Nel presente blog verranno riportate le varie ricorrenze e gli onomastici ed i compleanni degli amici!
venerdì 30 settembre 2022
giovedì 29 settembre 2022
29 SETTEMBRE - MARCHIGIANO FUORI SEDE
Giochino di parole per indicare la tipologia di pesce/molluschi utilizzata nella frittura.
Con spini, vuol dire pesce con le spine, direi che correntemente si potrebbe dire, frittura di paranza
Senza spini, con molluschi e crostacei, quindi un classico: calamari e gamberi, insomma una fritturina per polentoni....(senza offesa)
mercoledì 28 settembre 2022
28 SETTEMBRE - MEMORIE SENZA TEMPO
martedì 27 settembre 2022
lunedì 26 settembre 2022
26 SETTEMBRE - SANTI COSMA E DAMIANO
26 settembre - Memoria Facoltativa
Cosma e Damiano, medici anàrgiri (gratuiti), secondo un’antica tradizione subirono il martirio a Ciro in Siria e il loro culto fu assai diffuso in tutta la Chiesa fin dal sec. IV. Il 26 settembre è la probabile data della dedicazione della basilica che a Roma porta il loro nome, edificata da Felice IV (525-530). Di loro si fa memoria nel Canone romano.
Patronato: Medici, Chirurghi, Farmacisti, Parrucchieri
Emblema: Palma, Strumenti chirurgici
Martirologio Romano: Santi Cosma e Damiano, martiri, che si ritiene abbiano esercitato a Cirro nella provincia di Eufratesia, nell’odierna Turchia, la professione di medici senza chiedere alcun compenso e abbiano sanato molti con le loro gratuite cure.
domenica 25 settembre 2022
sabato 24 settembre 2022
venerdì 23 settembre 2022
23 SETTEMBRE - AUGURI MAX
giovedì 22 settembre 2022
mercoledì 21 settembre 2022
21 SETTEMBRE - PUBLIO VIRGILIO MARONE
Publio Virgilio Marone, noto semplicemente come Virgilio
o Vergilio; Andes (Mantova), 15 ottobre 70 a.C.– Brindisi, 21 settembre 19 a.C.), è stato un poeta romano, autore di tre opere, tra le più famose della letteratura latina: le Bucoliche , le Georgiche , e l'Eneide.
Epitaffio posto sulla sua tomba
«Mantua me genuit, Calabri rapuere, tenet nunc Parthenope; cecini pascua rura duces»
«Mi ha generato Mantova, il Salento mi rapì la vita, ora Napoli mi conserva; cantai pascoli, campagne , comandanti
pascoli [le Bucoliche]
campagne [le Georgiche]
comandanti [l'Eneide]
martedì 20 settembre 2022
20 SETTEMBRE - BIRARELLI DON GIUSEPPE
nacque ad Ostra nel 1810 e morì il 29 dicembre 1887. Il 20 settembre 1835 si fece sacerdote e cominciò ad assistere i poveri ed i bisognosi. In seguito fondò e potenziò le opere di assistenza per la gioventù e il 15 agosto 1858 fondò l'Istituto del Buon Pastore, l'opera pia più importante.
lunedì 19 settembre 2022
19 SETTEMBRE - MARCHIGIANO FUORI SEDE
Una polacca è per sempre!
dal web
Polacca anconitana
Tipica di Ancona, ha una forma dritta, pasta gialla, tre soli giri di sfoglia, un ripieno costituito da un sottile strato di marzapane, ed è ricoperta da una leggera glassa a base di albume e zucchero. Le dimensioni sono più grandi rispetto a quelle del cornetto classico.Deve il suo nome al fatto che i soldati del II Corpo polacco, che in seguito alla battaglia di Ancona avevano liberato la città, apprezzavano particolarmente questa variante del cornetto.
domenica 18 settembre 2022
18 SETTEMBRE - ANNIVERSARIO DELLA BATTAGLIA DI CASTELFIDARDO
18 SETTEMBRE - SAN GIUSEPPE DA COPERTINO
SAN GIUSEPPE DA COPERTINO Patrono di Osimo
Giuseppe da Copertino, al secolo Giuseppe Maria Desa (Copertino, 17 giugno 1603 – Osimo, 18 settembre 1663), è stato un sacerdote religioso italiano, appartenente all'Ordine dei Frati Minori Conventuali.
