Per il fedele, la veglia notturna della vigilia serve da transito verso il mistero della nascita del Dio che si fa uomo ed entra nella storia dell'umanità: si danno gli ultimi ritocchi al presepe, ci si prepara per la messa di mezzanotte, in una attesa che ha lo scopo di far presente e reale il miracolo della nascita di Gesù.
L'attesa per l'imminente arrivo del Cristo qui raffigurata in un presepe dall'assenza della statuina del Bambin Gesù |
Per l'anno liturgico della Chiesa Cattolica, la Vigilia di Natale è l'ultimo giorno dell'Avvento ed è anche l'ultimo dei nove giorni feriali della cosiddetta Novena di Natale e il primo del Tempo di Natale. C'è anche da ricordare la celebrazione della Veglia nella quale i fedeli dalla tarda serata e fino all'alba del giorno di Natale si riuniscono in preghiera.
All'originaria valenza è stata aggiunta quella propria della festa moderna, percepita anche dai non credenti, caratterizzata da una ricca cena (detta appunto della Vigilia) e dallo scambio di regali, destinati alle persone care, allo scoccare della mezzanotte. Tale usanza è diffusa principalmente in quasi tutti gli stati nord-americani ed europei, soprattutto quelli nordici e scandinavi. L'Italia però fa da unica eccezione poiché la cosiddetta "cena della Vigilia" è molto variabile da zona a zona: infatti in alcune zone si preferisce festeggiare al pranzo del giorno di Natale, mentre la cena della relativa Vigilia è del tutto ignorata, in contrasto quindi con la tradizione Nord-Europea e Scandinava.
Inoltre, in alcune zone dell' Italia meridionale, a Mezzanotte tra il 24 e 25 Dicembre è usanza svolgere, in casa, una processione aperta da una candela seguita dal più piccolo recante la statuina di Gesù bambino e il resto dei familiari che intonano il Tu scendi dalle stelle, l'Astro del ciel o il Venite fedeli; tale processione termina con l'arrivo presso il presepe, il bacio al bambinello e la riposizione dello stesso sulla culla della natività.
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