giovedì 3 gennaio 2019

03 GENNAIO 2019 - SAGRE E FESTE MARCHIGIANE

Feste e Sagre paesane nelle Marche
FESTE E SAGRE MARCHE SAGRE PAESANE MARCHE FESTE PAESANE


Feste e sagre delle Marche



Fra le feste e sagre paesane più interessanti alle quali può partecipare chi sceglie le Marche, segnaliamo:
- Carnevale dell’Adriatico, a Fano in provincia di Pesaro-Urbino (domenica e martedì di carnevale);
- Sagra dei Garagoi, a Fano in provincia di Pesaro-Urbino (località Marotta, prima domenica di aprile);
- la Sagra della salsiccia, a San Marcello in provincia di Ancona (lunedì di Pasqua);
– Palio della Rana, a Fermignano in provincia di Pesaro-Urbino (prima domenica dopo Pasqua);
- il Cavallo di Fuoco, a Ripatransone in provincia di Ascoli Piceno (prima domenica dopo Pasqua);
- La Sagra del calcione e del raviolo, a Treia in provincia di Macerata (metà maggio);
- La Corsa alla Spada, a Camerino in provincia di Macerata (17 maggio e domenica successiva);
- il Palio dei Castelli, a San Severino Marche in provincia di Macerata (prima metà di giugno);
- la Festa del Mare, a Porto San Giorgio in provincia di Ascoli Piceno (seconda domenica di luglio e terza domenica di agosto);
- Sfilata della Corte Malatestiana, a Gradara in provincia di Pesaro-Urbino (terzo fine settimana di luglio);
- la Disfida del Bracciale, a Treia in provincia di Macerata (prima domenica di agosto);
- la Giostra della Quintana, ad Ascoli Piceno (prima domenica di agosto);
- la Giostra de le Castella, a Caldarola in provincia di Macerata (prima e seconda domenica di agosto);
- la Contesa del Secchio, a Sant’Elpidio a Mare in provincia di Ascoli Piceno (seconda domenica di agosto);
- il Palio del Serafino, a Sarnano in provincia di Macerata (seconda e terza domenica di agosto);
- il Palio di San Ginesio in provincia di Macerata (15 agosto);
- Festa del Duca, a Urbino (terza domenica di agosto);
- la Sagra dei Maccheroncini, a Campofilone in provincia di Ascoli Piceno (ad agosto);
- la Contesa della Margutta (prima domenica di settembre e settimana precedente);
- Gran Premio del Biciclo Ottocentesco, a Fermignano in provincia di Pesaro-Urbino (primo sabato e domenica di settembre);
- Festa dell’Aquilone, a Urbino (primo fine settimana di settembre).

mercoledì 2 gennaio 2019

02 GENNAIO 2019 - ADOLFO DE BOSIS


Adolfo De Bosis (Ancona, 2 gennaio 1863 – Ancona, 28 agosto 1924) è stato un poeta, traduttore e dirigente d'azienda italiano.



Diciottenne, quando frequentava ancora il collegio Campana di Osimo, De Bosis pubblicò il suo primo libro di poesie Versi (1881), opera ricca di riferimenti romantici.
Iscrittosi alla facoltà di giurisprudenza dell'Università di Roma, seguì gli studi con scarso entusiasmo, distratto dai suoi prevalenti interessi letterari e mondani.
In quegli anni ebbe modo di conoscere scrittori e poeti quali Scarfoglio, Pascarella e D'Annunzio, con il quale strinse un rapporto di amicizia.
Nel 1895 uscì il primo numero della rivista, fondata e finanziata dallo stesso De Bosis, Convito, che Croce giudicò "la manifestazione collettiva più solenne dell'estetismo".
La rivista, che nel progetto iniziale prevedeva di esaurirsi con i primi dodici numeri mensili, fu pubblicata sino al 1907.
Al Convito, graficamente molto curata e con illustrazioni di vari artisti quali Sartorio, Michetti e l'olandese Alma-Tadema, collaborarono, oltre allo stesso De Bosis che vi pubblicò alcune suoi lavori, importanti letterati, poeti e critici d'arte quali Pascoli (al quale lo univa una tragedia simile: entrambi persero il padre da ragazzi, in circostanze drammatiche; Ruggero Pascoli ucciso da due sicari della malavita, Angelo De Bosis suicida per un dissesto finanziario), D'Annunzio, Carducci, Scarfoglio, Venturi, Panzacchi.
La sua attività di traduttore raggiunse risultati di particolare rilievo con il poeta inglese Shelley, autore molto apprezzato da De Bosis e dal quale trasse motivi ispiratori per i suoi versi.
Con l'easurirsi delle pubblicazioni del Convito, De Bosis, personaggio schivo più di quanto potesse apparire, si allontanò dalle manifestazioni più plateali dell'estetismo, tanto che l'amico D'Annunzio nella Contemplazione della morte lo chiamò "principe del Silenzio".
Abbandonata l'avvocatura, De Bosis, che oltre all'attività letteraria aveva sempre continuato a seguire i propri impegni professionali, viaggiò molto all'estero e si dedicò all'amministrazione e direzione di varie società commerciali e industriali.
Trascorse gli ultimi anni insieme con la moglie americana Lilian Vernon e si spense a sessantuno anni nella sua città natale. Il figlio Lauro, scrittore, poeta ed antifascista, morì nel 1931, non ancora trentenne, precipitando in mare con il suo aereo dopo aver lanciato su Roma migliaia di volantini esortanti alla ribellione contro il regime.
Oltre a Lauro, ebbe altri sei figli da Lilian, tra cui Virginia, arabista, Valente, medaglia d'oro alla memoria, caduto in un azione di volo nella Grande Guerra e Percy. Al piccolo Valente e a Percy (oltre che ad Adolfo stesso) è dedicata la poesia, The Hammerless Gun di Giovanni Pascoli, contenuta nei Canti di Castelvecchio.