mercoledì 30 ottobre 2019

30 OTTOBRE 2019 - PER NON DIMENTICARE





Il terremoto del 1930

Il 30 ottobre 1930 Ancona fu gravemente colpita da un sisma (i cui effetti maggiori si ebbero a Senigallia) di magnitudo 6.0 della scala Richter, tra l'VIII ed il IX grado della scala Mercalli, con epicentro tra le province di Pesaro e Ancona; ciò comportò il consolidamento degli edifici storici danneggiati con chiavi e/o tiranti in acciaio e l'obbligo di costruzione dei nuovi edifici in cemento armato e con il rispetto delle normative antisismiche vigenti all'epoca.

sabato 26 ottobre 2019

26 OTTOBRE 2019 - RICORDI DI VIAGGIO - LA VERNA

26 OTTOBRE 2018 - RICORDI DI VIAGGIO - LA VERNA

VIA GHIBELLINA




26 OTTOBRE 2019 - FESTA DI REPARTO


84° Battaglione "Venezia"



"Semper immota fides"

Il 1° novembre 1884 si forma la Brigata "Venezia" per la quale é costituito l'84° Reggimento Fanteria.

Con l'ordinamento 1926 prende il nome di 84° Reggimento Fanteria "Venezia" ed è assegnato alla XIX Brigata di Fanteria.
Dal marzo 1935 al luglio 1936 è in Africa Orientale con la Divisione "Gavinana".
Nel 1939 entra con l'83° fanteria ed il 19° artiglieria nella Divisione di Fanteria "Venezia" (19^) grande unità che sarà poi sciolta l'8 settembre 1943 in Montenegro.
Il reggimento reagisce alla dichiarazione dell'armistizio combattendo contro i tedeschi per tutto il mese di novembre 1943; dopo lo scioglimento dell'unità i superstiti dell'84° concorrono alla costituzione della Divisione "Garibaldi" che prosegue la lotta sino al febbraio 1945.

Il I° luglio 1958 si ricostituisce l'84° Reggimento Fanteria "Venezia" (CAR), in sostituzione del 7° Centro Addestramento Reclute.
Sciolto il 31 ottobre 1973 ne continua le funzioni il Battaglione Addestramento Reclute "Venezia" trasformato poi, il 15 novembre 1975, in 84° Battaglione Fanteria "Venezia" che nella circostanza diventa erede della Bandiera e delle tradizioni dell'84° reggimento. Nel 1993 l'unità modifica la denominazione in 84° Battaglione "Venezia" e viene inquadrato nella Brigata di Cavalleria "Pozzuolo del Friuli".

Assegnato nel 1997 al Comando Artiglieria Controaerei dell'Esercito, viene soppresso il 9 novembre 2000.

CAMPAGNE DI GUERRA: 1911-12 (Libia) / 1915-18 (Prima Mondiale) / 1935-36 (Africa Orientale) / 1940-43 (Seconda Mondiale) / 1943-45 (Liberazione)

RICOMPENSE E ONORIFICENZE: 2 Cav. O.M.I. - 2 M.O.V.M. - 2 M.A.V.M. - 1 M.B.V.M. - 1 M.0. di Benemerenza

