Poco dopo il 29 settembre 1860 il nuovo governo italiano eleva la città di Ancona al prestigioso rango di Piazzaforte di I classe, come La Spezia, Taranto e Torino
Per adeguare le difese della città al nuovo rango acquisito, tutte le colline di Ancona, tranne quella del Duomo, vennero fortificate, e venne promosso uno straordinario ampliamento urbanistico (il primo piano di espansione dell'Italia unita): la superficie della città raddoppiò con la costruzione di nuove mura.
Nel decennio tra il 1860 e il 1870 la città venne dotata di numerose strutture militari, tra cui si segnalano le seguenti:
Forte Cardeto, Forte Cappuccini, Forte Altavilla, Forte Umberto (attuale forte Garibaldi), Forte Scrima, tutti ancora esistenti;
batteria del Semaforo, batteria di Santa Teresa, batteria di San Giuseppe, tutte ancora esistenti, all'interno del Parco del Cardeto;
Polveriera Castelfidardo, Caserma Villarey, Batteria Savio, panificio militare (quest'ultimo demolito);
nuovi tratti della cinta muraria, dalla Fortezza alla Lunetta di Santo Stefano, e dalla Lunetta di Santo Stefano a Forte Cardeto; sul primo tratto citato si aprì Porta Santo Stefano, sul secondo Porta Cavour
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