Fu beatificato da papa Benedetto XIV nel 1753, e proclamato santo da papa Clemente XIII nel 1767.
È il santo patrono di Osimo e di Copertino, la cui festa si celebra il 18 settembre.
«In ogni tuo affare, temporale o spirituale che sia, tu fa' la tua parte e poi lascia a Dio la parte sua»
(s. Giuseppe da Copertino)
sabato 17 settembre 2022
17 SETTEMBRE 2020 - SAN ROBERTO BELLARMINO
17 settembre - Memoria Facoltativa
Montepulciano, Siena, 1542 - Roma, 17 settembre 1621
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Etimologia: Roberto = splendente di gloria, dal tedesco
Emblema: Bastone pastorale
Martirologio Romano: San Roberto Bellarmino, vescovo e dottore della Chiesa, della Compagnia di Gesù, che seppe brillantemente disputare nelle controversie teologiche del suo tempo con perizia e acume. Nominato cardinale, si dedicò con premura al ministero pastorale nella Chiesa di Capua e, infine, a Roma si adoperò molto in difesa della Sede Apostolica e della dottrina della fede
venerdì 16 settembre 2022
16 SETTEMBRE - SAN GENNARO
è stato un vescovo e un martire cristiano; è venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa.
È il patrono principale di Napoli, nel cui duomo sono custodite le sue ossa e due antichissime ampolle contenenti il sangue del santo raccolto dalla sua nutrice, una donna pia di nome Eusebia subito dopo il martirio. Queste ampolle vengono esposte alla venerazione dei fedeli tre volte l'anno: il sabato precedente la prima domenica di maggio, il 19 settembre ed il 16 dicembre; giorni cari alla pietà partenopea in quanto in essi si può assistere al fenomeno della liquefazione, attestata per la prima volta nel 1389 come fatto già noto e considerato dalla pietà popolare un miracolo.
giovedì 15 settembre 2022
15 SETTEMBRE - MARCHIGIANO FUORI SEDE
mercoledì 14 settembre 2022
14 SETTEMBRE - AUGURI BARBARA
14 SETTEMBRE - AUGURI CICCIO
martedì 13 settembre 2022
13 SETTEMBRE - OTELLO GIULIODORI
lunedì 12 settembre 2022
12 SETTEMBRE - RICORDI DI VIAGGIO - ILLERTISSEN - KAJO'S 60TH
12 settembre 2020
Festa in quel di Illertissen in occasione del compleanno 'pesante' di Carlo Giuseppe (Kajo)
per approfondire, clicca qui.
12 SETTEMBRE - AUGURI ANDREAS
domenica 11 settembre 2022
11 SETTEMBRE - AUGURI PEPPE
sabato 10 settembre 2022
10 SETTEMBRE - AUGURI CARLO GIUSEPPE
10 SETTEMBRE - SAN NICOLA DA TOLENTINO
San Nicola da Tolentino Sacerdote
10 settembre
Castel Sant’Angelo (ora Sant’Angelo in Pontano, Macerata), 1245 - Tolentino (Macerata), 10 settembre 1305
Nacque nel 1245 a Castel Sant'Angelo in Pontano nella diocesi di Fermo. A 14 anni entrò fra gli eremitani di sant'Agostino di Castel Sant'Angelo come oblato, cioè ancora senza obblighi e voti. Più tardi entrò nell'ordine e nel 1274 venne ordinato sacerdote a Cingoli. La comunità agostiniana di Tolentino diventò la sua «casa madre» e suo campo di lavoro il territorio marchigiano con i vari conventi dell'Ordine, che lo accoglievano nell'itinerario di predicatore. Dedicava buona parte della sua giornata a lunghe preghiere e digiuni. Un asceta che diffondeva sorriso, un penitente che metteva allegria. Lo sentivano predicare, lo ascoltavano in confessione o negli incontri occasionali, ed era sempre così: veniva da otto-dieci ore di preghiera, dal digiuno a pane e acqua, ma aveva parole che spargevano sorriso. Molti venivano da lontano a confessargli ogni sorta di misfatti, e andavano via arricchiti dalla sua fiducia gioiosa. Sempre accompagnato da voci di miracoli, nel 1275 si stabilì a Tolentino dove resterà fino alla morte il 10 settembre 1305.