domenica 20 ottobre 2019

20 OTTOBRE 2019 - SAN LEOPARDO

San Leopardo di Osimo Vescovo
20 ottobre

Sec. V
Emblema: Bastone pastorale




Tra molti Leoni e non pochi Orsi, due o tre Santi di nome Foca e uno addirittura chiamato Tigre, il serraglio del Calendario presenta anche due Santi di nome Leopardo, e accanto a questi un San Leopardino.
Leopardo, non Leonardo: cioè il nome stesso del felino chiamato anche pantera. Il primo Leopardo, ricordato il 30 settembre, fu un Martire romano caduto sotto Giuliano l'Apostata. Sepolto nel cimitero di Sant'Ermete, sarebbe stato poi trasportato ad Otricoli, da dove le sue reliquie emigrarono ad Aquisgrana, la capitale di Carlo Magno. Nella città dei " tepidi lavacri " fiori e sopravvisse il suo culto e la sua memoria.
Il secondo San Leopardo è Patrono della città di Osimo, e a lui è dedicata la bella cattedrale della città, oggi in forme romaniche, ma che risale ad un'epoca ancora più antica, perché sembra che sia stata eretta nell'VIII secolo.
E' probabile, anzi, che il duomo di Osimo, cioè la cattedrale di San Leopardo, occupi il luogo dove era il Campidoglio dell'antica Auximum romana, con le Terme e il tempio dedicato a Igea e ad Esculapio. Queste due divinità pagane, come è noto, presiedevano alla salute dei mortali, e il loro ricordo sembra alludere alla salubrità dell'aria e delle acque di quel ridente angolo di terra marchigiana. Il culto di San Leopardo ad Osimo è antico di almeno mille anni. L probabile che la vita del Santo stesso risalga a diversi secoli più addietro, e non c'è motivo di dubitare dei dati riferiti dalla sua storia leggendaria, per quanto frammentari e incompleti, secondo la quale egli sarebbe vissuto nel V secolo cristiano, al tempo del Papa Innocenzo I e degli Imperatori Valentiniano III e Teodosio.
Gli eventi della vita di San Leopardo sono incerti, e i documenti scritti sul suo conto sono assai posteriori, frutto in gran parte di immaginazione. Ciò non vuol dire, però, che si debba negare il dato tradizionale che fa di lui il primo Vescovo di Osimo, onorato come tale fin dal X secolo, o prima.
Il nome proprio di Leopardo dovette essere abbastanza diffuso nella regione di Osimo, ed è sicuramente dal nome di un medievale Leopardo, secondo una ben nota regola della formazione di moltissimi cognomi italiani, che la sua discendenza ebbe il nome di famiglia dei Leopardi.






20 OTTOBRE 2019 - AUGURI MARCH

TEMPO DI AUGURI
AUGURISSIMI


March

sabato 19 ottobre 2019

19 OTTOBRE 2019 - SAN GIOELE

AUGURI Gioele

19 ottobreSan Gioele Profeta d’Israele

Gerusalemme, V secolo a.C.
È uno dei dodici profeti minori, le cui profezie sono contenute nel breve libro anticotestamentario che porta il suo nome e che è anche l'unica fonte da cui si può ricostruire qualche notizia che lo riguarda. Secondo gli studiosi, l'epoca della sua esistenza sarebbe l'inizio del V secolo a.C. Tutti i dati storici rilevabili all'interno del suo scritto, infatti, porterebbero a pensare che la sua opera si collochi durante l'occupazione persiana della Palestina. Si suppone che fosse di stirpe sacerdotale, perché parla spesso di offerte sacre, di offerte nel Tempio e di sacerdoti, ai quali si rivolge con una certa autorità; esercitò a Gerusalemme, ai cui abitanti si rivolge nel libro. Alla base della profezia di Gioele vi è sicuramente una calamità naturale verificatasi proprio in quei tempi. Ma il profeta ne prevede una peggiore e invita alla alla penitenza. La seconda parte del libro è una descrizione del «giorno del Signore», cioè del suo supremo intervento nella storia, accompagnato da una straordinaria ed universale effusione del suo Spirito. Seguirà il Giudizio divino sulle genti e l'alba di un nuovo mondo.
Martirologio Romano: Commemorazione di san Gioele, profeta, che annunciò il grande giorno del Signore e il mistero dell’effusione del suo Spirito su ogni uomo, che la maestà divina si degnò di compiere mirabilmente in Cristo nel giorno di Pentescoste.



