Nel presente blog verranno riportate le varie ricorrenze e gli onomastici ed i compleanni degli amici!
venerdì 30 novembre 2018
30 NOVEMBRE 2018 - BUON COMPLEANNO
30 NOVEMBRE 2018 - SAN ANDREA APOSTOLO
Sant' Andrea Apostolo
30 novembre
Bethsaida di Galilea - Patrasso (Grecia), ca. 60 dopo Cristo
All’apostolo Andrea spetta il titolo di 'Primo chiamato'. Ed è commovente il fatto che, nel Vangelo, sia perfino annotata l’ora («le quattro del pomeriggio») del suo primo incontro e primo appuntamento con Gesù. Fu poi Andrea a comunicare al fratello Pietro la scoperta del Messia e a condurlo in fretta da Lui.
La sua presenza è sottolineata in modo particolare nell’episodio della moltiplicazione dei pani. Sappiamo inoltre che, proprio ad Andrea, si rivolsero dei greci che volevano conoscere Gesù, ed egli li condusse al Divino Maestro. Su di lui non abbiamo altre notizie certe, anche se, nei secoli successivi, vennero divulgati degli Atti che lo riguardano, ma che hanno scarsa attendibilità. Secondo gli antichi scrittori cristiani, l’apostolo Andrea avrebbe evangelizzato l’Asia minore e le regioni lungo il mar Nero, giungendo fino al Volga. È perciò onorato come patrono in Romania, Ucraina e Russia.
Commovente è la 'passione' – anch’essa tardiva – che racconta la morte dell’apostolo, che sarebbe avvenuta a Patrasso, in Acaia: condannato al supplizio della croce, egli stesso avrebbe chiesto d’essere appeso a una croce particolare fatta ad X (croce che da allora porta il suo nome) e che evoca, nella sua stessa forma, l’iniziale greca del nome di Cristo. La Legenda aurea riferisce che Andrea andò incontro alla sua croce con questa splendida invocazione sulle labbra: «Salve Croce, santificata dal corpo di Gesù e impreziosita dalle gemme del suo sangue… Vengo a te pieno di sicurezza e di gioia, affinché tu riceva il discepolo di Colui che su di te è morto. Croce buona, a lungo desiderata, che le membra del Signore hanno rivestito di tanta bellezza! Da sempre io ti ho amata e ho desiderato di abbracciarti… Accoglimi e portami dal mio Maestro».
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giovedì 29 novembre 2018
29 NOVEMBRE 2018- MERCATINI DI NATALE A MILANO
Date e orari di apertura:
Accensione Albero di Natale in Piazza Duomo: 6 dicembre 2018 dalle ore 18.00 alle ore 21.00
Fiera degli Oh Bej! Oh Bej! (p.zza Castello, via Gadio/p.zza del Cannone, via Minghetti): dal 7 al 10 dicembre 2018
Mercatino di Natale di Piazza Duomo: dopo Sant'Ambrogio, date ufficiali in arrivo
L’Artigiano in Fiera, Fiera Rho: dall' 1 al 09 dicembre 2018
tutti i giorni: dalle 10 alle 22
Green Christmas nella Fonderia Napoleonica - quartiere Isola: edizione 2018 non prevista
Babbo Running (marcia non competitiva di 5Km): 15 dicembre 2018 ore 15.00
partenza piazza del Cannone. Circuito gara all'interno del Parco Sempione
Garabombo (M1 Pagano) della Cooperativa Chico Mendes Altromercato: dal 3 novembre 2018 al 6 gennaio 2019
tutti i giorni: dalle ore 9.00 alle ore 20.00
Il Villaggio delle Meraviglie in Corso Venezia (Giardini Indro Montanelli): dal 1 dicembre 2018 al 6 gennaio 2019
tutti i giorni: dalle ore 10.00 alle ore 21.00 (ultimo ingresso alle ore 20.00)
24 dicembre: dalle ore 10.00 alle ore 18.00 (ultimo ingresso alle ore 17.00)
25 dicembre: dalle ore 15.00 alle ore 19.00 (ultimo ingresso alle ore 18.00)
31 dicembre: dalle ore 10.00 alle ore 18.00 (ultimo ingresso alle ore 17.00)
Mercatino di Natale finlandese (Fondazione Culturale Ambrosianeum, Via delle Ore 3): 24 e 25 novembre 2018
orari: dalle ore 12.00 alle ore 20.00
Spazio Natale Emergency in via Santa Croce 19: dal 24 novembre 2018 al 23 dicembre 2018
orari: dalle ore 10.00 alle ore 20.00
Darsena Christmas Village: date in arrivo
orari: orari in arrivo
Mercato della Solidarietà Don Anotonio Mazzi (Palazzo Giureconsulti in Piazza Mercanti/Piazza Duono): 15 e 16 dicembre 2018
Gae Aulenti Xmas Village (Piazza Gae Aulenti): dal 1 dicembre 2018 al 6 gennaio 2019
orari: dalle ore 10.00 alle ore 22.00
Pista di pattonaggio in Gae Aulenti: dal 15 novembre 2018 al 17 febbraio 2019
orari: dalle ore 10.00 alle ore 24.00
Flug Xmas Market a "Base Milano" in via Bergognone 34: 8 e 9 dicembre 2018
orari: dalle ore 10.30 alle ore 21.00
Accensione Albero di Natale in Piazza Duomo: 6 dicembre 2018 dalle ore 18.00 alle ore 21.00
Fiera degli Oh Bej! Oh Bej! (p.zza Castello, via Gadio/p.zza del Cannone, via Minghetti): dal 7 al 10 dicembre 2018
Mercatino di Natale di Piazza Duomo: dopo Sant'Ambrogio, date ufficiali in arrivo
L’Artigiano in Fiera, Fiera Rho: dall' 1 al 09 dicembre 2018
tutti i giorni: dalle 10 alle 22
Green Christmas nella Fonderia Napoleonica - quartiere Isola: edizione 2018 non prevista
Babbo Running (marcia non competitiva di 5Km): 15 dicembre 2018 ore 15.00
partenza piazza del Cannone. Circuito gara all'interno del Parco Sempione
Garabombo (M1 Pagano) della Cooperativa Chico Mendes Altromercato: dal 3 novembre 2018 al 6 gennaio 2019
tutti i giorni: dalle ore 9.00 alle ore 20.00
Il Villaggio delle Meraviglie in Corso Venezia (Giardini Indro Montanelli): dal 1 dicembre 2018 al 6 gennaio 2019
tutti i giorni: dalle ore 10.00 alle ore 21.00 (ultimo ingresso alle ore 20.00)
24 dicembre: dalle ore 10.00 alle ore 18.00 (ultimo ingresso alle ore 17.00)
25 dicembre: dalle ore 15.00 alle ore 19.00 (ultimo ingresso alle ore 18.00)
31 dicembre: dalle ore 10.00 alle ore 18.00 (ultimo ingresso alle ore 17.00)
Mercatino di Natale finlandese (Fondazione Culturale Ambrosianeum, Via delle Ore 3): 24 e 25 novembre 2018
orari: dalle ore 12.00 alle ore 20.00
Spazio Natale Emergency in via Santa Croce 19: dal 24 novembre 2018 al 23 dicembre 2018
orari: dalle ore 10.00 alle ore 20.00
Darsena Christmas Village: date in arrivo
orari: orari in arrivo
Mercato della Solidarietà Don Anotonio Mazzi (Palazzo Giureconsulti in Piazza Mercanti/Piazza Duono): 15 e 16 dicembre 2018
Gae Aulenti Xmas Village (Piazza Gae Aulenti): dal 1 dicembre 2018 al 6 gennaio 2019
orari: dalle ore 10.00 alle ore 22.00
Pista di pattonaggio in Gae Aulenti: dal 15 novembre 2018 al 17 febbraio 2019
orari: dalle ore 10.00 alle ore 24.00
Flug Xmas Market a "Base Milano" in via Bergognone 34: 8 e 9 dicembre 2018
orari: dalle ore 10.30 alle ore 21.00
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mercoledì 28 novembre 2018
28 NOVEMBRE 2018 - BIanconaTALE 2018 - MERCATINI DI NATALE
Mercatini di Natale & altre esposizioni
MERCATINI DI NATALE in Piazza Cavour e Corso Garibaldi
dal 24/11/2018 al 6/01/2019
Piazza Cavour e Corso Garibaldi
LA VIA DEI PRESEPI NAPOLETANI
dal 01/12/2018 al 16/12/2018
Via degli Orefici e Piazza del Plebiscito
IL NATALE di CAMPAGNAMICA a cura di Coldiretti Ancona
07/08/09 dicembre – 14/15/16 dicembre – 21/22/23 dicembre
Via Castelfidardo
Mercatino della creatività organizzata “A mano libera” Sesta edizione – Fontana del Calamo (delle 13 cannelle)
Artigianato indipendente autoproduzioni, upcycling, prodotti unici a km 0, incursioni a sorpesa di artisti di strada.
dal 12 al 24 dicembre
Fontana del Calamo Tredici Cannelle
Mercatini di Natale a Torrette 14° edizione stands gastronomici e spettacoli per i più piccoli con la straordinaria partecipazione di Babbo Natale – presepe vivente – eventi musicali e animazione per bambini
dal 15 al 16 dicembre 2018 orario dalle 8,00 alle 20,00
Torrette Piazza “Villa Turris” (centro commerciale lilla)
Mostra d’arte “PUNTI DI VISTA” (Just a present) dell’artista ANNA MARIA ALESSANDRINI.