Etimologia: Nicola = vincidore del popolo, dal greco
Emblema: Cesto di pane, Pane, Stella
Martirologio Romano: A Tolentino nelle Marche, san Nicola, sacerdote dell’Ordine degli Eremiti di Sant’Agostino, che, dedito a una severa astinenza e assiduo nella preghiera, fu severo con se stesso, ma clemente con gli altri, e spesso imponeva a sé le penitenze altrui.
venerdì 9 settembre 2022
09 SETTEMBRE - MARCHIGIANO FUORI SEDE
giovedì 8 settembre 2022
08 SETTEMBRE - NATIVITA' DI MARIA
8 settembre
Questa celebrazione, che ricalca sul Cristo le prerogative della Madre, è stata introdotta dal papa Sergio I (sec VII) nel solco della tradizione orientale. La natività della Vergine è strettamente legata alla venuta del Messia, come promessa, preparazione e frutto della salvezza. Aurora che precede il sole di giustizia, Maria preannunzia a tutto il mondo la gioia del Salvatore. (Mess. Rom.)
Martirologio Romano: Festa della Natività della Beata Vergine Maria, nata dalla discendenza di Abramo, della tribù di Giuda, della stirpe del re Davide, dalla quale è nato il Figlio di Dio fatto uomo per opera dello Spirito Santo per liberare gli uomini dall’antica schiavitù del peccato.
mercoledì 7 settembre 2022
07 SETTEMBRE - CIAO FABIO!
martedì 6 settembre 2022
06 SETTEMBRE DETTI ANCONETANI
A discore n'è fadiga
Parlare non costa niente. La frase è tradizionalmente attribuita ad un personaggio di nome Barigelo, vissuto in città nella prima metà del Novecento
lunedì 5 settembre 2022
05 SETTEMBRE - DETTI ANCONETANI
Fà la fine del ca' de Luzi
Fare la fine del cane di Luzi (subire varie disgrazie una di seguito all'altra). L'uso di questa espressione deriva da un curioso episodio: il cane di un sarto, certo Enrico Luzi, dal balcone del primo piano dove era tenuto, lungo Corso Carlo Alberto, un giorno cadde in strada. Rimbalzando sul tendone del negozio sottostante, ancora incolume, rimbalzò sul tetto del tram fermo, per poi cadere su un calesse e successivamente finire sulle rotaie del tram che proveniva dalla direzione opposta.
domenica 4 settembre 2022
04 SETTEMBRE - MEMORIE SENZA TEMPO - AUGUSTO ELIA
Nacque ad Ancona il 4 settembre 1829 da Antonio e da Maddalena Pelosi, in una famiglia dedita da molte generazioni ad attività marinaresche. Continuando la tradizione del nonno Sante e del padre Antonio fu avviato anch'egli giovanissimo alla vita di mare, al seguito del padre. Questi, patriota risorgimentale, aderente alla Carboneria e alla Giovine Italia, fu devoto amico di Giuseppe Garibaldi, che aveva conosciuto verso il 1834 a Marsiglia. Il Generale era rimasto colpito dalle sue gesta contro i corsari in Adriatico, poi narrate da Garibaldi nel suo romanzo "Cantoni il Volontario", in cui inserì un capitolo dedicato alla eroica impresa di Antonio, quando questi riuscì, assieme al capitano Giovanni Battista Dal Monte, a liberare il “pielego” o “trabaccolo” "L'Aurora" sul quale egli era imbarcato in qualità di mozzo, dai pirati barbareschi che l'avevano abbordato e occupato. Tra Antonio Elia e l'Eroe dei due mondi nacque subito un'ammirazione reciproca che creò un forte legame tra i due, accomunati dall'amore per il mare e per la libertà. Antonio restò amico di Garibaldi e suo sostenitore per tutta la vita.
sabato 3 settembre 2022
03 SETTEMBRE - MEMORIE SENZA TEMPO - ANTONIO ELIA
Nacque ad Ancona il 3 settembre 1803 da Sante e da Caterina Blasi, in una famiglia dedita da molte generazioni ad attività marinaresche. Continuando la tradizione del nonno Andrea e del padre Sante fu avviato anch'egli, all'età di quattordici anni, alla vita di mare, alla quale spirito di avventura, coraggio e resistenza fisica lo rendevano particolarmente adatto
Venuto a contatto durante i suoi viaggi con esponenti della Carboneria, Elia aderì a questa società segreta nel 1829. Attento all'evoluzione della situazione politica, partecipò ai moti insurrezionali scoppiati nello Stato pontificio nel 1831. Poco tempo dopo si iscrisse alla Giovine Italia, istituita ad Ancona il 1º marzo 1832.
