venerdì 22 novembre 2024

22 NOVEMBRE - SAN MARTINO - POESIA


 San Martino 

poesia di Giosuè Carducci.




La nebbia a gl'irti colli

piovigginando sale,

e sotto il maestrale

urla e biancheggia il mar;



ma per le vie del borgo

dal ribollir de' tini

va l'aspro odor de i vini

l'anime a rallegrar.



Gira su' ceppi accesi

lo spiedo scoppiettando:

sta il cacciator fischiando

su l'uscio a rimirar



tra le rossastre nubi

stormi d'uccelli neri,

com'esuli pensieri,

nel vespero migrar.

giovedì 21 novembre 2024

mercoledì 20 novembre 2024

20 NOVEMBRE - RICORDI DI VIAGGIO - ILLERTISSEN



It's 'NOT' a Long Way to Illertissen
la conferenza del 20/11/2017
Von Assisi nach Rome!

ciaooooooooooooooooooooooooooo

Per Approfondire : clicca qui

martedì 19 novembre 2024

19 NOVEMBRE - MEMORIE SENZA TEMPO - ARTURO VECCHINI


Arturo Vecchini (Ancona, 19 novembre 1857 – Ancona, 21 novembre 1927) è stato un avvocato e politico italiano.




Biografia
Fu direttore del "Corriere delle Marche", avvocato, poi sindaco di Ancona e deputato nelle file dei liberali

Massone, non si sa dove e quando fu iniziato, ma il 12 febbraio 1887 fu affiliato Maestro massone nella Loggia Giuseppe Garibaldi di Ancona, e nel 1890 ne fu eletto Maestro venerabile[2].

lunedì 18 novembre 2024

18 NOVEMBRE - SERVO DI DIO MARIO VERGARA

AUGURI Mario

Servo di Dio Mario Vergara Missionario martire
.

Frattamaggiore (NA), 18/11/1910 – Shadaw (Birmania), 25 maggio 1950



Giovane missionario, gloria del suo Istituto Religioso e della sua terra Campana. Mario Vergara nacque a Frattamaggiore (Napoli) il 18 novembre 1910, ultimo dei nove figli di Gennaro Vergara e Antonietta Guerra e due giorni dopo venne battezzato nella parrocchia arcipretale di S. Sossio (Diocesi di Aversa).
Una volta terminate le Scuole Elementari nel 1921, vincendo l’opposizione del padre, entrò nel Seminario di Aversa, ma spinto dal desiderio di amare Dio nei fratelli lontani e non credenti, a 19 anni nel 1929 entrò nel Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME), fondato dal venerabile mons. Angelo Ramazzotti (1800-1861), vescovo di Pavia e patriarca di Venezia, che ha dato alla Chiesa tanti santi sacerdoti missionari, fra i quali il beato Paolo Manna (1872-1952).
Nella Casa di Monza iniziò il terzo anno di liceo, ma prima del termine dell’anno scolastico, fu costretto a ritornare in famiglia per gravi motivi di salute (forti attacchi di appendicite e addirittura una peritonite).
Una volta guarito, pensò bene di non esporre il suo debole fisico ai freddi invernali del Nord Italia, pertanto riprese gli studi momentaneamente nel Seminario Campano di Posillipo a Napoli, diretto dai Padri Gesuiti.
A 23 anni il 31 agosto del 1933 rientrò nel PIME, frequentando a Milano l’ultimo anno di teologia e il 24 agosto 1934 fu ordinato sacerdote.
Dopo qualche giorno, dopo aver salutato perenti ed amici, padre Mario Vergara venne inviato in Birmania, dove giunse a Toungoo alla fine di ottobre 1934; qui si dedicò allo studio delle lingue delle tribù cariane e dopo qualche mese gli venne assegnato il distretto di Citaciò, della tribù dei Sokù con 29 villaggi.
Si faceva amare da tutti e tutti avevano una grande stima di lui, anche i sacerdoti indigeni; aveva un cuore d’oro, prediligeva i più piccoli e gli ammalati che assisteva e accudiva con grande dedizione.
Era sacerdote, educatore, medico, amministratore e spesso anche giudice ed arbitro; divenne per tutti, cattolici e non, un punto di riferimento, noncurante dei disagi, del maltempo, della malaria che spesso lo attaccò.
Ma sul mondo incombeva l’inizio della Seconda Guerra Mondiale, il 10 giugno 1940 l’Italia dichiarò guerra all’Inghilterra che aveva il protettorato sulla Birmania oggi Myanmar.
Tutti i missionari italiani furono considerati fascisti, costretti ad interrompere tutte le attività e il 21 dicembre 1941 furono inviati nei campi di concentramento inglesi situati in India.
Dopo tre anni, verso la fine del 1944 alcuni missionari compreso padre Mario Vergara, furono rilasciati e quindi poterono ritornare alle loro missioni.
Il suo fisico si era molto indebolito, perché oltre alla spossatezza dovuta alla detenzione di quegli anni, aveva subito alcuni interventi chirurgici, fra cui l’asportazione di un rene.
Ormai temeva di essere rimpatriato, perché considerato inutile, ma in realtà non fu così, mons. Lanfranconi vescovo di Toungoo gli espose il suo progetto di fondare una nuova missione all’estremità della frontiera orientale della Diocesi missionaria di Toungoo; padre Vergara accettò con entusiasmo e partì da solo; nel 1947 fondò la missione e poi parrocchia di Shadaw.
I suoi sforzi apostolici diedero subito ottimi risultati, provocando però il risentimento dei protestanti battisti; intanto in Birmania, che nel 1948 aveva ottenuta l’indipendenza dall’Inghilterra, scoppiò la guerra civile.
La posizione di padre Mario Vergara diventò molto precaria, anche per la sua opposizione forte e coraggiosa ai soprusi delle truppe cariane ribelli di religione battista, le quali opprimevano l’indifesa popolazione, requisendo viveri e imponendo tasse insopportabili.
Il 24 maggio 1950 padre Vergara, accompagnato dal suo catechista, il maestro Isidoro, si recò a Shadaw per protestare per un torto subito e lì vennero arrestati come spie del governo centrale; all’alba del 25 maggio 1950 furono uccisi a colpi di fucile e i loro corpi rinchiusi in sacchi, gettati nel fiume Salween e non più ritrovati; con loro fu ucciso anche padre Pietro Galastri, che dal 1948 era giunto a Shadow ad aiutare padre Vergara.