Con questa iniziativa la Galleria Puccini intende donare un’opera d’arte (olio su tela) a chi si iscriverà come socio per l’anno 2019.
dal 7 – 30 dicembre 2018 – Inaugurazione venerdì 7 dicembre alle ore 18,00 – Orario dal martedì alla domenica 17,30-19,30. Chiuso il 24,25,26 dicembre.
ASSOCIAZIONE CULTURALE GALLERIA PUCCINI, via Bernabei 39 Ancona.
Mostra-evento “A SPASSO CON LE DITA – Le parole della Solidarietà”: un progetto nazionale a sostegno della letteratura per l’infanzia e dell’integrazione fra vedenti e non vedenti che include una mostra di illustrazioni tattili d’artista e un programma giornaliero di laboratori didattici aperti alle scuole e al pubblico. Laboratori per le scuole, per le famiglie e workshop libri tattili tra estetica e funzione
8 Dicembre 2018 – 20 Gennaio 2019 – Museo Tattile Statale Omero, Ancona
PROIEZIONI DI VIDEO ED IMMAGINI
• “Natale a New York dal 1945 ad oggi”
• “Natale… che più bianco non si può: curiosità natalizie dal mondo della comunicazione”
• “Natale è una favola: il lavoro di Bruno Munari”
• MOSTRA “Feeling home un mondo a misura dei sogni”
• INSTALLAZIONE AUDIOVISIVA SUI RACCONTI DI NATALE “Ci piacciono le favole!”
dall’1 dicembre al 6 gennaio 2019 – Contemporaneo Showroom
Manifestazione scultura
dall’1 dicembre al 6 gennaio 2019
Legatoria Librare
MERCATINI DI NATALE in Piazza Cavour e Corso Garibaldi
dal 24/11/2018 al 6/01/2019
Piazza Cavour e Corso Garibaldi
LA VIA DEI PRESEPI NAPOLETANI
dal 01/12/2018 al 16/12/2018
Via degli Orefici e Piazza del Plebiscito
IL NATALE di CAMPAGNAMICA a cura di Coldiretti Ancona
07/08/09 dicembre – 14/15/16 dicembre – 21/22/23 dicembre
Via Castelfidardo
Mercatino della creatività organizzata “A mano libera” Sesta edizione – Fontana del Calamo (delle 13 cannelle)
Artigianato indipendente autoproduzioni, upcycling, prodotti unici a km 0, incursioni a sorpesa di artisti di strada.
dal 12 al 24 dicembre
Fontana del Calamo Tredici Cannelle
Mercatini di Natale a Torrette 14° edizione stands gastronomici e spettacoli per i più piccoli con la straordinaria partecipazione di Babbo Natale – presepe vivente – eventi musicali e animazione per bambini
dal 15 al 16 dicembre 2018 orario dalle 8,00 alle 20,00
Torrette Piazza “Villa Turris” (centro commerciale lilla)
Mostra d’arte “PUNTI DI VISTA” (Just a present) dell’artista ANNA MARIA ALESSANDRINI.
Con questa iniziativa la Galleria Puccini intende donare un’opera d’arte (olio su tela) a chi si iscriverà come socio per l’anno 2019.
dal 7 – 30 dicembre 2018 – Inaugurazione venerdì 7 dicembre alle ore 18,00 – Orario dal martedì alla domenica 17,30-19,30. Chiuso il 24,25,26 dicembre.
ASSOCIAZIONE CULTURALE GALLERIA PUCCINI, via Bernabei 39 Ancona.
Mostra-evento “A SPASSO CON LE DITA – Le parole della Solidarietà”: un progetto nazionale a sostegno della letteratura per l’infanzia e dell’integrazione fra vedenti e non vedenti che include una mostra di illustrazioni tattili d’artista e un programma giornaliero di laboratori didattici aperti alle scuole e al pubblico. Laboratori per le scuole, per le famiglie e workshop libri tattili tra estetica e funzione
8 Dicembre 2018 – 20 Gennaio 2019 – Museo Tattile Statale Omero, Ancona
PROIEZIONI DI VIDEO ED IMMAGINI
• “Natale a New York dal 1945 ad oggi”
• “Natale… che più bianco non si può: curiosità natalizie dal mondo della comunicazione”
• “Natale è una favola: il lavoro di Bruno Munari”
• MOSTRA “Feeling home un mondo a misura dei sogni”
• INSTALLAZIONE AUDIOVISIVA SUI RACCONTI DI NATALE “Ci piacciono le favole!”
dall’1 dicembre al 6 gennaio 2019 – Contemporaneo Showroom
Manifestazione scultura
dall’1 dicembre al 6 gennaio 2019
Legatoria Librare
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Natale
martedì 27 novembre 2018
27 NOVEMBRE 2018 - AUGURI MANU
lunedì 26 novembre 2018
26 NOVEMBRE 2018 - SAN CORRADO
San Corrado di Costanza Vescovo
26 novembre
900 c. - 26 novembre 975
Nato verso il 900 dal guelfo conte Enrico di Altdorf ed entrato come «frater adscriptus» nel monastero di San Gallo, fu affidato alla scuola della cattedrale di Costanza per esservi educato allo stato clericale. Nel 934, in presenza di sant'Ulrico, vescovo di Augusta, venne eletto vescovo di Costanza. Benché non abbia svolto un'attività politica, sembra fosse molto apprezzato da Ottone I al cui seguito probabilmente si trovò durante il viaggio a Roma per l'incoronazione imperiale (964). Secondo una notizia leggendaria sarebbe stato tre volte a Gerusalemme. Morì il 26 novembre 975 e fu sepolto nella basilica di San Maurizio, da lui costruita. Callisto II, in una lettera del 28 marzo 1123, indirizzata al vescovo, clero e popolo di Costanza, dichiarò Corrado santo. (Avvenire)
Etimologia: Corrado = consigliere audace, dal tedesco
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domenica 25 novembre 2018
25 NOVEMBRE 2018 - biANCONAtale 2018
BiAncoNatale 2018:
ad Ancona torna la ruota panoramica.
Novità di quest’anno: il bosco degli elfi e l’albero parlante
PIAZZA CAVOUR
Ci sarà la ruota panoramica, con scenografiche luci della ruota di 40 metri si specchieranno nel ghiaccio della pista di pattinaggio (la più grande installata ad Ancona fino ad oggi) e sarà circondata dal tradizionale mercatino natalizio, rendendo Piazza Cavour il centro della promenade natalizia.
PIAZZA STAMIRA E PIAZZA PERTINI
Piazza Pertini si appresta ad ospitare il magico Bosco degli Elfi. Veri alberi e l’animazione di Fantasia Sogno e Realtà, che popolerà la foresta incantata di principesse, personaggi da favola, ma anche i super eroi più amati dai bambini. Un angolo di magia prenderà vita anche in piazza Stamira, letteralmente. Infatti un albero parlante incontrerà bambini e adulti, con i quali dialogherà. Sempre sotto la coordinazione di Fantasia Sogno e Realtà si potranno vedere i personaggi del Natale percorrere le vie della città in tre diversi cortei in altrettante vie di Ancona e il 9 dicembre i personaggi di Harry Potter incontreranno il pubblico nella AnkonAlley in piazza Pertini. Perché il Natale è per eccellenza la festa dei bambini, anche quelli ricoverati al Salesi, la cui Fondazione organizza la Corsa dei Babbi Natale domenica 6 dicembre. 4 chilometri di corsa presso lo Stato Dorico, in abito da Santa Claus assieme alla surfista Giorgia Speciale e un piccolo contributo di 5 € da devolvere in beneficenza.
PIAZZA ROMA
Nel cuore della centro, a piazza Roma verrà installato l’imponente albero proveniente dal Veneto.
Numerosi gli eventi musicali sotto l’albero di Piazza Roma: Ospite d'onore del pomeriggio inaugurale: l'anconetana Roberta Faccani, grande voce, già solista dei Matia Bazar, che torna ad esibirsi dopo lungo tempo nella sua città. A seguirla numerosi i concerti a tema natalizio per tutti i gusti: tutti i venerdì pomeriggio, dal 30 novembre in poi, grazie ai concerti organizzati da Ancona Jazz, sabato 1° dicembre, il concerto “Ancona canta donna for Christmas” di Susanna Micucci and friends, Linda Valori, sabato 8 dicembre e altro ancora. Saranno inoltre moltissime esibizioni di corali, cori delle scuole, danze ed altri momenti di intrattenimento, come defilè di moda e altro ancora – a partire dalla serata inaugurale del 24 novembre- per tutto il periodo prefestivo e delle festività natalizie, con animazione e divertimento per tutti. Appuntamento ormai imperdibile torna direttamente da Boston, mercoledì 19 dicembre, The Howard Gospel Choir, che torna ad incantare le Muse.
