venerdì 12 settembre 2025

mercoledì 10 settembre 2025

10 SETTEMBRE - AUGURI CARLO GIUSEPPE

BUON COMPLEANNO
AUGURI CARLO GIUSEPPE




10 SETTEMBRE - SAN NICOLA DA TOLENTINO


San Nicola da Tolentino Sacerdote

10 settembre

Castel Sant’Angelo (ora Sant’Angelo in Pontano, Macerata), 1245 - Tolentino (Macerata), 10 settembre 1305



Nacque nel 1245 a Castel Sant'Angelo in Pontano nella diocesi di Fermo. A 14 anni entrò fra gli eremitani di sant'Agostino di Castel Sant'Angelo come oblato, cioè ancora senza obblighi e voti. Più tardi entrò nell'ordine e nel 1274 venne ordinato sacerdote a Cingoli. La comunità agostiniana di Tolentino diventò la sua «casa madre» e suo campo di lavoro il territorio marchigiano con i vari conventi dell'Ordine, che lo accoglievano nell'itinerario di predicatore. Dedicava buona parte della sua giornata a lunghe preghiere e digiuni. Un asceta che diffondeva sorriso, un penitente che metteva allegria. Lo sentivano predicare, lo ascoltavano in confessione o negli incontri occasionali, ed era sempre così: veniva da otto-dieci ore di preghiera, dal digiuno a pane e acqua, ma aveva parole che spargevano sorriso. Molti venivano da lontano a confessargli ogni sorta di misfatti, e andavano via arricchiti dalla sua fiducia gioiosa. Sempre accompagnato da voci di miracoli, nel 1275 si stabilì a Tolentino dove resterà fino alla morte il 10 settembre 1305.


Etimologia: Nicola = vincidore del popolo, dal greco

Emblema: Cesto di pane, Pane, Stella
Martirologio Romano: A Tolentino nelle Marche, san Nicola, sacerdote dell’Ordine degli Eremiti di Sant’Agostino, che, dedito a una severa astinenza e assiduo nella preghiera, fu severo con se stesso, ma clemente con gli altri, e spesso imponeva a sé le penitenze altrui.

martedì 9 settembre 2025

09 SETTEMBRE - MEMORIE SENZA TEMPO - VICOLI E CINEMA D'AUTORE

ciao
sempre scorci della dorica, ma questa volta con un occhio alla storia del cinema.
So bene che Davide ed Ugo , qui regnano incontrastati, ma ci provo sperando di non commettere errori grossolani.
Il post è suddiviso in tre parti:
  1. Foto di scorci dorici
  2. Il Film 'Ossessione', in Ancona
  3. Approfondimenti di toponomastica

PARTE 1
Foto di scorci dorici

Qui di seguito alcune foto realizzae nelle feste a cavallo del 2009/10 da ildorico in alcuni dei posti attraversati dagli attori nel film 'Ossesione'.
Manca la parte dedicata al Vicolo Astagno, vedremo di effettuare un secondo post.
In queste foto troverete la Via Pizzecolli , cardo della Ancon civitas fidei romana ed il vicolo Bonarelli.
Nelle scene del film troverete alcuni di questi scorci, nella passeggiata notturna dei protagonisti all'uscita del concorso lirico.
Naturalmente non poteva mancare la Piazza del Plebiscito ed un accenno alla Chiesa di San Pietro distrutta dai bombardamenti.
Un piccolo cameo lo scorcio della Scuola Tommaseo in fondo alla Via Orsini, e qui Davide ti prego non ti commuovere.




















