COLLETTIVO BIANCOROSSO - PARTE TERZA
DORICI OLE’
Parte Terza
Ricordi sparsi
Nel campionato di Serie B del 2003/04 la squadra dorica , guidata da Gigi Simoni,
conquistò la promozione all’ultima giornata, e per tutta riconoscenza Ermanno Pieronilicenziò l’allenatore, cose dell’altro mondo.
Quindi si parte per grandi traguardi, qualcuno arrischia il pronostico di Zona UEFA,
l’allenatore è Manichini, secondo di Carletto Mazzone in tanti anni di onesta
militanza in serie A e B.
L’inizio disastroso determina l’allontanamento dell’incolpevole Menichini, l’arrivo
sulla panchina dorica di Nedo Sonetti, un attempato e robusto signore ormai da tanto
tempo distante dai campi di calcio, di lui si ricordano alcuni anni sulla panchina
dell’Atalanta e dell’Inter, ma soprattutto delle comode e tranquille apparizioni alle
trasmissioni di carattere scientifico/culturale curate da Maurizio Mosca a dissertare di
massimi sistemi e sbirciare le generose scollature di qualche letterina bionda o mora.
Con il vecchio Nedo la situazione non cambia, il presidente per Natale fa arrivare dei
rinforzi, gente di esperienza pagata a gettone, capirai che impegno….
Comunque si affacciano alla ribalta dorica giocatori come Dino Baggio, fermo da un
paio di anni ed altri sulla stessa lunghezza d’onda.
Tante partite, molte sconfitte e solo qualche pareggio, pochini a dire il vero.
Da qui il colpo di genio, si cambi ancora allenatore, ed ecco arrivare Giovanni
Galeone, mentore della zona, l’allenatore aveva allenato il Pescara di Junior
raggiungendo discreti risultati, ma con i dorici riesce solo a confermare quanto fatto
dai suoi predecessori.
Direi adesso di parlare di vita vissuta, o meglio delle uscite del sottoscritto allo stadio
Meazza per vedere le partire di Intenazionale – Ancona eMilan – Ancona.
Entrambe le partite hanno avuto un unico finale, netta sconfitta della squadra ospite, e
sugli splati oltre al sottoscritto alcuni estemporanei sostenitori del club dorico, ma
andiamo con ordine.
Intenazionale – Ancona, siamo sul finire del 2003, George (alias ilcompagnogiorgio ), Bongo ed il sottoscritto si
recano al Meazza per tifare biancorosso ed ho detto tutto.
Siamo sulla tribuna arancione, buona visuale, soprattutto per i gol che l’Inter infila
nella porta del povero portiere biancorosso.
La partita non ha storia, i nerazzurri segnano alla metà del primo tempo e per gli
ospiti tutta una prestazione in salita, direi come se il sottoscritto si mettesse a scalare il
Mottarone, un calvario altro che gesto atletico.
Per l’altra uscita meneghina dei dorici, mi piace riportare un fatto esemplare, Jardel, il
centravanti più forte del mondo, alcuni di noi l’hanno visto alla Scala del calcio,
stadio Meazza, e ne conserviamo un bellissimo ricordo.
Bene eravamo Pablobiz, Bongo, Imbe , Luca ed il sottoscritto , sugli spalti del Meazza
per seguire le gesta della squadra Dorica contro il Milan di Kakà, Sheva, Nesta ,
Maldini e Pirlo in un freddo gennaio del 2004.
Bene i dorici riescono a tenere per tutto il primo tempo in maniera onorevole, nel
senso che a parte qualche tiro alla ‘viva il parroco’ per il resto il tempo passa senza
prendere gol dal Milan.
Purtroppo nel secondo tempo, la rovina, cinque gol, se non sbaglio doppietta di Kakà
e tutto lo stadio che cantava e saltava all’unisono su di questo motivetto: ‘Siamo
venuti fin qua, siamo venuti fin qua, per vedere segnare Kakà’
Ed ho detto tutto.
Nel mezzo di questo marasma, un pancione in pantofole bianche girava per il campo,
attestato nei pressi della lunetta della porta del Milan, non si capiva bene se era il
giardiniere del condominio che stava verificando il prato o il solito pensionato che per
arrotondare esegue dei lavoretti di idraulica. Orribile a dirsi,invece, era Jardel;
quando ce ne siamo resi conto, l’abbiamo seguito con attenzione e teneramente
incoraggiato a non demordere ed a continuare la partita e soprattutto di tenere alto
l’impegno agonistico, direi più idoneo ad una partita di calcio balilla che di
campionato di calcio di qualsiasi serie….
Il resto del campionato scorre solo col dubbio di riuscire ad indovinare i gol al passivo
della squadra, ben poca gioia per degli appassionati di calcio
Quindi l’epilogo, il fallimento della squadra e l’iscrizione della nuova società nel
campionato di serie C2, ma questo già l’abbiamo detto.
Bene, spero di non avervi annoiato con questi racconti e ricordate sempre:
FORZA DORICI
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