PRESEPI
Novità assoluta del 2018 i presepi che direttamente da Napoli “invaderano” via degli Orefici e Piazza del Plebiscito. Via degli Orefici diventerà San Gregorio Armeno, la via di Napoli famosa in tutto il mondo per la produzione di presepi. 15 artigiani campani saranno ospitati assieme alle loro creazioni dai negozianti della via, una contaminazione che vuole effondere nuova energia al tessuto commerciale di Ancona. In Piazza del Papa capeggeranno invece le imponenti figure del Presepe monumentale. Dal primo al 26 dicembre sarà possibile ammirare le figure alte oltre i due metri della Sacra Famiglia realizzate dalla Bottega Cantone & Costabile autrice anche del Presepio di Piazza San Pietro a Roma e di Assisi, grazie alla sponsorizzazione del Frittelli Maritime Group. Nella Stessa Piazza sarà possibile assaggiare le specialità dolciarie napoletane nel temporary shop di Angelo Carbone, per un Natale dal sapore Partenopeo.
VIABILITÀ
“Lasciate la macchina a casa o fuori dal centro” il motto di questo biANCONAtale 2018
Visto l’alto numero di presenze attese in particolare per gli eventi del fine settimana il servizio di navette è stato potenziato.
Parcheggi: il Cialdini, il Traiano e l'Umberto I° saranno aperti anche nei giorni festivi,nelle giornate di 25 novembre, 2, 8, 9, 16, 23 dicembre e fino a domenica 6 gennaio 2019 con sosta gratuita dalle ore 10.00 alle ore 21.00. il parcheggio degli Archi, dalle ore 10 alle ore 21.00, sarà aperto nelle giornate festive del 2, 8, 9, 16, 23 dicembre e anche nei sabati con sosta gratuita per gli utenti.
Bus: sarà messo a disposizione un bus navetta, gratuito, vestito a festa quindi riconoscibile e differenziato rispetto agli autobus di linea, che collegherà piazza Ugo Bassi con piazza Cavour- oltre 40 corse al giorno- attraverso il centro commerciale del Piano San Lazzaro e toccando anche i parcheggi Archi e Traiano, nei weekend del 24 e 25 novembre, dell' 1 e 2 dicembre, 8 e 9 dicembre, 15 e 16 dicembre, 22, 23, 24 dicembre e 5 e 6 gennaio 2019.
Un altro bus navetta dal parcheggio scambiatore di Tavernelle situato in via Ranieri che collegherà lo stesso con piazza Cavour. Anche questo ad uso gratuito e in funzione nel weekend del 24 e 25 novembre per l'inaugurazione del Natale.
Bus navetta per il presepe vivente: sarà allestita una navetta gratuita dal centro per Pietralacroce per il presepe vivente nei giorni di presentazione dello stesso.
Inoltre, per tutti gli autobus nel periodo natalizio, dal 24 novembre 2018 al 6 gennaio 2019, sarà messo in vendita un biglietto scontato settimanale a 10 euro che permetterà di utilizzare tutti gli autobus delle linee urbane senza di corse e di orari.
Il trenino a cura di M&P parcheggi: il servizio di collegamento nella forma della navetta sarà effettuato da un trenino colorato e addobbato a tema che collegherà i parcheggi al centro ogni domenica dal 24 novembre al 6 gennaio (tranne il giorno di Natale e quello di Capodanno). Sarà attivo dalle ore 16.00 alle ore 20.00 con partenza dagli Archi – piazza Roma – piazza Stamira fino a piazza Cavour e sarà gratuito.
ad Ancona torna la ruota panoramica.
Novità di quest’anno: il bosco degli elfi e l’albero parlante
PIAZZA CAVOUR
Ci sarà la ruota panoramica, con scenografiche luci della ruota di 40 metri si specchieranno nel ghiaccio della pista di pattinaggio (la più grande installata ad Ancona fino ad oggi) e sarà circondata dal tradizionale mercatino natalizio, rendendo Piazza Cavour il centro della promenade natalizia.
PIAZZA STAMIRA E PIAZZA PERTINI
Piazza Pertini si appresta ad ospitare il magico Bosco degli Elfi. Veri alberi e l’animazione di Fantasia Sogno e Realtà, che popolerà la foresta incantata di principesse, personaggi da favola, ma anche i super eroi più amati dai bambini. Un angolo di magia prenderà vita anche in piazza Stamira, letteralmente. Infatti un albero parlante incontrerà bambini e adulti, con i quali dialogherà. Sempre sotto la coordinazione di Fantasia Sogno e Realtà si potranno vedere i personaggi del Natale percorrere le vie della città in tre diversi cortei in altrettante vie di Ancona e il 9 dicembre i personaggi di Harry Potter incontreranno il pubblico nella AnkonAlley in piazza Pertini. Perché il Natale è per eccellenza la festa dei bambini, anche quelli ricoverati al Salesi, la cui Fondazione organizza la Corsa dei Babbi Natale domenica 6 dicembre. 4 chilometri di corsa presso lo Stato Dorico, in abito da Santa Claus assieme alla surfista Giorgia Speciale e un piccolo contributo di 5 € da devolvere in beneficenza.
PIAZZA ROMA
Nel cuore della centro, a piazza Roma verrà installato l’imponente albero proveniente dal Veneto.
Numerosi gli eventi musicali sotto l’albero di Piazza Roma: Ospite d'onore del pomeriggio inaugurale: l'anconetana Roberta Faccani, grande voce, già solista dei Matia Bazar, che torna ad esibirsi dopo lungo tempo nella sua città. A seguirla numerosi i concerti a tema natalizio per tutti i gusti: tutti i venerdì pomeriggio, dal 30 novembre in poi, grazie ai concerti organizzati da Ancona Jazz, sabato 1° dicembre, il concerto “Ancona canta donna for Christmas” di Susanna Micucci and friends, Linda Valori, sabato 8 dicembre e altro ancora. Saranno inoltre moltissime esibizioni di corali, cori delle scuole, danze ed altri momenti di intrattenimento, come defilè di moda e altro ancora – a partire dalla serata inaugurale del 24 novembre- per tutto il periodo prefestivo e delle festività natalizie, con animazione e divertimento per tutti. Appuntamento ormai imperdibile torna direttamente da Boston, mercoledì 19 dicembre, The Howard Gospel Choir, che torna ad incantare le Muse.
PRESEPI
Novità assoluta del 2018 i presepi che direttamente da Napoli “invaderano” via degli Orefici e Piazza del Plebiscito. Via degli Orefici diventerà San Gregorio Armeno, la via di Napoli famosa in tutto il mondo per la produzione di presepi. 15 artigiani campani saranno ospitati assieme alle loro creazioni dai negozianti della via, una contaminazione che vuole effondere nuova energia al tessuto commerciale di Ancona. In Piazza del Papa capeggeranno invece le imponenti figure del Presepe monumentale. Dal primo al 26 dicembre sarà possibile ammirare le figure alte oltre i due metri della Sacra Famiglia realizzate dalla Bottega Cantone & Costabile autrice anche del Presepio di Piazza San Pietro a Roma e di Assisi, grazie alla sponsorizzazione del Frittelli Maritime Group. Nella Stessa Piazza sarà possibile assaggiare le specialità dolciarie napoletane nel temporary shop di Angelo Carbone, per un Natale dal sapore Partenopeo.
VIABILITÀ
“Lasciate la macchina a casa o fuori dal centro” il motto di questo biANCONAtale 2018
Visto l’alto numero di presenze attese in particolare per gli eventi del fine settimana il servizio di navette è stato potenziato.
Parcheggi: il Cialdini, il Traiano e l'Umberto I° saranno aperti anche nei giorni festivi,nelle giornate di 25 novembre, 2, 8, 9, 16, 23 dicembre e fino a domenica 6 gennaio 2019 con sosta gratuita dalle ore 10.00 alle ore 21.00. il parcheggio degli Archi, dalle ore 10 alle ore 21.00, sarà aperto nelle giornate festive del 2, 8, 9, 16, 23 dicembre e anche nei sabati con sosta gratuita per gli utenti.
Bus: sarà messo a disposizione un bus navetta, gratuito, vestito a festa quindi riconoscibile e differenziato rispetto agli autobus di linea, che collegherà piazza Ugo Bassi con piazza Cavour- oltre 40 corse al giorno- attraverso il centro commerciale del Piano San Lazzaro e toccando anche i parcheggi Archi e Traiano, nei weekend del 24 e 25 novembre, dell' 1 e 2 dicembre, 8 e 9 dicembre, 15 e 16 dicembre, 22, 23, 24 dicembre e 5 e 6 gennaio 2019.