PARTE 2
Il Film 'Ossessione', in Ancona
La seconda parte del film è stata girata ad Ancona: (stazione ferroviaria, porto, Quartiere Guasco, piazzale Duomo di S.Ciriaco, Vicolo “Via Astagno.)Le riprese del film iniziarono il 13 Giugno del '42, con il titolo provvisorio di “Palude”, e terminarono il 10 Novembre dello stesso anno. Da una recensione coeva apparsa sul quotidiano “Il Tempo”:“la forza di persuasione di “Ossessione” (...) nasce dallo stile che è tutto misura ed eleganza pittorica; gli esterni, i chiaroscuri in certe sequenze che descrivono le arcaiche strade di Ancona...”.Gino è un giovane disoccupato di Senigallia. In un dialogo del film viene citato il proverbio “Senigallia : mezzi santi, mezza canaglia









PARTE 3
Approfondimenti di toponomastica




ASTAGNO (Via) da Corso Garibaldi a Piazza da Sangallo - Rione Capodimonte.
Trae la denominazione dal colle Astagno alla sommità del quale conduce. Antica Strada di S.Giovanni (parte alta) proseguiva cambiando il toponimo in Via Lata, e con questo nome delimitava il ghetto ebraico di Ancona giungendo fino a Via Calamo (Corso Mazzini). Gravemente danneggiata dai bombardamenti alleati, ha subíto pesanti diradamenti nel dopoguerra; rimangono di notevole interesse, la chiesa ed il convento di S. Giovanni dei Frati Conventuali Minori e la Sinagoga Ebraica, recentemente restaurata.


DUOMO (Piazzale del) antistante la Cattedrale di S. Ciriaco, alla fine di Via Giovanni XXIII - Rione Porto. Il Duomo, dedicato a S. Ciriaco, è il massimo monumento di Ancona e una delle chiese medioevali più interessanti delle Marche. È un armonioso e articolato organismo romanico a croce greca, con influenze bizantine ed elementi gotici, che riflettono il lungo periodo di costruzione durato dal sec. XI al XIII. S. Ciriaco sorge sopra un basamento di un tempio di tipo italico eretto nel II sec. a.C. e probabilmente dedicato ad Afrodite Euplea, protettrice della navigazione, di cui restano parti delle fondazioni. Nel 1883 iniziarono i restauri per riportare la chiesa alle forme primitive. All'alba del 24 maggio 1915, come primo atto di ostilità della guerra italo-austriaca, la flotta nemica bombardò il monumento. Purtroppo i bombardamenti aerei della guerra 1940-45 devastarono nuovamente l'edificio. I restauri hanno ridato al tempio le sue linee austere ed eleganti. Ma altri gravi danni furono inferti dal terremoto del 1972 al monumento, che dopo delicati restauri e lavori di consolidamento fu riaperto al culto e ai visitatori nell'autunno del 1977.


PIZZECOLLI Ciriaco (Via) da Piazza Plebiscito a Piazza B. Stracca - Rione Porto, S. Pietro. Ciriaco Pizzecolli chiamato 'Ciriaco d'Ancona' del secolo XVI, umanista e archeologo di gran fama, può essere considerato il primo dei raccoglitori di oggetti d'arte antica e quindi il primo degli archeologi. È autore dell'opera 'Anconitana Illyrica laus' conservata nella Biblioteca Vaticana. Lungo la via ci sono numerosi palazzi appartenenti alle più ricche famiglie dell'epoca, tra cui Palazzo Bosdari, oggi sede della Pinacoteca Civica e Palazzo Bonarelli.


BONARELLI (Vicolo) da Via Pizzecolli a Via Matas. Via pedonale a gradini - Rione San Pietro. Tra i componenti del casato si rammenta Guidobaldo Bonarelli, di nobile famiglia anconetana. Nacque nel 1563 e morì nel 1608. Letterato insigne, fu tra i fondatori dell'Accademia Ferrarese degli intrepidi. Per cinque anni fu a servizio del cardinale Federico Borromeo. Lavorò poi presso Alfonso II d'Este ed anche di Cesare, duca di Modena. Nel 1607 pubblicò la commedia pastorale Filli di Sciro che lo ha reso famoso.

lunedì 8 settembre 2025

08 SETTEMBRE - NATIVITA' DI MARIA

Natività della Beata Vergine Maria
8 settembre




Questa celebrazione, che ricalca sul Cristo le prerogative della Madre, è stata introdotta dal papa Sergio I (sec VII) nel solco della tradizione orientale. La natività della Vergine è strettamente legata alla venuta del Messia, come promessa, preparazione e frutto della salvezza. Aurora che precede il sole di giustizia, Maria preannunzia a tutto il mondo la gioia del Salvatore. (Mess. Rom.)
Martirologio Romano: Festa della Natività della Beata Vergine Maria, nata dalla discendenza di Abramo, della tribù di Giuda, della stirpe del re Davide, dalla quale è nato il Figlio di Dio fatto uomo per opera dello Spirito Santo per liberare gli uomini dall’antica schiavitù del peccato.


domenica 7 settembre 2025

07 SETTEMBRE - CIAO FABIO!


ciao Fabio.