Il nuovo ‘Martyrologium Romanum’ ha spostato al 19 ottobre la celebrazione liturgica di s. Gioele, che nel passato nella Chiesa latina, era ricordato al 13 luglio.
È uno dei dodici profeti minori, le cui profezie sono contenute nel breve libro biblico che porta il suo nome e che è anche l’unica fonte da cui si può ricostruire qualche notizia che lo riguarda.
Gli studiosi, hanno supposto che l’epoca della sua esistenza sia l’inizio del V secolo a.C. perché nel suo libro non si fa menzione di notizie storiche certe, non parla delle grandi potenze dell’epoca come la Samaria, l’Assiria e Babilonia, quindi si pensa che fossero già tramontate.
Egli cita come nemici d’Israele, l’Egitto e l’Idumea, ma in particolare i Fenici ed i Filistei che vengono accusati di vendere i figli di Giuda (ebrei) come schiavi ai Greci.
Accenna alla dispersione del popolo ebraico fra le altre nazioni e la frammentazione del suo territorio; non nomina un re e le funzioni di guida, nei suoi scritti, sembrano affidate agli “anziani” ed ai sacerdoti.
Nomina il Tempio, però mancano le offerte per i sacrifici¸ quindi tutto fa pensare ad un’epoca di grande povertà e ad un Israele, ridotto di numero di abitanti e di importanza; perciò gli studiosi hanno pensato all’epoca dell’occupazione persiana della Palestina, nel V secolo a.C.
Si suppone che fosse di stirpe sacerdotale, perché parla spesso di offerte sacre, di offerte nel Tempio e di sacerdoti, ai quali si rivolge con una certa autorità; esercitò nel territorio di Giuda e più particolarmente a Gerusalemme, ai cui abitanti si rivolge nel libro.
Alla base della profezia di Gioele vi è sicuramente una calamità naturale verificatasi proprio in quei tempi; una enorme invasione di cavallette, come solo in Oriente se ne può vedere, aveva devastato i campi della Giudea, portando miseria e fame alla popolazione.
Il profeta interpretando questo flagello, come castigo inviato da Dio, ritiene che sia necessario invitare tutto il popolo a fare penitenza ed a chiedere il perdono dei propri peccati. Ma ciò non basta a placare l’ira di Dio e Gioele vede approssimarsi un altro flagello, più terribile del precedente, descritto come un immenso esercito di soldati nemici, più numeroso delle cavallette.
È il “giorno del Signore” o il giorno della vendetta che si avvicina, il profeta incita di nuovo alla penitenza (2, 12-17) e finalmente l’ira di Dio si placa. Il flagello viene scongiurato, la terra ritorna fertile ed Israele riconosce in Iahweh il suo Dio; questo riconoscimento è come una conversione gradita a Dio, che ricambia con la promessa di favori straordinari, assicurando che quando verrà il nuovo “giorno dei Signore”, egli farà giustizia di tutti i nemici d’Israele radunati nella valle di Giosafat e riunito il suo popolo disperso, abiterà eternamente in mezzo a loro.
La seconda parte del libro è una grandiosa descrizione del “giorno del Signore”, cioè del suo supremo intervento nella storia, accompagnato da una straordinaria ed universale effusione del suo Spirito; seguirà il Giudizio divino sulle genti e l’alba di un nuovo mondo.
S. Pietro apostolo proclamò l’effusione dello Spirito, adempiuta nel giorno di Pentecoste, con la discesa dello Spirito Santo e con i prodigi che l’accompagnarono e la seguirono (Act. 2, 16-21).
La liturgia della Chiesa utilizza buona parte del libro di Gioele nei responsori, lezioni, antifone del Breviario e nelle letture della Messa, specie durante i periodi di penitenza come l’Avvento, la Quaresima, le Ceneri.
È ritenuto il profeta della Pentecoste. La Chiesa greca, l’onora il 19 ottobre, data a cui si è adeguata attualmente la Chiesa latina, uniformandone la celebrazione.



venerdì 18 ottobre 2019

18 OTTOBRE 2019 - UN LUSTRO E' PASSATO - DON PAOLO


E' passato un lustro da quando Don Paolo è stato trasferito dalla Parrocchia di San Cosma e Damiano di Ancona.
Un caro saluto