Un altro bus navetta dal parcheggio scambiatore di Tavernelle situato in via Ranieri che collegherà lo stesso con piazza Cavour. Anche questo ad uso gratuito e in funzione nel weekend del 24 e 25 novembre per l'inaugurazione del Natale.
Bus navetta per il presepe vivente: sarà allestita una navetta gratuita dal centro per Pietralacroce per il presepe vivente nei giorni di presentazione dello stesso.
Inoltre, per tutti gli autobus nel periodo natalizio, dal 24 novembre 2018 al 6 gennaio 2019, sarà messo in vendita un biglietto scontato settimanale a 10 euro che permetterà di utilizzare tutti gli autobus delle linee urbane senza di corse e di orari.
Il trenino a cura di M&P parcheggi: il servizio di collegamento nella forma della navetta sarà effettuato da un trenino colorato e addobbato a tema che collegherà i parcheggi al centro ogni domenica dal 24 novembre al 6 gennaio (tranne il giorno di Natale e quello di Capodanno). Sarà attivo dalle ore 16.00 alle ore 20.00 con partenza dagli Archi – piazza Roma – piazza Stamira fino a piazza Cavour e sarà gratuito.
sabato 24 novembre 2018
24 NOVEMBRE 2018 - SAN FLAVIANO
venerdì 23 novembre 2018
23 NOVEMBRE 2018 - MEMORIE SENZA TEMPO
23 novembre 1980 Irpinia e Basilicata
6,9 Richter
X/XI Mercalli
Dopo la Seconda guerra mondiale, il più terribile terremoto in Italia, con una durata della scossa eccezionale: 90 secondi. Furono devastate diverse zone tra la Campania e la Basilicata, con danni ingentissimi, soprattutto nell'area dell'Irpinia. Vennero distrutti numerosi paesi. A Napoli, nel quartiere di Poggioreale, crolla un palazzo di diversi piani, provocando 52 morti. Danni ingenti nelle province di Avellino, Salerno, Benevento, Matera e Potenza. 8.000 i feriti e 250.000 senzatetto.
6,9 Richter
X/XI Mercalli
Dopo la Seconda guerra mondiale, il più terribile terremoto in Italia, con una durata della scossa eccezionale: 90 secondi. Furono devastate diverse zone tra la Campania e la Basilicata, con danni ingentissimi, soprattutto nell'area dell'Irpinia. Vennero distrutti numerosi paesi. A Napoli, nel quartiere di Poggioreale, crolla un palazzo di diversi piani, provocando 52 morti. Danni ingenti nelle province di Avellino, Salerno, Benevento, Matera e Potenza. 8.000 i feriti e 250.000 senzatetto.
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Terremoto dell'Irpinia
giovedì 22 novembre 2018
22 NOVEMBRE 2018 - ASSASSINIO DI DALLAS
1963
A Dallas,
il Presidente statunitense John F. Kennedy
viene assassinato, il Governatore del Texas, John B. Connally viene ferito gravemente, e
il Vice Presidente Lyndon B. Johnson giura come 36º Presidente degli Stati Uniti
A Dallas,
il Presidente statunitense John F. Kennedy
viene assassinato, il Governatore del Texas, John B. Connally viene ferito gravemente, e
il Vice Presidente Lyndon B. Johnson giura come 36º Presidente degli Stati Uniti
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Per non dimenticare 2018
mercoledì 21 novembre 2018
21 NOVEMBRE 2018 - VIRGO FIDELIS
martedì 20 novembre 2018
20 NOVEMBRE 2018 - RICORDI DI VIAGGIO - ILLERTISSEN
It's 'NOT' a Long Way to Illertissen
Un anno fa la conferenza del 20/11/2017
Von Assisi nach Rome!
ciaooooooooooooooooooooooooooo
Per Approfondire : clicca qui
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Illertissen,
Kajo,
Ugo,
Via Francigena
domenica 18 novembre 2018
18 NOVEMBRE 2018 - SERVO DI DIO MARIO VERGARA
AUGURI Mario
Servo di Dio Mario Vergara Missionario martire
.
Frattamaggiore (NA), 18/11/1910 – Shadaw (Birmania), 25 maggio 1950
Giovane missionario, gloria del suo Istituto Religioso e della sua terra Campana. Mario Vergara nacque a Frattamaggiore (Napoli) il 18 novembre 1910, ultimo dei nove figli di Gennaro Vergara e Antonietta Guerra e due giorni dopo venne battezzato nella parrocchia arcipretale di S. Sossio (Diocesi di Aversa).
Una volta terminate le Scuole Elementari nel 1921, vincendo l’opposizione del padre, entrò nel Seminario di Aversa, ma spinto dal desiderio di amare Dio nei fratelli lontani e non credenti, a 19 anni nel 1929 entrò nel Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME), fondato dal venerabile mons. Angelo Ramazzotti (1800-1861), vescovo di Pavia e patriarca di Venezia, che ha dato alla Chiesa tanti santi sacerdoti missionari, fra i quali il beato Paolo Manna (1872-1952).
Nella Casa di Monza iniziò il terzo anno di liceo, ma prima del termine dell’anno scolastico, fu costretto a ritornare in famiglia per gravi motivi di salute (forti attacchi di appendicite e addirittura una peritonite).
Una volta guarito, pensò bene di non esporre il suo debole fisico ai freddi invernali del Nord Italia, pertanto riprese gli studi momentaneamente nel Seminario Campano di Posillipo a Napoli, diretto dai Padri Gesuiti.
A 23 anni il 31 agosto del 1933 rientrò nel PIME, frequentando a Milano l’ultimo anno di teologia e il 24 agosto 1934 fu ordinato sacerdote.
Dopo qualche giorno, dopo aver salutato perenti ed amici, padre Mario Vergara venne inviato in Birmania, dove giunse a Toungoo alla fine di ottobre 1934; qui si dedicò allo studio delle lingue delle tribù cariane e dopo qualche mese gli venne assegnato il distretto di Citaciò, della tribù dei Sokù con 29 villaggi.
Si faceva amare da tutti e tutti avevano una grande stima di lui, anche i sacerdoti indigeni; aveva un cuore d’oro, prediligeva i più piccoli e gli ammalati che assisteva e accudiva con grande dedizione.
Era sacerdote, educatore, medico, amministratore e spesso anche giudice ed arbitro; divenne per tutti, cattolici e non, un punto di riferimento, noncurante dei disagi, del maltempo, della malaria che spesso lo attaccò.
Ma sul mondo incombeva l’inizio della Seconda Guerra Mondiale, il 10 giugno 1940 l’Italia dichiarò guerra all’Inghilterra che aveva il protettorato sulla Birmania oggi Myanmar.
Tutti i missionari italiani furono considerati fascisti, costretti ad interrompere tutte le attività e il 21 dicembre 1941 furono inviati nei campi di concentramento inglesi situati in India.
Dopo tre anni, verso la fine del 1944 alcuni missionari compreso padre Mario Vergara, furono rilasciati e quindi poterono ritornare alle loro missioni.
Il suo fisico si era molto indebolito, perché oltre alla spossatezza dovuta alla detenzione di quegli anni, aveva subito alcuni interventi chirurgici, fra cui l’asportazione di un rene.
Ormai temeva di essere rimpatriato, perché considerato inutile, ma in realtà non fu così, mons. Lanfranconi vescovo di Toungoo gli espose il suo progetto di fondare una nuova missione all’estremità della frontiera orientale della Diocesi missionaria di Toungoo; padre Vergara accettò con entusiasmo e partì da solo; nel 1947 fondò la missione e poi parrocchia di Shadaw.
I suoi sforzi apostolici diedero subito ottimi risultati, provocando però il risentimento dei protestanti battisti; intanto in Birmania, che nel 1948 aveva ottenuta l’indipendenza dall’Inghilterra, scoppiò la guerra civile.
La posizione di padre Mario Vergara diventò molto precaria, anche per la sua opposizione forte e coraggiosa ai soprusi delle truppe cariane ribelli di religione battista, le quali opprimevano l’indifesa popolazione, requisendo viveri e imponendo tasse insopportabili.
Il 24 maggio 1950 padre Vergara, accompagnato dal suo catechista, il maestro Isidoro, si recò a Shadaw per protestare per un torto subito e lì vennero arrestati come spie del governo centrale; all’alba del 25 maggio 1950 furono uccisi a colpi di fucile e i loro corpi rinchiusi in sacchi, gettati nel fiume Salween e non più ritrovati; con loro fu ucciso anche padre Pietro Galastri, che dal 1948 era giunto a Shadow ad aiutare padre Vergara.
Servo di Dio Mario Vergara Missionario martire
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Frattamaggiore (NA), 18/11/1910 – Shadaw (Birmania), 25 maggio 1950
Giovane missionario, gloria del suo Istituto Religioso e della sua terra Campana. Mario Vergara nacque a Frattamaggiore (Napoli) il 18 novembre 1910, ultimo dei nove figli di Gennaro Vergara e Antonietta Guerra e due giorni dopo venne battezzato nella parrocchia arcipretale di S. Sossio (Diocesi di Aversa).