I6CXB





Fabio
di anni 59

Nato ad Ancona il  18-07-1960

Deceduto in Germania il 07-09-2019

sabato 6 settembre 2025

06 SETTEMBRE - MEMORIE SENZA TEMPO - MONDIALI DI CICLISMO - BUGNO

 MEMORIE SENZA TEMPO - MONDIALI DI CICLISMO


06 SETTEMBRE 1992 - BENIDORM



Questa è stata una gara da favola, la volata finale di Gianni Bugno, pilotata da Giancarlo Perini un vero capolavoro!

Una delle più emozionati volate viste dal sottoscritto!

venerdì 5 settembre 2025

05 SETTEMBRE - MEMORIE SENZA TEMPO - TETTI ANCONETANI

ciao
breve carrellata con alcune suggestive immagini sui tetti d'Ancona!!!
Le foto non hanno la pretesa di essere esaustive, ma colgono dei posti, che sono familiari a noi extra muros :)

Panoramica del Porto

La Scuola Tommaseo!!Quella gialla!


L'ex Convento di San Francesco ad Alto e la Cittadella.



Via Cialdini


Il Palaveneto!!!
Centro Storico

Il Duomo di San Ciriaco


Il Molo Nord e la Lanterna

giovedì 4 settembre 2025

04 SETTEMBRE - MEMORIE SENZA TEMPO - AUGUSTO ELIA

Augusto Elia (Ancona4 settembre 1829 – Roma9 febbraio 1919) è stato un patriotamilitare e politico italiano.


Nacque ad Ancona il 4 settembre 1829 da Antonio e da Maddalena Pelosi, in una famiglia dedita da molte generazioni ad attività marinaresche. Continuando la tradizione del nonno Sante e del padre Antonio fu avviato anch'egli giovanissimo alla vita di mare, al seguito del padre. Questi, patriota risorgimentale, aderente alla Carboneria e alla Giovine Italia, fu devoto amico di Giuseppe Garibaldi, che aveva conosciuto verso il 1834 a Marsiglia. Il Generale era rimasto colpito dalle sue gesta contro i corsari in Adriatico, poi narrate da Garibaldi nel suo romanzo "Cantoni il Volontario", in cui inserì un capitolo dedicato alla eroica impresa di Antonio, quando questi riuscì, assieme al capitano Giovanni Battista Dal Monte, a liberare il “pielego” o “trabaccolo” "L'Aurora" sul quale egli era imbarcato in qualità di mozzo, dai pirati barbareschi che l'avevano abbordato e occupato. Tra Antonio Elia e l'Eroe dei due mondi nacque subito un'ammirazione reciproca che creò un forte legame tra i due, accomunati dall'amore per il mare e per la libertà. Antonio restò amico di Garibaldi e suo sostenitore per tutta la vita.

mercoledì 3 settembre 2025

03 SETTEMBRE - RICORDI DI GITE EPICHE

 03 SETTEMBRE 2011 - SENTIERO DEGLI STAMBECCHI

Gita epica!

























E questi i dati tecnici!

Cartina 


Profilo altimetrico


Se vuoi leggere il commento su Curiosandi
Gita 153 - 3 settembre 2011: il Sentiero degli Stambecchi

03 SETTEMBRE - AUGURI UOMOBIONICO

TEMPO DI AUGURI
AUGURISSIMI Maurizio


Maurizio Uomo bionico



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03 SETTEMBRE - MEMORIE SENZA TEMPO - ANTONIO ELIA

Antonio Elia (Ancona3 settembre 1803 – Ancona25 luglio 1849) è stato un marinaio e patriota italiano.