Frattanto si era sposato con Maddalena Pelosi, da cui ebbe sette figli, due maschi e cinque femmine. Il maggiore era Augusto, nato nel 1829 ed avviato alla vita marinaresca sin da fanciullo al seguito del padre. Nacquero poi Maria, Filomena, Teresa, Marianna, Nazzareno, che morì in fasce, e Giuseppa, nata alcune settimane dopo la morte del padre e morta durante la fanciullezza, a nove anni.
Avanzò nella sua carriera passando da marinaio semplice a nostromo. Veniva acquistando sempre maggiore autorità presso la gente di mare; capeggiò tra l'altro una vittoriosa agitazione di natura rivendicativa contro gli armatori.
L'impegno durante l'assedio austriaco alla città
Il 25 maggio 1849 le truppe austriache del generale Franz von Wimpffen posero Ancona in stato di assedio: Ancona - unico centro che rimaneva alla Repubblica Romana sul litorale adriatico per ritardare la marcia austriaca su Roma - era considerata “piazzaforte di molta importanza strategica” non solo per il governo del triunvirato, ma anche per gli austriaci che, occupandola, avrebbero potuto intercettare aiuti e rifornimenti per Venezia, affrettando così la sua resa.
La città era una piazzaforte ben munita, ma difesa da appena quattromila soldati volontari, provenienti da varie regioni d'Italia, guidati dal coraggioso Livio Zambeccari. L'attacco da terra e da mare cominciò il 27 maggio. Antonio e suo figlio Augusto ebbero una parte di rilievo nella difesa della città. Antonio era imbarcato come nostromo sul vapore nazionale "Roma", con Augusto in qualità di timoniere, e Raffaele Castagnola comandante; essi il 5 giugno 1849 catturarono una lancia austriaca senza bandiera. La città, in stato d'assedio, trovò in Antonio uno dei suoi più strenui difensori, anche contro il parere del fratello Pietro, che vedeva la situazione farsi sempre più difficile. Raccontò Augusto che durante l'assedio vi era "tutti i giorni un combattimento; sui forti, sui baluardi, sulle barricate, all'aperto". Secondo il Santini, "la marina mercantile anconitana della quale era a capo Antonio Elia fece nella difesa del patrio suolo bravamente il suo dovere". Il 16 giugno, ventitreesimo giorno di combattimenti, gli assediati erano ormai allo stremo. Antonio contribuì notevolmente al mantenimento della disciplina fra gli assediati, sedando un'insurrezione fra i venti cannonieri della Lanterna, dove si trovava dislocato il fratello Fortunato, contro il capitano Costa, che voleva mandare gli artiglieri di marina ai forti per il cambio della difesa terrestre, mentre la situazione avrebbe richiesto invece nuovi e più prestanti rinforzi alla batteria della Lanterna. Vi era inoltre un grande malumore a causa della diminuzione del soldo, che per altro essi già ricevevano non in contante, ma in una sorta di credito cartaceo. Il giorno successivo la città, esausta per i bombardamenti delle ultime quarantott'ore, fu costretta, anche contro il parere di molti, a cedere. Elia fu tra i promotori di una manifestazione popolare che invitava i cittadini ad una difesa ad oltranza: "Nessuno parlò di resa e nemmeno il popolo, il quale capitanato dal patriotta Antonio Elia, acclamava in pubblica dimostrazione alla resistenza…". Ma la situazione era ormai compromessa e la città, priva delle forze che le sarebbero state necessarie per resistere ancora, si arrese. Così, dopo dopo 24 giorni di assedio, due settimane di bombardamenti e vari episodi di eroismo (che fecero conquistare alla città, una volta entrata nel Regno d'Italia, la medaglia d'oro come "benemerita del Risorgimento nazionale" nel 1898) , il 17 giugno Zambeccari accettò la proposta di resa avanzata dal Wimpffen, che venne firmata il 19. I compagni di Antonio, tra i quali il poeta Barattani ed il figlio Augusto, temevano per la sua vita, in quanto era un personaggio scomodo, perché di grande ascendente sulle masse popolari, nonché fortemente compromesso dai suoi mai nascosti trascorsi carbonari e repubblicani, e lo invitarono e fuggire a Corfù su un bastimento anconetano battente bandiera inglese fatto approntare dal patriota Nicola Novelli, assieme ad altri che non si reputavano sicuri nel restare in Italia. Egli, sottovalutando i rischi ai quali andava incontro, rifiutò decisamente una fuga che riteneva del tutto inutile e anzi dannosa per il bene della sua famiglia, per la quale era fortemente preoccupato, anche per lo stato di avanzata gravidanza della moglie. Scrisse Augusto: "….rispondeva di avere la coscienza tranquilla, di nulla avere a temere, non volere quindi volontariamente abbandonare la patria e la famiglia, e restò".