Una volta terminate le Scuole Elementari nel 1921, vincendo l’opposizione del padre, entrò nel Seminario di Aversa, ma spinto dal desiderio di amare Dio nei fratelli lontani e non credenti, a 19 anni nel 1929 entrò nel Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME), fondato dal venerabile mons. Angelo Ramazzotti (1800-1861), vescovo di Pavia e patriarca di Venezia, che ha dato alla Chiesa tanti santi sacerdoti missionari, fra i quali il beato Paolo Manna (1872-1952).
Nella Casa di Monza iniziò il terzo anno di liceo, ma prima del termine dell’anno scolastico, fu costretto a ritornare in famiglia per gravi motivi di salute (forti attacchi di appendicite e addirittura una peritonite).
Una volta guarito, pensò bene di non esporre il suo debole fisico ai freddi invernali del Nord Italia, pertanto riprese gli studi momentaneamente nel Seminario Campano di Posillipo a Napoli, diretto dai Padri Gesuiti.
A 23 anni il 31 agosto del 1933 rientrò nel PIME, frequentando a Milano l’ultimo anno di teologia e il 24 agosto 1934 fu ordinato sacerdote.
Dopo qualche giorno, dopo aver salutato perenti ed amici, padre Mario Vergara venne inviato in Birmania, dove giunse a Toungoo alla fine di ottobre 1934; qui si dedicò allo studio delle lingue delle tribù cariane e dopo qualche mese gli venne assegnato il distretto di Citaciò, della tribù dei Sokù con 29 villaggi.
Si faceva amare da tutti e tutti avevano una grande stima di lui, anche i sacerdoti indigeni; aveva un cuore d’oro, prediligeva i più piccoli e gli ammalati che assisteva e accudiva con grande dedizione.
Era sacerdote, educatore, medico, amministratore e spesso anche giudice ed arbitro; divenne per tutti, cattolici e non, un punto di riferimento, noncurante dei disagi, del maltempo, della malaria che spesso lo attaccò.
Ma sul mondo incombeva l’inizio della Seconda Guerra Mondiale, il 10 giugno 1940 l’Italia dichiarò guerra all’Inghilterra che aveva il protettorato sulla Birmania oggi Myanmar.
Tutti i missionari italiani furono considerati fascisti, costretti ad interrompere tutte le attività e il 21 dicembre 1941 furono inviati nei campi di concentramento inglesi situati in India.
Dopo tre anni, verso la fine del 1944 alcuni missionari compreso padre Mario Vergara, furono rilasciati e quindi poterono ritornare alle loro missioni.
Il suo fisico si era molto indebolito, perché oltre alla spossatezza dovuta alla detenzione di quegli anni, aveva subito alcuni interventi chirurgici, fra cui l’asportazione di un rene.
Ormai temeva di essere rimpatriato, perché considerato inutile, ma in realtà non fu così, mons. Lanfranconi vescovo di Toungoo gli espose il suo progetto di fondare una nuova missione all’estremità della frontiera orientale della Diocesi missionaria di Toungoo; padre Vergara accettò con entusiasmo e partì da solo; nel 1947 fondò la missione e poi parrocchia di Shadaw.
I suoi sforzi apostolici diedero subito ottimi risultati, provocando però il risentimento dei protestanti battisti; intanto in Birmania, che nel 1948 aveva ottenuta l’indipendenza dall’Inghilterra, scoppiò la guerra civile.
La posizione di padre Mario Vergara diventò molto precaria, anche per la sua opposizione forte e coraggiosa ai soprusi delle truppe cariane ribelli di religione battista, le quali opprimevano l’indifesa popolazione, requisendo viveri e imponendo tasse insopportabili.
Il 24 maggio 1950 padre Vergara, accompagnato dal suo catechista, il maestro Isidoro, si recò a Shadaw per protestare per un torto subito e lì vennero arrestati come spie del governo centrale; all’alba del 25 maggio 1950 furono uccisi a colpi di fucile e i loro corpi rinchiusi in sacchi, gettati nel fiume Salween e non più ritrovati; con loro fu ucciso anche padre Pietro Galastri, che dal 1948 era giunto a Shadow ad aiutare padre Vergara.
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sabato 17 novembre 2018
17 NOVEMBRE 2018 - AUGURI ANDREA
martedì 13 novembre 2018
13 NOVEMBRE 2018 - AUGURI FRANCA
lunedì 12 novembre 2018
12 NOVEMBRE 2018 - BEATO GABRIELE FERRETTI
Gabriele Ferretti (beato)
Nasce nella nobile famiglia anconetana dei Ferretti, dal conte Liverotto e dalla dama Alvisia. A 18 anni entra nell'Ordine dei Frati Minori francescani nel convento anconetano presso la chiesa di San Francesco ad Alto, lasciando le enormi ricchezze della sua famiglia d'origine ed inizia a studiare filosofia e teologia con ottimi risultati. Secondo la tradizione aveva spesso apparizioni della Madonna e con la sua benedizione curò molti ammalati. Nel 1425 fu nominato guardiano del convento di Ancona e, nel 1434, vicario provinciale. Fondò i conventi di Santa Maria delle Grazie a San Severino Marche, San Nicolò ad Ascoli Piceno e della Santissima Annunziata ad Osimo.
San Giacomo della Marca, mentre predicava in Bosnia, chiese l'ausilio del suo amico Gabriele, ma il Consiglio municipale di Ancona, nella seduta del 22 febbraio 1438, chiese al papa Eugenio IV di far rimanere il frate nella città, riconoscente delle sue virtù e delle sue preghiere; il pontefice accolse la richiesta della città. Nel 1449 fra' Gabriele lasciò l'incarico di vicario provinciale per ritornare in Ancona come superiore del convento di San Francesco ad Alto, fino al 1452.
La sua vita continuò comunque a rimanere all'interno del monastero, dove morì nel 1456; San Giacomo della Marca diresse l'elogio funebre davanti al Senato ed al popolo anconitano. Le sue spoglie ebbero un'umile sepoltura, nella nuda terra, a sinistra della porta dell'adiacente chiesa di San Francesco ad Alto; nel 1489 il corpo fu traslato in un sepolcro marmoreo fatto scolpire dalla sorella Paolina Ferretti, posto accanto all'altare della chiesa.
Numerosi miracoli avvennero per intercessione del frate Gabriele, che il 9 settembre 1753 venne proclamato beato da papa Benedetto XIV; egli viene festeggiato il 12 novembre.
Dopo la secolarizzazione della chiesa e la sua trasformazione in ospedale militare, il corpo del beato venne traslato il 14 maggio 1862 nella Cripta dei Protettori del duomo di Ancona e successivamente, il 30 gennaio 1943, nella chiesa di San Giovanni Battista, affidata a quegli stessi frati minori fra i quali il Beato Ferretti svolse tutto il suo servizio sacerdotale.
Nasce nella nobile famiglia anconetana dei Ferretti, dal conte Liverotto e dalla dama Alvisia. A 18 anni entra nell'Ordine dei Frati Minori francescani nel convento anconetano presso la chiesa di San Francesco ad Alto, lasciando le enormi ricchezze della sua famiglia d'origine ed inizia a studiare filosofia e teologia con ottimi risultati. Secondo la tradizione aveva spesso apparizioni della Madonna e con la sua benedizione curò molti ammalati. Nel 1425 fu nominato guardiano del convento di Ancona e, nel 1434, vicario provinciale. Fondò i conventi di Santa Maria delle Grazie a San Severino Marche, San Nicolò ad Ascoli Piceno e della Santissima Annunziata ad Osimo.
San Giacomo della Marca, mentre predicava in Bosnia, chiese l'ausilio del suo amico Gabriele, ma il Consiglio municipale di Ancona, nella seduta del 22 febbraio 1438, chiese al papa Eugenio IV di far rimanere il frate nella città, riconoscente delle sue virtù e delle sue preghiere; il pontefice accolse la richiesta della città. Nel 1449 fra' Gabriele lasciò l'incarico di vicario provinciale per ritornare in Ancona come superiore del convento di San Francesco ad Alto, fino al 1452.
La sua vita continuò comunque a rimanere all'interno del monastero, dove morì nel 1456; San Giacomo della Marca diresse l'elogio funebre davanti al Senato ed al popolo anconitano. Le sue spoglie ebbero un'umile sepoltura, nella nuda terra, a sinistra della porta dell'adiacente chiesa di San Francesco ad Alto; nel 1489 il corpo fu traslato in un sepolcro marmoreo fatto scolpire dalla sorella Paolina Ferretti, posto accanto all'altare della chiesa.
Numerosi miracoli avvennero per intercessione del frate Gabriele, che il 9 settembre 1753 venne proclamato beato da papa Benedetto XIV; egli viene festeggiato il 12 novembre.