Nacque ad Ancona il 3 settembre 1803 da Sante e da Caterina Blasi, in una famiglia dedita da molte generazioni ad attività marinaresche. Continuando la tradizione del nonno Andrea e del padre Sante fu avviato anch'egli, all'età di quattordici anni, alla vita di mare, alla quale spirito di avventura, coraggio e resistenza fisica lo rendevano particolarmente adatto

Venuto a contatto durante i suoi viaggi con esponenti della Carboneria, Elia aderì a questa società segreta nel 1829. Attento all'evoluzione della situazione politica, partecipò ai moti insurrezionali scoppiati nello Stato pontificio nel 1831. Poco tempo dopo si iscrisse alla Giovine Italia, istituita ad Ancona il 1º marzo 1832.
Frattanto si era sposato con Maddalena Pelosi, da cui ebbe sette figli, due maschi e cinque femmine. Il maggiore era Augusto, nato nel 1829 ed avviato alla vita marinaresca sin da fanciullo al seguito del padre. Nacquero poi Maria, Filomena, Teresa, Marianna, Nazzareno, che morì in fasce, e Giuseppa, nata alcune settimane dopo la morte del padre e morta durante la fanciullezza, a nove anni.
Avanzò nella sua carriera passando da marinaio semplice a nostromo. Veniva acquistando sempre maggiore autorità presso la gente di mare; capeggiò tra l'altro una vittoriosa agitazione di natura rivendicativa contro gli armatori.
L'impegno durante l'assedio austriaco alla città
Il 25 maggio 1849 le truppe austriache del generale Franz von Wimpffen posero Ancona in stato di assedio: Ancona - unico centro che rimaneva alla Repubblica Romana sul litorale adriatico per ritardare la marcia austriaca su Roma - era considerata “piazzaforte di molta importanza strategica” non solo per il governo del triunvirato, ma anche per gli austriaci che, occupandola, avrebbero potuto intercettare aiuti e rifornimenti per Venezia, affrettando così la sua resa.
La città era una piazzaforte ben munita, ma difesa da appena quattromila soldati volontari, provenienti da varie regioni d'Italia, guidati dal coraggioso Livio Zambeccari. L'attacco da terra e da mare cominciò il 27 maggio. Antonio e suo figlio Augusto ebbero una parte di rilievo nella difesa della città. Antonio era imbarcato come nostromo sul vapore nazionale "Roma", con Augusto in qualità di timoniere, e Raffaele Castagnola comandante; essi il 5 giugno 1849 catturarono una lancia austriaca senza bandiera. La città, in stato d'assedio, trovò in Antonio uno dei suoi più strenui difensori, anche contro il parere del fratello Pietro, che vedeva la situazione farsi sempre più difficile. Raccontò Augusto che durante l'assedio vi era "tutti i giorni un combattimento; sui forti, sui baluardi, sulle barricate, all'aperto". Secondo il Santini, "la marina mercantile anconitana della quale era a capo Antonio Elia fece nella difesa del patrio suolo bravamente il suo dovere". Il 16 giugno, ventitreesimo giorno di combattimenti, gli assediati erano ormai allo stremo. Antonio contribuì notevolmente al mantenimento della disciplina fra gli assediati, sedando un'insurrezione fra i venti cannonieri della Lanterna, dove si trovava dislocato il fratello Fortunato, contro il capitano Costa, che voleva mandare gli artiglieri di marina ai forti per il cambio della difesa terrestre, mentre la situazione avrebbe richiesto invece nuovi e più prestanti rinforzi alla batteria della Lanterna. Vi era inoltre un grande malumore a causa della diminuzione del soldo, che per altro essi già ricevevano non in contante, ma in una sorta di credito cartaceo. Il giorno successivo la città, esausta per i bombardamenti delle ultime quarantott'ore, fu costretta, anche contro il parere di molti, a cedere. Elia fu tra i promotori di una manifestazione popolare che invitava i cittadini ad una difesa ad oltranza: "Nessuno parlò di resa e nemmeno il popolo, il quale capitanato dal patriotta Antonio Elia, acclamava in pubblica dimostrazione alla resistenza…". Ma la situazione era ormai compromessa e la città, priva delle forze che le sarebbero state necessarie per resistere ancora, si arrese. Così, dopo dopo 24 giorni di assedio, due settimane di bombardamenti e vari episodi di eroismo (che fecero conquistare alla città, una volta entrata nel Regno d'Italia, la medaglia d'oro come "benemerita del Risorgimento nazionale" nel 1898) , il 17 giugno Zambeccari accettò la proposta di resa avanzata dal Wimpffen, che venne firmata il 19. I compagni di Antonio, tra i quali il poeta Barattani ed il figlio Augusto, temevano per la sua vita, in quanto era un personaggio scomodo, perché di grande ascendente sulle masse popolari, nonché fortemente compromesso dai suoi mai nascosti trascorsi carbonari e repubblicani, e lo invitarono e fuggire a Corfù su un bastimento anconetano battente bandiera inglese fatto approntare dal patriota Nicola Novelli, assieme ad altri che non si reputavano sicuri nel restare in Italia. Egli, sottovalutando i rischi ai quali andava incontro, rifiutò decisamente una fuga che riteneva del tutto inutile e anzi dannosa per il bene della sua famiglia, per la quale era fortemente preoccupato, anche per lo stato di avanzata gravidanza della moglie. Scrisse Augusto: "….rispondeva di avere la coscienza tranquilla, di nulla avere a temere, non volere quindi volontariamente abbandonare la patria e la famiglia, e restò".
Il 21 giugno i difensori della città consegnarono la Cittadella ed i forti e furono salutati dai vincitori con l'onore delle armi; e, finché il Wimpffen fu comandante della guarnigione di occupazione della città, non ci furono atti di persecuzione nei confronti dei patrioti.