domenica 17 novembre 2024

17 NOVEMBRE - AUGURI ANDREA G.

TEMPO DI AUGURI
AUGURISSIMI



PRIMA DOMENICA DI AVVENTO - RITO AMBROSIANO

 

17 NOVEMBRE 2024 - PRIMA DOMENICA DI AVVENTO - RITO AMBROSIANO


DOMENICA DELLA VENUTA DEL SIGNORE





Tempo di   Avvento
Inizia la prima domenica dopo il giorno di San Martino (11 novembre) e prevede sempre 6 domeniche (quando il 24 dicembre cade di domenica, è prevista la celebrazione di una Domenica Prenatalizia). Gli ultimi giorni dell'Avvento sono le ferie dell'Accolto e costituiscono la novena di Natale.


Tempo di Avvento
Particolarità del tempo di Avvento, dedicato alla preparazione del Natale, è la sua lunghezza è di sei settimane anziché quattro come nel rito romano. Inizia la prima domenica dopo il giorno di San Martino (11 novembre) e prevede sempre 6 domeniche (quando il 24 dicembre cade di domenica, è prevista la celebrazione di una Domenica Prenatalizia).
Gli ultimi giorni dell'Avvento sono le ferie dell'Accolto e costituiscono la novena di Natale.

Nel rito ambrosiano è previsto il colore morello (un colore simile al viola), tranne nell'ultima domenica (detta "dell'Incarnazione") nella quale si usa il bianco.

domenica della venuta del Signore
domenica dei figli del regno
domenica delle profezie adempiute
domenica dell'ingresso del Messia
domenica del precursore
domenica dell'Incarnazione

sabato 16 novembre 2024

16 NOVEMBRE - ALDO FIORINI


Aldo Fiorini

Nascita Ancona, 4 Marzo 1916
Morte Vizakulit (Albania), 16 Novembre 1940





Cause della morte caduto in combattimento

Dati militari

Arma Fanteria
Corpo 5º Reggimento bersaglieri
Anni di servizio 1940
Grado Sottotenente di complemento
Guerre Seconda guerra mondiale
Campagne Campagna italiana di Grecia

Aldo Fiorini (Ancona, 4 marzo 1916 – Vizakulit (Albania), 16 novembre 1940)
è stato un militare italiano. Sottotenente nel 5º Reggimento Bersaglieri della Divisione Corazzata “Centauro”, ha combattuto sul fronte greco durante la seconda guerra mondiale.
Decorato con la Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria.

giovedì 14 novembre 2024

14 NOVEMBRE - MEMORIE SENZA TEMPO - GOL STORICI


 Goal di Capello - England-Italy 0-1, Wembley Stadium - 14 novembre 1973



Questo gol rimarrà sempre nella mia memoria, trattasi della prima vittoria della Nazionale Italiana sugli Inglesi in Inghilterra


Questo ed altri due gol, storici, non li dimenticherò mai.