Dopo la secolarizzazione della chiesa e la sua trasformazione in ospedale militare, il corpo del beato venne traslato il 14 maggio 1862 nella Cripta dei Protettori del duomo di Ancona e successivamente, il 30 gennaio 1943, nella chiesa di San Giovanni Battista, affidata a quegli stessi frati minori fra i quali il Beato Ferretti svolse tutto il suo servizio sacerdotale.
domenica 11 novembre 2018
11 NOVEMBRE 2018 - SAN MARTINO
SAN MARTINO
Sabaria (ora Szombathely, Ungheria), 316-317 - Candes (Indre-et-Loire, Francia), 8 novembre 397
Nasce in Pannonia (oggi in Ungheria) a Sabaria da pagani. Viene istruito sulla dottrina cristiana ma non viene battezzato. Figlio di un ufficiale dell'esercito romano, si arruola a sua volta, giovanissimo, nella cavalleria imperiale, prestando poi servizio in Gallia. È in quest'epoca che si colloca l'episodio famosissimo di Martino a cavallo, che con la spada taglia in due il suo mantello militare, per difendere un mendicante dal freddo. Lasciato l'esercito nel 356, già battezzato forse ad Amiens, raggiunge a Poitiers il vescovo Ilario che lo ordina esorcista (un passo verso il sacerdozio). Dopo alcuni viaggi Martino torna in Gallia, dove viene ordinato prete da Ilario. Nel 361 fonda a Ligugé una comunità di asceti, che è considerata il primo monastero databile in Europa. Nel 371 viene eletto vescovo di Tours. Per qualche tempo, tuttavia, risiede nell'altro monastero da lui fondato a quattro chilometri dalla città, e chiamato Marmoutier. Si impegna a fondo per la cristianizzazione delle campagne. Muore a Candes nel 397. (Avvenire)
Etimologia: Martino = dedicato a Marte
Emblema: Bastone pastorale, Globo di fuoco, Mantello
Martirologio Romano: Memoria di san Martino, vescovo, nel giorno della sua deposizione: nato da genitori pagani in Pannonia, nel territorio dell’odierna Ungheria, e chiamato al servizio militare in Francia, quando era ancora catecumeno coprì con il suo mantello Cristo stesso celato nelle sembianze di un povero. Ricevuto il battesimo, lasciò le armi e condusse presso Ligugé vita monastica in un cenobio da lui stesso fondato, sotto la guida di sant’Ilario di Poitiers. Ordinato infine sacerdote ed eletto vescovo di Tours, manifestò in sé il modello del buon pastore, fondando altri monasteri e parrocchie nei villaggi, istruendo e riconciliando il clero ed evangelizzando i contadini, finché a Candes fece ritorno al Signore.
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sabato 10 novembre 2018
10 NOVEMBRE 2018 - BEATA EMANUELA
AUGURI Manuela
Beata Emanuela del Sacro Cuore di Gesù (Manuela Arriola Uranga) Vergine e martire
10 novembre
Ondárroa, Spagna, 29 dicembre 1891 - Madrid, Spagna, 10 novembre 1936
Beatificata il 28 ottobre 2007.
Beata Emanuela del Sacro Cuore di Gesù (Manuela Arriola Uranga) Vergine e martire
10 novembre
Ondárroa, Spagna, 29 dicembre 1891 - Madrid, Spagna, 10 novembre 1936
Beatificata il 28 ottobre 2007.
giovedì 8 novembre 2018
08 NOVEMBRE 2018 - NOBEL A LUIGI PIRANDELLO
1934 –
L'Accademia di Svezia assegna il Premio Nobel per la letteratura a Luigi Pirandello.
dal web
Medaglia del Premio Nobel Premio Nobel per la letteratura 1934
Luigi Pirandello (Girgenti, 28 giugno 1867 – Roma, 10 dicembre 1936) è stato un drammaturgo, scrittore e poeta italiano, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1934. Per la sua produzione, le tematiche affrontate e l'innovazione del racconto teatrale è considerato tra i maggiori drammaturghi del XX secolo. Tra i suoi lavori spiccano diverse novelle e racconti brevi (in lingua italiana e siciliana) e circa quaranta drammi, l'ultimo dei quali incompleto.
L'Accademia di Svezia assegna il Premio Nobel per la letteratura a Luigi Pirandello.
dal web
Medaglia del Premio Nobel Premio Nobel per la letteratura 1934
Luigi Pirandello (Girgenti, 28 giugno 1867 – Roma, 10 dicembre 1936) è stato un drammaturgo, scrittore e poeta italiano, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1934. Per la sua produzione, le tematiche affrontate e l'innovazione del racconto teatrale è considerato tra i maggiori drammaturghi del XX secolo. Tra i suoi lavori spiccano diverse novelle e racconti brevi (in lingua italiana e siciliana) e circa quaranta drammi, l'ultimo dei quali incompleto.
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mercoledì 7 novembre 2018
07 NOVEMBRE 2018 - LA RIVOLUZIONE RUSSA
1917
Russia: i bolscevichi assaltano il Palazzo d'Inverno,
sede del governo provvisorio retto da Aleksandr Fëdorovič Kerenskij.
È l'inizio della Rivoluzione d'Ottobre che porta al potere Lenin.
(La Russia usava ancora il calendario Giuliano, i riferimenti dell'epoca indicano quindi la data del 25 ottobre)
dal web
La rivoluzione d'ottobre è la fase finale e decisiva della rivoluzione russa iniziata in Russia nel febbraio 1917 del calendario giuliano, che segnò dapprima il crollo dell'Impero russo e poi l'instaurazione della Repubblica sovietica.
Dopo il rovesciamento della monarchia, per alcuni mesi la Russia fu sconvolta da conflitti tra i partiti politici e dalla crescente disgregazione militare ed economica, e il partito bolscevico guidato da Lenin e Lev Trockij decise l'azione armata contro il debole governo provvisorio di Aleksandr Fëdorovič Kerenskij per assumere tutto il potere a nome dei Soviet degli operai, dei soldati e dei contadini.
L'insurrezione, avviata nella notte tra il 6 e il 7 novembre (24 e 25 ottobre del calendario giuliano) 1917 a Pietrogrado, si concluse con successo; i bolscevichi formarono un governo rivoluzionario presieduto da Lenin e furono in grado di estendere progressivamente il loro potere su gran parte dei territori del vecchio Impero zarista. La reazione armata delle forze controrivoluzionarie e l'intervento delle potenze straniere provocò l'inizio di una cruenta guerra civile che si concluse con la vittoria bolscevica tra il 1921 e il 1922.
Russia: i bolscevichi assaltano il Palazzo d'Inverno,
sede del governo provvisorio retto da Aleksandr Fëdorovič Kerenskij.
È l'inizio della Rivoluzione d'Ottobre che porta al potere Lenin.
(La Russia usava ancora il calendario Giuliano, i riferimenti dell'epoca indicano quindi la data del 25 ottobre)
dal web
La rivoluzione d'ottobre è la fase finale e decisiva della rivoluzione russa iniziata in Russia nel febbraio 1917 del calendario giuliano, che segnò dapprima il crollo dell'Impero russo e poi l'instaurazione della Repubblica sovietica.
Dopo il rovesciamento della monarchia, per alcuni mesi la Russia fu sconvolta da conflitti tra i partiti politici e dalla crescente disgregazione militare ed economica, e il partito bolscevico guidato da Lenin e Lev Trockij decise l'azione armata contro il debole governo provvisorio di Aleksandr Fëdorovič Kerenskij per assumere tutto il potere a nome dei Soviet degli operai, dei soldati e dei contadini.
L'insurrezione, avviata nella notte tra il 6 e il 7 novembre (24 e 25 ottobre del calendario giuliano) 1917 a Pietrogrado, si concluse con successo; i bolscevichi formarono un governo rivoluzionario presieduto da Lenin e furono in grado di estendere progressivamente il loro potere su gran parte dei territori del vecchio Impero zarista. La reazione armata delle forze controrivoluzionarie e l'intervento delle potenze straniere provocò l'inizio di una cruenta guerra civile che si concluse con la vittoria bolscevica tra il 1921 e il 1922.
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lunedì 5 novembre 2018
05 NOVEMBRE 2018 - MEMORIE SENZA TEMPO
domenica 4 novembre 2018
04 NOVEMBRE 2018 - FESTA DELL'UNITA' NAZIONALE
04 NOVEMBRE 2018 - MEMORIE SENZA TEMPO - 100 ANNI 1° CONFLITTO MONDIALE
La Prima Guera Mondiale termina!
BOLLETTINO DELLA VITTORIA
« Comando Supremo, 4 novembre 1918, ore 12
La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta.
La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una czeco slovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita.
La fulminea e arditissima avanzata del XXIX Corpo d'Armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, della VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente.
Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute.
L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perduto quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecentomila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinquemila cannoni.
I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza.
