Nel 'tosco idioma' si direbbe: barca a remi
Nel presente blog verranno riportate le varie ricorrenze e gli onomastici ed i compleanni degli amici!
Il 'guato' sarebbe il pesce di nome ghiozzo, notoriamente un pesce molto semplice e facile da pescare.
Culinaria : frittura mora, dicesi la fritturina a base di guati.
Comunemente l'anconetano utilizza questa dizione 'vengo oltro' per indicare il muoversi verso un punto.
Boccia di carattere allegorico, il pinguino con la sciarpa mi piace molto.
Dalla Grecia.
Questa è la numero uno, nel senso che è la più bella della raccolta, si tratta della cattedrale di Vienna.
GLI ALTRI POST, clicca quiMartirologio Romano: Nel territorio di Besançon, ora in Francia, san Valerio, diacono della Chiesa di Langres, ucciso dai pagani.
Una piccolo parentesi agiografica, dalla vita dei Santi.
Buona lettura.
San Galgano Guidotti Eremita
30 novembre Chiusdino, Siena, 1150 (?) - Monte Siepi, Siena, 30 novembre 1181
La vita di Galgano Guidotti ricorda i romanzi cavallereschi medievali. Donnaiolo e violento, come tutti gli uomini del suo rango, il senese, nato intorno al 1148, a 30 anni ha un sogno. Sul monte Siepi l'arcangelo Michele lo presenta ai 12 apostoli riuniti in una casa rotonda. Si va a stabilire sull'altura, vi pianta la spada e vive da eremita fino alla morte, nel 1181. Papa Lucio III lo proclama santo nel 1185, dopo la prima "causa canonica" di cui si ha notizia nella storia, condotta dal cardinale Conrad di Wittelsbach. Sul luogo del romitaggio sorgono una chiesa rotonda e un'abbazia cistercense. (Avvenire)
Martirologio Romano: Presso il monte Siepi in Toscana, san Galgano Guidotti, eremita, che, convertitosi a Dio dopo una gioventù dissipata, passò il resto della sua vita in una volontaria mortificazione del corpo.
Galgano nacque a Chiusdino (attualmente in provincia di Siena), in un anno incerto collocabile intorno al 1150, da una famiglia di ceto elevato, legata da rapporti di vassallaggio ai vescovi di Volterra, signori feudali del luogo; conosciamo con certezza il nome della madre, Dionisia, mentre quello del padre, Guido o Guidotto, appare per la prima volta in una biografia del santo datata però alla prima metà del XIV secolo. In ragione di questo nome, al santo è stato attribuito il cognome “Guidotti”. Sugli anni della fanciullezza e dell’adolescenza di Galgano o sulla sua educazione e formazione, non sappiamo niente. È certo che Galgano sia stato cavaliere: l’accesso alla cavalleria fu la naturale conseguenza della sua appartenenza ad una famiglia che esercitava per tradizione la funzione ufficiale di tutela dell’ordine costituito, la mano armata del vescovo di Volterra per la protezione del paese e del distretto di Chiusdino.
La Spada , per lo meno a giudicare dalla parte visibile sporgente dal masso, sembra corrispondere esattamente per quanto concerne lo stile, a una vera spada del XII secolo, e più esattamente del tipo X.a della classificazione ormai universalmente accettata di Ewart Oakeshott. Si tratta di uno dei massimi esperti di spade medievali, consulente alle Royal Armouries di Leeds, autore di diversi volumi sull’argomento. La Spada ha subito diverse vicissitudini, infatti fu spezzata da un vandalo negli anni 60 ed anche nel 1991, quando un giovane si rinchiuse nella rotonda con dei turisti e tentando di estrarre la spada. Il moncone spezzato fu fatto sistemare fissandolo sopra la parte di lama che ancora era nella roccia. Tutte queste traversie, rotture e riparazioni avevano dato origine a voci non giustificate, riportate anche in opuscoli turistici o testi di storia dell’arte, che la Spada fosse un falso ottocentesco, che fosse stata sostituita, che la lama non esistesse veramente sotto la roccia, ecc. - Nel 2001 alla presenza di varie persone, si è proceduto a un’ispezione del manufatto. Con il contributo e aiuto dell’Università di Siena la spada è stata ispezionata con un endoscopio a fibre ottiche. E’ stato verificato che gli orli della frattura dei due pezzi combaciano, lasciando quindi ritenere che la parte spezzata sia effettivamente parte della spada originale. Nel corso delle operazioni erano state raccolte con un magnete alcune piccole scagliette, già staccate dalla lama. Esse sono state inviate per un’analisi al microscopio elettronico a scansione al Dipartimento Innovazione Meccanica e Gestionale, Università di Padova, che poteva dare indicazioni circa la struttura del metallo, i trattamenti subiti (tempera, ricottura, ecc), con l’intento di verificare, tra l’altro, se vi fossero elementi in contrasto con la supposta origine medievale del manufatto stesso. Purtroppo i frammenti non contenevano metallo, ma erano costituiti da semplici ossidi di ferro (anche se magnetici) e quindi non utilizzabili ai fini della prevista analisi. Uno di questi frammenti è stato comunque analizzato chimicamente per Spettroscopia di Assorbimento atomico presso il Dipartimento di Chimica Generale dell’Università di Pavia evidenziando i seguenti elementi: Questi valori rientrano nella norma per un metallo medievale e non indicano utilizzo di leghe o acciai moderni.