P.S.- sul mio personalissimo cartellino, i tre più bei gol che mi hanno entusiasmato, non pretendo che siano dal punto di vista tecnico, eccezionali, ma sono quelli più 'passionali'



  1. Del Piero, Germania-Italia - Campionati del Mondo del 2006
  2. Capello, Inghilterra-Italia, amichevole 1973
  3. Rivera, Germania Ovest-Italia - Campionati del Mondo del 1970

mercoledì 13 novembre 2024

martedì 12 novembre 2024

12 NOVEMBRE - BEATO GABRIELE FERRETTI

Gabriele Ferretti (beato)




Nasce nella nobile famiglia anconetana dei Ferretti, dal conte Liverotto e dalla dama Alvisia. A 18 anni entra nell'Ordine dei Frati Minori francescani nel convento anconetano presso la chiesa di San Francesco ad Alto, lasciando le enormi ricchezze della sua famiglia d'origine ed inizia a studiare filosofia e teologia con ottimi risultati. Secondo la tradizione aveva spesso apparizioni della Madonna e con la sua benedizione curò molti ammalati. Nel 1425 fu nominato guardiano del convento di Ancona e, nel 1434, vicario provinciale. Fondò i conventi di Santa Maria delle Grazie a San Severino Marche, San Nicolò ad Ascoli Piceno e della Santissima Annunziata ad Osimo.


San Giacomo della Marca, mentre predicava in Bosnia, chiese l'ausilio del suo amico Gabriele, ma il Consiglio municipale di Ancona, nella seduta del 22 febbraio 1438, chiese al papa Eugenio IV di far rimanere il frate nella città, riconoscente delle sue virtù e delle sue preghiere; il pontefice accolse la richiesta della città. Nel 1449 fra' Gabriele lasciò l'incarico di vicario provinciale per ritornare in Ancona come superiore del convento di San Francesco ad Alto, fino al 1452.

La sua vita continuò comunque a rimanere all'interno del monastero, dove morì nel 1456; San Giacomo della Marca diresse l'elogio funebre davanti al Senato ed al popolo anconitano. Le sue spoglie ebbero un'umile sepoltura, nella nuda terra, a sinistra della porta dell'adiacente chiesa di San Francesco ad Alto; nel 1489 il corpo fu traslato in un sepolcro marmoreo fatto scolpire dalla sorella Paolina Ferretti, posto accanto all'altare della chiesa.

Numerosi miracoli avvennero per intercessione del frate Gabriele, che il 9 settembre 1753 venne proclamato beato da papa Benedetto XIV; egli viene festeggiato il 12 novembre.

Dopo la secolarizzazione della chiesa e la sua trasformazione in ospedale militare, il corpo del beato venne traslato il 14 maggio 1862 nella Cripta dei Protettori del duomo di Ancona e successivamente, il 30 gennaio 1943, nella chiesa di San Giovanni Battista, affidata a quegli stessi frati minori fra i quali il Beato Ferretti svolse tutto il suo servizio sacerdotale.

lunedì 11 novembre 2024

11 NOVEMBRE - SAN MARTINO




SAN MARTINO


Sabaria (ora Szombathely, Ungheria), 316-317 - Candes (Indre-et-Loire, Francia), 8 novembre 397