Il capo di stato maggiore dell'esercito, il generale Diaz »
BOLLETTINO DELLA VITTORIA
« Comando Supremo, 4 novembre 1918, ore 12
La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta.
La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una czeco slovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita.
La fulminea e arditissima avanzata del XXIX Corpo d'Armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, della VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente.
Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute.
L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perduto quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecentomila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinquemila cannoni.
I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza.
Il capo di stato maggiore dell'esercito, il generale Diaz »
04 NOVEMBRE 2018 - SAN CARLO BORROMEO
San Carlo Borromeo Vescovo
4 novembre Arona, Novara, 1538 - Milano, 3 novembre 1584
Nato nel 1538 nella Rocca dei Borromeo, sul Lago Maggiore, era il secondo figlio del Conte Giberto e quindi, secondo l'uso delle famiglie nobiliari, fu tonsurato a 12 anni. Studente brillante a Pavia, venne poi chiamato a Roma, dove venne creato cardinale a 22 anni. Fondò a Roma un'Accademia secondo l'uso del tempo, detta delle «Notti Vaticane». Inviato al Concilio di Trento, nel 1563 fu consacrato vescovo e inviato sulla Cattedra di sant'Ambrogio di Milano, una diocesi vastissima che si estendeva su terre lombarde, venete, genovesi e svizzere. Un territorio che il giovane vescovo visitò in ogni angolo, preoccupato della formazione del clero e delle condizioni dei fedeli. Fondò seminari, edificò ospedali e ospizi. Utilizzò le ricchezze di famiglia in favore dei poveri. Impose ordine all'interno delle strutture ecclesiastiche, difendendole dalle ingerenze dei potenti locali. Un'opera per la quale fu obiettivo di un fallito attentanto. Durante la peste del 1576 assistì personalmente i malati. Appoggiò la nascita di istituti e fondazioni e si dedicò con tutte le forze al ministero episcopale guidato dal suo motto: «Humilitas». Morì a 46 anni, consumato dalla malattia il 3 novembre 1584
4 novembre Arona, Novara, 1538 - Milano, 3 novembre 1584
Nato nel 1538 nella Rocca dei Borromeo, sul Lago Maggiore, era il secondo figlio del Conte Giberto e quindi, secondo l'uso delle famiglie nobiliari, fu tonsurato a 12 anni. Studente brillante a Pavia, venne poi chiamato a Roma, dove venne creato cardinale a 22 anni. Fondò a Roma un'Accademia secondo l'uso del tempo, detta delle «Notti Vaticane». Inviato al Concilio di Trento, nel 1563 fu consacrato vescovo e inviato sulla Cattedra di sant'Ambrogio di Milano, una diocesi vastissima che si estendeva su terre lombarde, venete, genovesi e svizzere. Un territorio che il giovane vescovo visitò in ogni angolo, preoccupato della formazione del clero e delle condizioni dei fedeli. Fondò seminari, edificò ospedali e ospizi. Utilizzò le ricchezze di famiglia in favore dei poveri. Impose ordine all'interno delle strutture ecclesiastiche, difendendole dalle ingerenze dei potenti locali. Un'opera per la quale fu obiettivo di un fallito attentanto. Durante la peste del 1576 assistì personalmente i malati. Appoggiò la nascita di istituti e fondazioni e si dedicò con tutte le forze al ministero episcopale guidato dal suo motto: «Humilitas». Morì a 46 anni, consumato dalla malattia il 3 novembre 1584
sabato 3 novembre 2018
03 NOVEMBRE 2018 - MEMORIE SENZA TEMPO - 100 ANNI 1° CONFLITTO MONDIALE
03 NOVEMBRE 2018 - MEMORIE SENZA TEMPO - 100 ANNI 1° CONFLITTO MONDIALE
03 NOVEMBRE 2018 - SANTA SILVIA
AUGURI Silvia
Santa Silvia Madre di S. Gregorio Magno
3 novembre
VI secolo
Silvia è stata la madre di san Gregorio Magno, papa e dottore della Chiesa del VI secolo. Questi visse a Roma sul Celio in un ambiente cristiano esemplare anche grazie alla santità delle zie (cognate di Silvia) Tersilia ed Emiliana (o Amelia). La famiglia era importante anche dal punto di vista civile: il marito di Silvia, Gordiano, era un integerrimo senatore divenuto anche lui cristiano. Silvia seppe conciliare la guida della famiglia con le esigenze della radicalità evangelica. Dal figlio Gregorio traspare la sua santità. Su di lui, infatti, l'esempio e l'insegnamento della madre deve avere avuto un peso che non si può ignorare. Quando Gregorio non ebbe più bisogno he della sua guida, Silvia abbandonò il mondo e si ritirò a vita claustrale presso la basilica di San Paolo fuori le mura. Morì probabilmente verso il 590. (Avvenire)
Etimologia: Silvia = abitatrice delle selve, donna dei boschi, selvaggia, dal latino
Martirologio Romano: A Roma, commemorazione di santa Silvia, madre del papa san Gregorio Magno, che, secondo quanto lo stesso Pontefice riferì nei suoi scritti, raggiunse il vertice della vita di preghiera e di penitenza e fu per il prossimo un eccelso esempio.
Santa Silvia Madre di S. Gregorio Magno
3 novembre
VI secolo
Silvia è stata la madre di san Gregorio Magno, papa e dottore della Chiesa del VI secolo. Questi visse a Roma sul Celio in un ambiente cristiano esemplare anche grazie alla santità delle zie (cognate di Silvia) Tersilia ed Emiliana (o Amelia). La famiglia era importante anche dal punto di vista civile: il marito di Silvia, Gordiano, era un integerrimo senatore divenuto anche lui cristiano. Silvia seppe conciliare la guida della famiglia con le esigenze della radicalità evangelica. Dal figlio Gregorio traspare la sua santità. Su di lui, infatti, l'esempio e l'insegnamento della madre deve avere avuto un peso che non si può ignorare. Quando Gregorio non ebbe più bisogno he della sua guida, Silvia abbandonò il mondo e si ritirò a vita claustrale presso la basilica di San Paolo fuori le mura. Morì probabilmente verso il 590. (Avvenire)
Etimologia: Silvia = abitatrice delle selve, donna dei boschi, selvaggia, dal latino
Martirologio Romano: A Roma, commemorazione di santa Silvia, madre del papa san Gregorio Magno, che, secondo quanto lo stesso Pontefice riferì nei suoi scritti, raggiunse il vertice della vita di preghiera e di penitenza e fu per il prossimo un eccelso esempio.
venerdì 2 novembre 2018
02 NOVEMBRE 2018 - COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI
Commemorazione di tutti i fedeli defunti
2 novembre
La pietas verso i morti risale agli albori dell’umanità. In epoca cristiana, fin dall’epoca delle catacombe l’arte funeraria nutriva la speranza dei fedeli. A Roma, con toccante semplicità, i cristiani erano soliti rappresentare sulla parete del loculo in cui era deposto un loro congiunto la figura di Lazzaro. Quasi a significare: Come Gesù ha pianto per l’amico Lazzaro e lo ha fatto ritornare in vita, così farà anche per questo suo discepolo! La commemorazione liturgica di tutti i fedeli defunti, invece, prende forma nel IX secolo in ambiente monastico. La speranza cristiana trova fondamento nella Bibbia, nella invincibile bontà e misericordia di Dio. «Io so che il mio redentore è vivo e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!», esclama Giobbe nel mezzo della sua tormentata vicenda. Non è dunque la dissoluzione nella polvere il destino finale dell’uomo, bensì, attraversata la tenebra della morte, la visione di Dio. Il tema è ripreso con potenza espressiva dall’apostolo Paolo che colloca la morte-resurrezione di Gesù in una successione non disgiungibile. I discepoli sono chiamati alla medesima esperienza, anzi tutta la loro esistenza reca le stigmate del mistero pasquale, è guidata dallo Spirito del Risorto. Per questo i fedeli pregano per i loro cari defunti e confidano nella loro intercessione. Nutrono infine la speranza di raggiungerli in cielo per unirsi gli eletti nella lode della gloria di Dio.
Martirologio Romano: Commemorazione di tutti i fedeli defunti, nella quale la santa Madre Chiesa, già sollecita nel celebrare con le dovute lodi tutti i suoi figli che si allietano in cielo, si dà cura di intercedere presso Dio per le anime di tutti coloro che ci hanno preceduti nel segno della fede e si sono addormentati nella speranza della resurrezione e per tutti coloro di cui, dall’inizio del mondo, solo Dio ha conosciuto la fede, perché purificati da ogni macchia di peccato, entrati nella comunione della vita celeste, godano della visione della beatitudine eterna.