Don Paolo

San Cosma e Damiano

mercoledì 16 ottobre 2019

16 OTTOBRE 2019 - AUGURI SABRINA


TEMPO DI AUGURI
AUGURISSIMI Sabbri



16 OTTOBRE 2019 - SAN GERARDO MAIELLA

San Gerardo Maiella Religioso redentorista
16 ottobre



Muro Lucano (PZ), 1726 - Conv. di Materdomini presso Caposele (AV), 16 ottobre 1755
Nato presso Potenza nel 1726, morì nel 1755. Di famiglia povera, tentò invano di diventare Cappuccino, come uno zio materno. Fece il noviziato nei Redentoristi sotto la guida di Paolo Cafaro ed emise i voti come fratello coadiutore, svolgendo poi nel convento le mansioni più umili. Incaricato di organizzare pubbliche collette, ne approfittava per fare opera di conversione, per mettere pace e per richiamare al fervore religioso altri monasteri. Calunniato da una donna e, per la sua anima semplice incapace di difendersi, soffrì molto. Trasferito nella vallata del Sele, svolse in paesini isolati una grande opera di apostolato, comunicando a coloro che l'avvicinavano la sua ricchezza spirituale. Fin da giovanissimo, si erano rivelati in lui slanci mistici che lo portavano all'unione con Dio e, come ogni contemplativo, amava la natura e il bello.
Patronato: Cognati

Etimologia: Gerardo = valoroso con la lancia, dal tedesco

Martirologio Romano: A Materdomini in Campania, san Gerardo Majella, religioso della Congregazione del Santissimo Redentore, che, rapito da un intenso amore per Dio, abbracciò ovunque si trovasse un austero tenore di vita e, consumato dal suo fervore per Dio e per le anime, si addormentò piamente ancora in giovane età.

mercoledì 9 ottobre 2019

09 OTTOBRE 2019 - MEMORIE SENZA TEMPO - GIUSEPPE SERRINI



Giuseppe Serrini (Osimo, 9 ottobre 1917 – Ancona, 11 luglio 1994) è stato un politico italiano, primo presidente della regione Marche.

Biografia
Nato ad Osimo, consegue la laurea in lettere classiche presso l'università del S.Cuore di Milano il 6 Giugno 1941, e la laurea in filosofia presso la stessa università il 9 Novembre 1946. Ha insegnato Latino e Greco dal 1944 al 1950 presso il Liceo di Osimo. Dal 1958 al 1968 dirige come preside le scuole Medie di Camerano e di Loreto. Nel 1968 diventa preside della scuola media "Tommaseo" di Ancona .

Ha frequentato la scuola Allievi Ufficiali Alpini in Bassano del Grappa nel 1941. Ha preso parte a due campagne di guerra: in Balcania (1941-1942) e con la divisione Julia (9* reggimento Alpini) in Russia (1942-1943). Per le operazioni di guerra sul fronte Russo è stato decorato con la Croce di guerra al Valore Militare.

Iscritto alla Democrazia Cristiana dal 1944, ricopre i seguenti incarichi:

Segretario della sezione D.C. della zona di Osimo (1947-1950)
Segretario Provinciale Organizzativo della D.C. (1950-1953)
Segretario Provinciale D.C. della Provincia di Ancona (1953-1964)
Membro del Consiglio Nazionale della D.C. (1967-1970)
Segretario Regionale D.C. Marchigiana (1967-1970)
Componente dei Comitati provinciali e Regionali (1970-1975)
Dal 01 Agosto 1970 al 19 dicembre 1972 ricopre il ruolo di Primo presidente della regione Marche.

martedì 8 ottobre 2019

08 OTTOBRE 2019 - CONVERSAZIONI D'ARTE

Milano Leonardo 500: “Conversazioni d'arte"  Palazzo Reale Eventi a Milano

Dal 16/05/2019 al 16/05/2019


Mercoledì 9 ottobre: LEONARDO & LA LUNA, con Paolo Galluzzi




Sito web
conversazionidarte.it


 
Da giovedì 16 maggio, a Palazzo Reale torna il ciclo delle Conversazioni d'arte, presso la Sala Conferenze.

