Ciriaco Pizzecolli o de' Pizzicolli, detto anche Ciriaco d'Ancona (Ancona, 31 luglio 1391 – Cremona, 1452) è stato un archeologo, umanista, epigrafista e viaggiatore italiano.
Per la sua attività di ricerca di testimonianze storiche, effettuata in numerosi paesi del Mediterraneo, Ciriaco d'Ancona è chiamato il fondatore o il "padre dell'archeologia", dato che viaggiò in lungo ed in largo per il Mediterraneo (in un'epoca in cui navigare significava affrontare pericoli oggi appena immaginabili) nel tentativo di salvare dall'oblio e dalla distruzione le testimonianze del passato. Furono i suoi stessi contemporanei a chiamarlo pater antiquitatis, cioè padre delle antichità. È oggi considerato internazionalmente il fondatore in senso generale dell'archeologia, mentre Winckelmann, con la pubblicazione della Storia delle arti del disegno presso gli antichi, è considerato il fondatore dell'archeologia moderna.
Come epigrafista fu inoltre un vero pioniere e tentava di interpretare i monumenti antichi consultando le opere degli autori classici, che ricercava assiduamente nelle biblioteche.
È noto che durante le sue ricerche archeologiche in Grecia, aveva sempre i testi di Strabone alla mano, i quali, tra l'altro, contribuì a diffondere, copiandone i codici che ritrovava durante i suoi viaggi.
Leon Battista Alberti disse della sua infaticabile ricerca di testimonianze del passato:
« Essendo Ciriaco interrogato della ragione per la quale si affaticava, rispondeva: "Per far risuscitare i morti". Risposta di tant'uomo degna" »
(Leon Battista Alberti)
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