2 novembre
La pietas verso i morti risale agli albori dell’umanità. In epoca cristiana, fin dall’epoca delle catacombe l’arte funeraria nutriva la speranza dei fedeli. A Roma, con toccante semplicità, i cristiani erano soliti rappresentare sulla parete del loculo in cui era deposto un loro congiunto la figura di Lazzaro. Quasi a significare: Come Gesù ha pianto per l’amico Lazzaro e lo ha fatto ritornare in vita, così farà anche per questo suo discepolo! La commemorazione liturgica di tutti i fedeli defunti, invece, prende forma nel IX secolo in ambiente monastico. La speranza cristiana trova fondamento nella Bibbia, nella invincibile bontà e misericordia di Dio. «Io so che il mio redentore è vivo e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!», esclama Giobbe nel mezzo della sua tormentata vicenda. Non è dunque la dissoluzione nella polvere il destino finale dell’uomo, bensì, attraversata la tenebra della morte, la visione di Dio. Il tema è ripreso con potenza espressiva dall’apostolo Paolo che colloca la morte-resurrezione di Gesù in una successione non disgiungibile. I discepoli sono chiamati alla medesima esperienza, anzi tutta la loro esistenza reca le stigmate del mistero pasquale, è guidata dallo Spirito del Risorto. Per questo i fedeli pregano per i loro cari defunti e confidano nella loro intercessione. Nutrono infine la speranza di raggiungerli in cielo per unirsi gli eletti nella lode della gloria di Dio.
Martirologio Romano: Commemorazione di tutti i fedeli defunti, nella quale la santa Madre Chiesa, già sollecita nel celebrare con le dovute lodi tutti i suoi figli che si allietano in cielo, si dà cura di intercedere presso Dio per le anime di tutti coloro che ci hanno preceduti nel segno della fede e si sono addormentati nella speranza della resurrezione e per tutti coloro di cui, dall’inizio del mondo, solo Dio ha conosciuto la fede, perché purificati da ogni macchia di peccato, entrati nella comunione della vita celeste, godano della visione della beatitudine eterna.
giovedì 1 novembre 2018
01 NOVEMBRE 2018 - TRADIZIONI SENZA DATA
Il web nn è aggiornato e riporta le notizie antiche
Per fortunaNotte dal 1 al 2 novembre
calitri tradizioniLA NOTTE DEI MORTI Il culto dei morti era profondamente sentito dal popolo di Calitri, che aveva elaborato intorno ad esso una credenza poetica e triste. Si diceva che, nella notte precedente il 2 novembre, l'Angelo del Signore dischiudesse ai defunti le porte dell'oltretomba, e i morti, nel silenzio gelido della notte, mentre la torre dell'orologio pubblico batteva il primo rintocco della mezzanotte, riprendevano il cammino – soli, a piccoli gruppi, o a schiere – verso la terra che avevano dovuto lasciare.Tutto il vasto tenimento di Calitri, si riempiva, allora, di pallide ombre, confuse e sperdute nel freddo della notte.Ognuna di esse ritrovava il sentiero verso la propria abitazione d'una volta, salendo senza fatica per le ripide chine, discendendo rapida per le valli, riconoscendo i vigneti, le terre, la chiesa, la piazza, i vicoli tortuosi e ripidi del paese.
Giunto all'abitazione, lo spirito si fermava sullo stipite; dietro di lui, molte e molte altre ombre avevano fatto la stessa via, ritrovandosi davanti allo stesso stipite a pregare per la pace e serenità dei vivi.
In questo pellegrinaggio, le ombre erano guidate dalla fioca luce delle cozz' r' muort', grosse zucche, che, vuotate dei semi, venivano incise in modo da raffigurare un teschio umano: dentro si collocava un lucernino ad olio o un móccolo, che illuminava lugubremente la zucca.
Perciò i vivi – aggiungeva la credenza – non solo non dovevano chiudere le finestre in quella notte (altrimenti i cari scomparsi sarebbero tornati indietro piangendo delusi), ma sul davanzale di esse dovevano collocare una "cozza r' muort'" illuminata, provvedendo che rimanesse accesa per tutta la notte.
Sempre secondo la leggenda, per vedere le anime dei morti, bastava mettere (nei pressi della "cozza r' muort'" o di un'altra piccola luce, quest'ultima al centro della casa) in quella stessa notte un catino pieno d'acqua.
Vecchi volti di antenati, tremuli visi di bimbi, aspetti gentili di donne, ad uno ad uno tacitamente passavano riflessi sul fondo del catino, confusi al chiarore del debole mòccolo, rapidi come un battito d'ali.
All'ultimo tremulo tocco della mezzanotte, le ombre dei morti partivano, lasciando nel cuore di chi le aveva viste attraverso l'acqua del catino un soffio della loro vita immortale.
01 NOVEMBRE 2018 - FESTA DI TUTTI I SANTI
Tutti i Santi
1 novembre
Come in un bassorilievo antico i volti dei santi in Paradiso guardano in un’unica direzione. Sono rapiti da una corrente d’amore che cattura i loro sguardi a formare l’unica Chiesa che ha un cuor solo e un’anima sola. L’originaria corrente d’amore trinitaria non si vede, protetta dalla nuvola dorata che l’amore di Dio ha innalzato ad impedire che la creatura svanisca di fronte alla sua onnipotenza. Il loro sguardo è diretto verso il centro dove si erge la figura dell’Agnello che ancora reca le cicatrici del supplizio. Sono segni trasfigurati. Le ferite dei chiodi e della lancia hanno lasciato il posto alle stigmate del martirio, testimonianza di un amore eterno che non viene mai meno e sempre pulsa a conquistare il cuore degli uomini. A quella vista anche i volti dei fedeli in contemplazione sono trasfigurati.
Risplendono sul loro volto le beatitudini da Gesù proclamate sul monte. I poveri di spirito si sentono a casa. I volti rigati dalle lacrime sono asciutti. Sono appagati gli sguardi di coloro che hanno percorso la vita alla ricerca della giustizia. I miti, i misericordiosi, i puri di cuore, gli operatori di pace, i perseguitati, i martiri, sono protetti dal manto della misericordia di Dio. Splendenti di luce, i beati leggono nel cuore degli uomini, sanno delle loro paure e dei loro affanni e tengono viva la comunione tra cielo e terra. La festa dei santi è speranza per i cristiani e per gli uomini che Dio ama.
Martirologio Romano: Solennità di tutti i Santi uniti con Cristo nella gloria: oggi, in un unico giubilo di festa la Chiesa ancora pellegrina sulla terra venera la memoria di coloro della cui compagnia esulta il cielo, per essere incitata dal loro esempio, allietata dalla loro protezione e coronata dalla loro vittoria davanti alla maestà divina nei secoli eterni.
1 novembre
Come in un bassorilievo antico i volti dei santi in Paradiso guardano in un’unica direzione. Sono rapiti da una corrente d’amore che cattura i loro sguardi a formare l’unica Chiesa che ha un cuor solo e un’anima sola. L’originaria corrente d’amore trinitaria non si vede, protetta dalla nuvola dorata che l’amore di Dio ha innalzato ad impedire che la creatura svanisca di fronte alla sua onnipotenza. Il loro sguardo è diretto verso il centro dove si erge la figura dell’Agnello che ancora reca le cicatrici del supplizio. Sono segni trasfigurati. Le ferite dei chiodi e della lancia hanno lasciato il posto alle stigmate del martirio, testimonianza di un amore eterno che non viene mai meno e sempre pulsa a conquistare il cuore degli uomini. A quella vista anche i volti dei fedeli in contemplazione sono trasfigurati.
Risplendono sul loro volto le beatitudini da Gesù proclamate sul monte. I poveri di spirito si sentono a casa. I volti rigati dalle lacrime sono asciutti. Sono appagati gli sguardi di coloro che hanno percorso la vita alla ricerca della giustizia. I miti, i misericordiosi, i puri di cuore, gli operatori di pace, i perseguitati, i martiri, sono protetti dal manto della misericordia di Dio. Splendenti di luce, i beati leggono nel cuore degli uomini, sanno delle loro paure e dei loro affanni e tengono viva la comunione tra cielo e terra. La festa dei santi è speranza per i cristiani e per gli uomini che Dio ama.
Martirologio Romano: Solennità di tutti i Santi uniti con Cristo nella gloria: oggi, in un unico giubilo di festa la Chiesa ancora pellegrina sulla terra venera la memoria di coloro della cui compagnia esulta il cielo, per essere incitata dal loro esempio, allietata dalla loro protezione e coronata dalla loro vittoria davanti alla maestà divina nei secoli eterni.
01 NOVEMBRE 2018 - PER NON DIMENTICARE
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01 NOVEMBRE 2018 - MEMORIE SENZA TEMPO - 100 ANNI 1° CONFLITTO MONDIALE
L'impresa di Pola
La Viribus Unitis fu affondata il 1º novembre 1918 nel porto di Pola in seguito all'incursione di una piccola unità d'assalto italiana, in quella che fu poi ribattezzata Impresa di Pola
La Viribus Unitis fu affondata il 1º novembre 1918 nel porto di Pola in seguito all'incursione di una piccola unità d'assalto italiana, in quella che fu poi ribattezzata Impresa di Pola
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