lunedì 7 novembre 2016

07 NOVEMBRE 2016 - ALDO BELTRICCO - MEMORIE SENZA TEMPO - 100 ANNI 1° CONFLITTO MONDIALE

Aldo Beltricco (San Damiano Macra, 9 luglio 1892 – Monte Pasubio, 10 settembre 1916) è stato un militare italiano che ha svolto servizio nel corpo degli alpini.



Biografia
Nasce da papà Carlo di Demonte, medico condotto, e da mamma Bernardi Amalia di San Damiano Macra. Aldo è il secondogenito di sei fratelli. Anni dopo la famiglia si trasferisce a Dronero dove Aldo frequenta le Scuole Medie Inferiori. Poi prosegue gli studi a Carmagnola e a Savigliano dove nel 1911 consegue la licenza liceale. Nell'autunno entra nell'Accademia Militare di Modena e diventa Ufficiale degli Alpini.
Allo scoppio della Grande Guerra, nell'agosto del 1914 è sottotenente nel Battaglione Ceva del 1º Reggimento Alpini. Trascorre i primi mesi di guerra in Carnia, poi nella Conca di Plezzo dove è promosso tenente e quindi capitano a soli 24 anni.
Viene trasferito al 5º Reggimento di Fanteria della Brigata Aosta dove vive mesi di trincea. Nel luglio del 1916 ritorna tra gli alpini al 4º Reggimento, come comandante della 41ª Compagnia del "glorioso" Battaglione Aosta sotto il comando del maggiore Ernesto Testa Fochi.
Il Battaglione si trasferisce sul Monte Pasubio dove il 9 settembre 1916 viene raggiunto dall'ordine di conquistare le posizioni austriache. La 41ª Compagnia deve muoversi per prima ad aprire il varco. Il 10 settembre nell'attacco delle posizioni nemiche viene colpito a morte. Secondo la testimonianza di Don Nervo, i nemici austriaci gli diedero onorata sepoltura.
Onorificenze
Per il suo coraggio e il suo eroismo, il 31 dicembre 1916, gli viene conferita la Medaglia d'Oro al Valor Militare con la seguente motivazione:



Medaglia d'oro al valor militare
«Con indomito coraggio, in testa alla propria compagnia, sotto un fuoco violentissimo di mitragliatrici ed artiglierie nemiche, si portava presso le trincee avversarie. Magnifico esempio di eroismo, al grido di « Savoia » si slanciava per tre volte successive coi propri uomini all'assalto e raggiunto il reticolato, si apriva un varco, quindi si spingeva con pochi superstiti sul ciglio della trincea avversaria, ove colpito a morte, perdeva gloriosamente la vita[1].»
— Coston di Lora (Monte Pasubio), 10 settembre 1916

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