L'iniziativa
Il ciclo di sei incontri, promosso dal Comune di Milano, è dedicato ai capolavori di Milano e quest’anno vede come focus un viaggio per conoscere alcune opere di Leonardo da Vinci custodite a Milano o realizzate per la città. Sarà anche un modo per scoprire aspetti della vita e del lavoro del grande Maestro: dalle arti alle scienze, dalle grandi opere di ingegneria alle tecnologie, dal suo rapporto con le grandi committenze alle sperimentazioni sul campo, sei tappe per entrare nel mondo di Leonardo e dei suoi capolavori.

L’iniziativa è promossa dal Comune di Milano – Cultura, inserita nel palinsesto “Milano leonardo 500” e realizzata in collaborazione con ArtsFor grazie alla main partnership di AcomeA SGRe, al contributo di Fondazione AEM e al sostegno di Pirelli.

Le celebrazioni per i 500 anni della morte di Leonardo
Nell’anno delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Leonardo il percorso si arricchisce e si trasforma per offrire uno sguardo sulla vita, i segreti e le opere del Maestro legato a Milano, attraverso i suoi progetti artistici, letterari, scientifici e ingegneristici. Un modo per scoprire le sue opere, alcune note altre meno, alcune mai realizzate altre oggi all’estero. Ancora una volta un’occasione per scoprire la città, i suoi luoghi legati a Leonardo (come la Sala delle Asse del Castello Sforzesco), a partire dai quartieri, le grandi istituzioni, gli archivi. Ma sarà anche l’occasione di vedere Leonardo ”in azione”, a contatto con i grandi governanti del suo tempo (dagli Sforza ai Valois, dai Medici ai Borgia) e di osservarlo intento a studiare i dettagli tecnici di una brugola, oppure mentre tenta di imparare un po’ meglio il latino. E poi si valuterà la sua ricchezza e il suo rapporto con il denaro, per terminare con il fascino che dovette esercitare su di lui il vasto firmamento del cielo.

Inaugura il percorso il 16 maggio Pietro Cesare Marani, Professore di Storia dell’arte moderna al Politecnico di Milano, con una lectio dedicata a “Leonardo & I potenti”. Chiude il ciclo il 9 ottobre la lectio “Leonardo & La luna” con Paolo Galluzzi, Direttore del Museo Galileo di Firenze e Presidente del Comitato per le celebrazioni dei 500 anni della morte di Leonardo da Vinci.

Tra i relatori anche Antonio Calabrò, Direttore della Fondazione Pirelli, Francesca Tasso, Responsabile dei Musei Artistici del Castello Sforzesco di Milano, Stefano Zuffi storico dell’arte e attivo promotore del nostro patrimonio culturale e il curatore del progetto Marco Carminati,Responsabile delle pagine dell’arte dell’inserto domenicale del Sole24Ore.

Come sempre, tutti gli incontri si svolgono nella Sala Conferenze di Palazzo Reale, sono a ingresso libero e iniziano alle ore 21. È possibile riservare il proprio posto sul sito www.conversazionidarte.it.

lunedì 7 ottobre 2019

07 OTTOBRE 2019 - SAN MARCELLO

AUGURI MARCELLO

San Marcello Martire
7 ottobre

Martirologio Romano: A Capua in Campania, san Marcello, martire.



