domenica 29 marzo 2020

29 MARZO - FORTUNALE DEL 1935

anno 1935

Eventi conosciuti: numerosi
Vittime: 110
Superstiti: ?



Nella notte tra il 29 ed il 30 marzo un terribile fortunale imperversa nel medio Adriatico e flagella
le coste abruzzese e marchigiana, causando danni e mietendo complessivamente, si calcola,
110 vittime tra i pescatori; di quella notte restano oggi le seguenti tracce:


San Tommaso (Ortona a Mare - Ch)
A bordo del motopeschereccio San Tommaso perdono la vita Tommaso Massari di 40 anni, Giuseppe Nestore, 40 anni,
Teodoro Massari, 14 anni, figlio di Tommaso, ed un quarto pescatore, fratello di Tommaso, tutti di Ortona,
che nel tentativo di riparare in porto durante la notte, naufragano in prossimità dell'imboccatura.

Ancona
Affondano 2 battelli e una nave mercantile


Porto San Giorgio (Ap)
Durante il fortunale perdono la vita Francesco SilenziLuigi SilenziGiorgio SilenziDuilio SilenziUmberto Di Stefano,
 Bruno Di StefanoMario ManziniGiovanni FidaniEnzo TarantiniGiuseppe SansoliniFrancesco D'Alessio,
tutti di Porto San Giorgio.
Guerriero SilenziVincenzo Urbani e Vincenzo Gentili riescono invece a salvarsi,
contribuendo al salvataggio di altri 7 marinai.


Porto Recanati (Mc)
Perdono la vita 5 marinai

domenica 22 marzo 2020

22 MARZO - ULTIMA DELLE CINQUE GIORNATE DI MILANO

CINQUE GIORNATE DI MILANO 1848








Le cinque giornate di Milano furono un'insurrezione avvenuta tra il 18 e il 22 marzo 1848 nell'omonima città, allora parte del Regno Lombardo-Veneto, che portò alla liberazione della stessa dal dominio austriaco.
Fu uno dei moti liberal-nazionali europei del 1848-1849 nonché uno degli episodi della storia risorgimentale italiana del XIX secolo, preludio all'inizio della prima guerra d'indipendenza italiana: la rivolta infatti influenzò le decisioni del re di Sardegna Carlo Alberto che dopo aver a lungo esitato, approfittando della debolezza degli Austriaci in ritirata, dichiarò guerra all'Impero austriaco.

sabato 21 marzo 2020

21 MARZO - FRANCESCO PODESTI

Francesco Podesti (Ancona, 21 marzo 1800 – Roma, 10 febbraio 1895)




è stato un pittore italiano. Insieme ad Francesco Hayez e Giuseppe Bezzuoli, è considerato uno dei maggiori pittori italiani della prima metà dell'Ottocento, come testimonia lo stesso Mazzini.
Fu esponente del romanticismo storico ed è oggi particolarmente noto per gli affreschi della sala dell'Immacolata, nei palazzi vaticani.
Ultimo esponente della "pittura di storia", tra accademismo e romanticismo, raggiunse notorietà europea, espose a Londra e a Parigi e ottenne fama e gloria proprio quando stavano sorgendo le nuove correnti artistiche delle avanguardie.
La sua grande notorietà declinò infatti subito dopo la morte, a causa della diffusione di una concezione dell'arte completamente diversa da quella che egli stesso rappresentava.
Attualmente, uno sguardo più distaccato nei confronti dell'arte ottocentesca ha permesso di riscoprire il suo valore universale come artista.

21 MARZO - SAN BENEDETTO


La tradizione dice:
a San Benedetto, la rondine sotto al tetto!



giovedì 19 marzo 2020

19 MARZO - SAN GIUSEPPE


San Giuseppe Sposo della Beata Vergine Maria
19 marzo 


 Questa celebrazione ha profonde radici bibliche; Giuseppe è l'ultimo patriarca che riceve le comunicazioni del Signore attraverso l'umile via dei sogni. Come l'antico Giuseppe, è l'uomo giusto e fedele (Mt 1,19) che Dio ha posto a custode della sua casa. Egli collega Gesù, re messianico, alla discendenza di Davide. Sposo di Maria e padre putativo, guida la Sacra Famiglia nella fuga e nel ritorno dall'Egitto, rifacendo il cammino dell'Esodo. Pio IX lo ha dichiarato patrono della Chiesa universale e Giovanni XXIII ha inserito il suo nome nel Canone romano. (Mess. Rom.)
Patronato: Padri, Carpentieri, Lavoratori, Moribondi, Economi, Procuratori Legali

Etimologia: Giuseppe = aggiunto (in famiglia), dall'ebraico

Emblema: Giglio

Martirologio Romano: Solennità di san Giuseppe, sposo della beata Vergine Maria: uomo giusto, nato dalla stirpe di Davide, fece da padre al Figlio di Dio Gesù Cristo, che volle essere chiamato figlio di Giuseppe ed essergli sottomesso come un figlio al padre. La Chiesa con speciale onore lo venera come patrono, posto dal Signore a custodia della sua famiglia.