Quando un mese dopo l’occupazione fu nominato un nuovo capo della guarnigione, Antonio, ritenuto un personaggio scomodo e pericoloso, venne arrestato con un pretesto. Secondo il figlio Augusto, "era necessario dare un terribile esempio alla popolazione, applicando la legge stataria su uno dei capi del popolo". Considerato, dunque, il soggetto ideale da punire, per cancellare qualsivoglia velleità di ribellione potesse ancora albergare negli animi degli anconetani, fu fatto oggetto di una denuncia anonima, forse creata ad arte, che lo diceva possessore di un'arma da taglio. Secondo il Costantini sulla vicenda di Antonio Elia "si fece in Ancona un gran discorrere e si formò la convinzione che egli fosse la vittima di una delle tante denunce anonime, che l'onesto Wimpffen dispregiava, ma che il suo successore accettava e coltivava". Pertanto, nella notte del 20 luglio 1849 la sua abitazione fu circondata da gendarmi papalini e soldati austriaci e perquisita: in casa non si trovò nulla di compromettente, ma nel condotto di una latrina che serviva la sua come altre tre abitazioni fu rinvenuta un'arma di incerta provenienza e ciò bastò per farlo arrestare. Dopo un processo sommario, Antonio Elia venne condannato a morte.

03 SETTEMBRE - AUGURI NIVES

 AUGURI NIVES





martedì 2 settembre 2025

02 SETTEMBRE - SANT' ANTONINO DI APAMEA


 


S. Antonino di Apamea patrono di Polverigi



Antonino di Apamea (Siria, I secolo – Siria, I secolo) fu un martire cristiano, venerato dalla Chiesa cattolica come santo e ricordato il 2 settembre.

Originario di Aribazo in Siria, secondo la tradizione faceva lo scalpellino di professione. Si insediò in una località vicino Apamea di Siria, antica città posta sul fiume Oronte, rimproverò i pagani che adoravano i loro idoli, frantumando gli idoli, provocando così l'ira dei pagani, che lo percossero. Il vescovo di Apamea gli chiese di costruire una chiesa in onore della SS. Trinità, ma dopo aver iniziato il lavoro fu assalito dai pagani che l'uccisero a soli vent'anni. Il corpo di Antonino fu smembrato e poi sepolto in una caverna ad Apamea, il vescovo della città fece costruire sulla stessa caverna, una basilica a lui dedicata, che fu poi distrutta da Cosroe II re di Persia nel VII secolo; questa basilica era già nota nel 518, menzionata negli atti di un Concilio della Siria.