Santi MARCELLO ed APULEIO, martiri
Il Martirologio Romano li commemora il 7 ott. attribuendoli a Roma e riferendo che dopo essere stati discepoli di Simone Mago, furono convertiti alla fede dall'apostolo Pietro ed ottennero la palma del martirio sotto il consolare Aureliano.
Queste notizie, che provengono da Adone, sono, però, completamente false sia topograficamente, che storicamente come si può constatare da un rapido esame delle fonti.
Il Martirologio Geronimiano infatti conosce il solo Marcello come martire di Capua e lo ricorda ai gior­ni 6 e 7 ott. (questa ultima data è il vero dies natalis); egli solo ancora è notato nel Calendario mozarabico e in quello marmoreo di Napoli e la sua immagine era riprodotta nei famosi mosaici della basilica locale di S. Prisco del sec. VI. In un calendario del sec. VII, nel Sacramentario Gela-siano del sec. VIII e poi nel Martiroloigo di Floro, invece, Marcello si trova citato anche con Apuleio; quest'ul­timo però non è mai esistito e la sua menzione deve attribuirsi probabilmente ad una arbitraria interpretazione della parola Apulia - Apolia, indi­cata nei latercoli del Geronimiano, alla stessa data, ma per altri martiri.
A sua volta Adone completando il latercolo di Floro vi aggiunse alcune notizie tratte dalla passio Nerei et Achillei, mentre un altro falsario componeva una nuova leggenda, conservata in un ms. di Farfa del sec. IX-X, in cui si narra che Marcello, fervente cristiano romano, esiliato dall'imperatore Tiberio a Capua ed arrestato durante la festa dell'imperatore per non aver voluto partecipare ai sacrifici, fu condannato a morte; il suo servo Apuleio poco dopo lo seguì nel martirio.
Secondo altre redazioni più recenti, in cui sono confuse in un solo racconto le notizie riguardanti i martiri Marcello di Roma e Marcello di Tangeri, Marcello era invece un centurione romano fervente e generoso che adoperava le sue ricchezze per libe­rare i prigionieri di guerra; arrestato a Capua fu ucciso dal prefetto delle milizie Agricolano, poco prima del suo servo Apuleio.
In conclusione il solo Marcello deve ritenersi come autentico martire di Capua, ma di lui niente si conosce di preciso.

07 OTTOBRE 2019 - BEATA VERGINE DEL ROSARIO

Beata Vergine Maria del Rosario
7 ottobre

Questa memoria Mariana di origine devozionale si collega con la vittoria di Lepanto (1571), che arrestò la grande espansione dell'impero ottomano. San Pio V attribuì quello storico evento alla perghiera che il popolo cristiano aveva indirizzato alla Vergine nella forma del Rosario. (Mess. Rom.)
Etimologia: Maria = amata da Dio, dall'egiziano; signora, dall'ebraico

Martirologio Romano: Memoria della beata Maria Vergine del Rosario: in questo giorno con la preghiera del Rosario o corona mariana si invoca la protezione della santa Madre di Dio per meditare sui misteri di Cristo, sotto la guida di lei, che fu associata in modo tutto speciale all’incarnazione, passione e risurrezione del Figlio di Dio.


venerdì 4 ottobre 2019

giovedì 3 ottobre 2019

03 OTTOBRE 2019 - LAURO DE BOSIS

« Tu non temi la morte? / - Non mi tocca. / Finché c'è vita si combatte; e poi... / pace! Il mio fato, quale sia, io voglio! »
(Lauro De Bosis, Icaro)




Adolfo Lauro De Bosis (Roma, 9 dicembre 1901 – Mar Tirreno, 3 ottobre 1931) è stato uno scrittore, poeta e antifascista italiano.
Il suo nome è indissolubilmente legato all'impresa propagandistica che lo condusse alla morte, il celebre volo su Roma del 1931, in cui, sorprendendo l'efficiente Regia Aeronautica comandata dal gerarca fascista Italo Balbo, gettò sulla capitale migliaia di manifesti antifascisti inneggianti alla libertà e alla lotta contro il regime. Inseguito dalle forze aeree, l'aeroplano su cui viaggiava scomparve in mare al largo della Corsica, probabilmente caduto e inabissatosi per mancanza di carburante. L'Università di Harvard, dove insegnò letteratura italiana per alcuni anni, gli dedicò la cattedra di Civiltà Italiana (cultura, storia e letteratura) e un premio conferito annualmente.