19 MARZO - AUGURI LIANA

 AUGURI LIANA



19 MARZO - AUGURI PABLO

AUGURI DI BUON COMPLEANNO!




lunedì 16 marzo 2020

16 MARZO - PER NON DIMENTICARE ALDO MORO


16 MARZO 1978 - PER NON DIMENTICARE
Via Fani - Roma

Rapimento di Aldo Moro ed uccisione della sua scorta
(Oreste Leonardi e Domenico Ricci, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi)


venerdì 13 marzo 2020

13 MARZO - TREDISIN

Lo sai cos’è….. 

…il “tredesìn”? 

E’ una pietra rotonda di origine celtica che si trova nella navata centrale della chiesa di Santa Maria al Paradiso, in corso di Porta Vigentina. La pietra presenta tredici scanalature disposte a raggiera ed ha nel centro un foro dove, il 13 di marzo di ogni anno, viene inserita una croce di legno. Questo rito è collegato a un episodio che risale all’anno 52 dopo Cristo. 
Si narra che San Barnaba, giunto a Milano, incontrò un gruppo di pagani intenti a festeggiare il dio sole, rappresentato dalla pietra. Senza dire né ai né bai il santo afferrò una croce di legno e la conficcò nel foro, per stabilire una volta per tutte quale Dio avesse il diritto di essere celebrato in città. Quella pietra assunse quindi un significato sacro e per custodirla Sant’Ambrogio fece costruire la chiesa di San Dionigi, poi demolita alla fine del ‘700 per lasciare il posto ai giardini di Porta Venezia. Solo nel XVII secolo la pietra fu trasferita nella sua sede attuale dove oggi, con l’infissione della croce, Milano festeggia ogni anno “El tredesìn de marz”, che ricorda lo storico gesto attribuito a san Barnaba e celebra, con una settimana di anticipo sul calendario ufficiale, l’inizio della primavera. 
Di questa antica ricorrenza lo scrittore dialettale Emilio De Marchi, nel suo capolavoro in prosa intitolato "Milanin, Milanon" pubblicato nel 1902, parla così: E quii giornad del tredesin de Marz? Gh’era la fera, longa longhera, giò fina al dazi, coi banchitt de vioeurr, de gerani, coi primm roeus, e tra el guardà, l’usmà, el toccà, se vegneva via col coeur come on giardin, pensand al bell faccin de Carolina che sott al cappellin a la Pamela e col rosin sul sen la pareva anca lee la primavera....  



domenica 1 marzo 2020

01 MARZO - SI FA PRESTO A DIRE QUARESIMA

SI FA PRESTO A DIRE QUARESIMA


DAL WEB
Il Rito Ambrosiano non ha mai conosciuto il Mercoledì delle ceneri come inizio del tempo quaresimale: in quel giorno, nelle diocesi ambrosiane, si è ancora in pieno carnevale. La Tradizione ambrosiana ha sempre fatto iniziare questo periodo liturgico con i primi vespri della Domenica all'inizio di Quaresima (capite quadragesimae), o sesta Domenica prima di Pasqua, fino alla messa inter vesperas in Cena Domini esclusa, con la quale inizia il sacro Triduo Pasquale.

Questa diversità tra i due riti si spiega perché fino al Medioevo la Quaresima era intesa più come periodo di preparazione al Triduo Pasqulae, che non al giorno di Pasqua, quindi i quaranta giorni effettivi di digiuno erano calcolati a ritroso partendo dal Giovedì Santo fino alla prima Domenica di Quaresima.

Nel Medioevo, poi, si impose l'idea che la Quaresima dovesse essere il periodo di preparazione alla Pasqua e da qui derivò la necessità di un nuovo computo: partendo dal Sabato Santo e contando a ritroso quaranta giorni si giunge proprio al Mercoledì delle Ceneri precedente la prima domenica di Quaresima, saltando però le domeniche, nelle quali, secondo un'antichissima tradizione, in quei giorni non si doveva digiunare. Il computo fu accolto dal Rito Romano e si diffuse in tutto l'Occidente, tranne che nelle diocesi ambrosiane.

Il periodo conservato nelle diocesi ambrosiane è dunque calcolato utilizzando il metodo pre-medioevale di quaranta giorni che partono dalla sesta Domenica prima di Pasqua fino al Triduo Pasquale escluso che inizia appunto con i vespri del Giovedì Santo. Questo è il computo originario della Quaresima, conservatosi nel Rito Ambrosiano