Come poete vedere le nuove entrate sono tre-
Questa rappresenta il faro ciclopico di La Coruna, in Spagna.
Questa la cattedrale di San Giacomo, a Santiago de Compostela.
E questa, l'ultima arrivata, è un grazioso orsacchiotto con la sciarpa che corre sotto la neve.
Ciaoo
Questa è Napoli, portata direttamente dalla capitale partenopea a cura di Ciccio.
Questa è Mosca, la base è fusa in pura ghisa tratta dai resti di qualche sommergibile russo delle basi atomiche di Vladivostock.
Non poteva mancare Roma, recuperata dalla prof.
La città del Santo, Padova naturalmente, questo è stato un acquisto del dorico in loco.
Pariggi è sempre Pariggi, dono dei nipoti.
I Campionati del mondo di ciclismo su strada 2002 si disputarono a Zolder, in Belgio, tra l'8 ed il 13 ottobre 2002.
Grandissima prova della nazionale, da manuale il 'trenino' finale con Milani e Petacchi!
e poi Cipollini!
da favola!
PALAZIA e LAURENZIA, sante, martiri di Ancona
dal web
Gli Atti di queste due martiri, trasmessi da un antico manoscritto anconitano, ora perduto, e da un altro della Biblioteca Vallicelliana di Roma, contengono senza dubbio molti elementi leggendari, desunti dalle passiones di s. Cristina, s. Barbara e s. Vittoria, epertanto non sono stimati attendibili dalla moderna critica agiografica. Nondimeno è possibile ritenere probabile, in conformità di tradizioni e antichi monumenti liturgici e iconografici, che, nativedi Ancona, Palazia e Laurenzia siano state relegate a Fermo,ivi abbiano subito il martirio, forse all'epoca di Diocleziano, e che in seguito le loro spoglie sianostate traslate ad Ancona, loro città d'origine.
Il loro culto è ancora diffuso in varie località dell'antico Piceno (Fermo, Osimo, Camerino, ecc.). In Ancona il nome di Palazia è invocato in antichi libriliturgici e la sua figura appare in lastre graditedel sec. XI. Più tardi sorsero in suo onore unachiesa e un monastero; l'iconografia la rappresentòspesso insieme agli altri santi locali, e talvolta conla sua nutrice Laurenzia. La raffigurazione più nota èquella del Guercino, che si ispira ad alcuni episodidella passio.
I resti di queste martiri, a quanto sembra.conservarono a lungo in un'arca marmorea pressola cattedrale e quindi nella chiesa dedicata a s. Palazia;dopo la ricognizione del 1775, furono raccolti inuna piccola urna di bronzo, lavoro di imitazioneberniniana, donata alla cattedrale dal papa Benedetto XIV, già vescovo di Ancona.
La loro festa si celebra l'8 ottobre.
Autore: Mario Natalucci
Una polacca è per sempre!
dal web
Polacca anconitana
Tipica di Ancona, ha una forma dritta, pasta gialla, tre soli giri di sfoglia, un ripieno costituito da un sottile strato di marzapane, ed è ricoperta da una leggera glassa a base di albume e zucchero. Le dimensioni sono più grandi rispetto a quelle del cornetto classico.Deve il suo nome al fatto che i soldati del II Corpo polacco, che in seguito alla battaglia di Ancona avevano liberato la città, apprezzavano particolarmente questa variante del cornetto.
01/ 05 OTTOBRE 2021 - RICORDI DI VIAGGIO - BRENNERO - CHIUSA
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