Il 21 giugno i difensori della città consegnarono la Cittadella ed i forti e furono salutati dai vincitori con l'onore delle armi; e, finché il Wimpffen fu comandante della guarnigione di occupazione della città, non ci furono atti di persecuzione nei confronti dei patrioti.
Quando un mese dopo l’occupazione fu nominato un nuovo capo della guarnigione, Antonio, ritenuto un personaggio scomodo e pericoloso, venne arrestato con un pretesto. Secondo il figlio Augusto, "era necessario dare un terribile esempio alla popolazione, applicando la legge stataria su uno dei capi del popolo". Considerato, dunque, il soggetto ideale da punire, per cancellare qualsivoglia velleità di ribellione potesse ancora albergare negli animi degli anconetani, fu fatto oggetto di una denuncia anonima, forse creata ad arte, che lo diceva possessore di un'arma da taglio. Secondo il Costantini sulla vicenda di Antonio Elia "si fece in Ancona un gran discorrere e si formò la convinzione che egli fosse la vittima di una delle tante denunce anonime, che l'onesto Wimpffen dispregiava, ma che il suo successore accettava e coltivava". Pertanto, nella notte del 20 luglio 1849 la sua abitazione fu circondata da gendarmi papalini e soldati austriaci e perquisita: in casa non si trovò nulla di compromettente, ma nel condotto di una latrina che serviva la sua come altre tre abitazioni fu rinvenuta un'arma di incerta provenienza e ciò bastò per farlo arrestare. Dopo un processo sommario, Antonio Elia venne condannato a morte.
03 SETTEMBRE - RICORDI DI GITE EPICHE
03 SETTEMBRE 2011 - SENTIERO DEGLI STAMBECCHI
E questi i dati tecnici!
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Gita 153 - 3 settembre 2011: il Sentiero degli Stambecchi
03 SETTEMBRE - AUGURI UOMOBIONICO
venerdì 2 settembre 2022
02 SETTEMBRE - SANT' ANTONINO DI APAMEA
S. Antonino di Apamea patrono di Polverigi
Antonino di Apamea (Siria, I secolo – Siria, I secolo) fu un martire cristiano, venerato dalla Chiesa cattolica come santo e ricordato il 2 settembre.
Originario di Aribazo in Siria, secondo la tradizione faceva lo scalpellino di professione. Si insediò in una località vicino Apamea di Siria, antica città posta sul fiume Oronte, rimproverò i pagani che adoravano i loro idoli, frantumando gli idoli, provocando così l'ira dei pagani, che lo percossero. Il vescovo di Apamea gli chiese di costruire una chiesa in onore della SS. Trinità, ma dopo aver iniziato il lavoro fu assalito dai pagani che l'uccisero a soli vent'anni. Il corpo di Antonino fu smembrato e poi sepolto in una caverna ad Apamea, il vescovo della città fece costruire sulla stessa caverna, una basilica a lui dedicata, che fu poi distrutta da Cosroe II re di Persia nel VII secolo; questa basilica era già nota nel 518, menzionata negli atti di un Concilio della Siria.