Nasce in Pannonia (oggi in Ungheria) a Sabaria da pagani. Viene istruito sulla dottrina cristiana ma non viene battezzato. Figlio di un ufficiale dell'esercito romano, si arruola a sua volta, giovanissimo, nella cavalleria imperiale, prestando poi servizio in Gallia. È in quest'epoca che si colloca l'episodio famosissimo di Martino a cavallo, che con la spada taglia in due il suo mantello militare, per difendere un mendicante dal freddo. Lasciato l'esercito nel 356, già battezzato forse ad Amiens, raggiunge a Poitiers il vescovo Ilario che lo ordina esorcista (un passo verso il sacerdozio). Dopo alcuni viaggi Martino torna in Gallia, dove viene ordinato prete da Ilario. Nel 361 fonda a Ligugé una comunità di asceti, che è considerata il primo monastero databile in Europa. Nel 371 viene eletto vescovo di Tours. Per qualche tempo, tuttavia, risiede nell'altro monastero da lui fondato a quattro chilometri dalla città, e chiamato Marmoutier. Si impegna a fondo per la cristianizzazione delle campagne. Muore a Candes nel 397. (Avvenire)

Patronato: Mendicanti



Etimologia: Martino = dedicato a Marte

Emblema: Bastone pastorale, Globo di fuoco, Mantello
Martirologio Romano: Memoria di san Martino, vescovo, nel giorno della sua deposizione: nato da genitori pagani in Pannonia, nel territorio dell’odierna Ungheria, e chiamato al servizio militare in Francia, quando era ancora catecumeno coprì con il suo mantello Cristo stesso celato nelle sembianze di un povero. Ricevuto il battesimo, lasciò le armi e condusse presso Ligugé vita monastica in un cenobio da lui stesso fondato, sotto la guida di sant’Ilario di Poitiers. Ordinato infine sacerdote ed eletto vescovo di Tours, manifestò in sé il modello del buon pastore, fondando altri monasteri e parrocchie nei villaggi, istruendo e riconciliando il clero ed evangelizzando i contadini, finché a Candes fece ritorno al Signore. 

domenica 10 novembre 2024

10 NOVEMBRE - BEATA MANUELA


AUGURI Manuela


Beata Emanuela del Sacro Cuore di Gesù (Manuela Arriola Uranga) Vergine e martire
10 novembre



Ondárroa, Spagna, 29 dicembre 1891 - Madrid, Spagna, 10 novembre 1936

Beatificata il 28 ottobre 2007.

sabato 9 novembre 2024

09 NOVEMBRE - INTRODUZIONE ALL'AVVENTO DEL RITO AMBROSIANO

 INTRODUZIONE ALL'AVVENTO DEL RITO AMBROSIANO

 Avvento Ambrosiano

Tempo di attesa e speranza



Il Tempo di Avvento è composto di sei settimane, la prima domenica è fissata dopo la festa di S. Martino (11 novembre). A partire dal 17 dicembre (o dal 18 se il 17 cade in domenica) fino al 23 dicembre incluso, è costituito dalle "ferie prenatalizie de Exceptato".


Le Domeniche

Nella successione delle domeniche la liturgia d'Avvento rinnova l'aspirazione di Israele e dell'intero creato alla salvezza. L'itinerario delle prime cinque domeniche è evidenziato dalla titolatura di ciascuna di esse, cui corrisponde la scelta delle letture nei tre anni:

La venuta del Signore (il Vangelo tratta della seconda venuta di Gesù nella gloria).

I figli del Regno (il Vangelo tratta dell'invito alla conversione che Giovanni Battista rivolge ai propri discepoli per essere pronti alla venuta del Messia).

Le profezie adempiute (il Vangelo tratta dell'adempimento delle antiche profezie in Gesù)

L'ingresso del Messia (il Vangelo tratta dell'ingresso gioioso di Gesù a Gerusalemme).

Il Precursore (il Vangelo tratta di Giovanni e della sua testimonianza che Gesù è il Messia).

L'itinerario liturgico delle prime cinque domeniche sfocia nella celebrazione della venuta del Verbo nel grembo della Vergine Maria, mistero cui è dedicata la VI domenica di Avvento, che la tradizione ambrosiana denomina "Domenica dell'Incarnazione". In essa è celebrata, con una prospettiva marcatamente cristologica, la Divina Maternità della Vergine Maria. Nel caso in cui questa domenica cada il 17 dicembre, la domenica successiva, il 24 dicembre, si qualifica come domenica Prenatalizia, in cui, come Vangelo, viene proclamata la "genealogia di Gesù Gristo, figlio di Davide".

venerdì 8 novembre 2024

08 NOVEMBRE - ANCONETANO FUORI SEDE - ZUCCHETTO

 



Nel vernacolo anconetano i tuffi vengono comunemente chiamati 'zucchetti',

per analogia, anche per una interrogazione andata male a scuola, si dice:

'ho zucchettato'!

giovedì 7 novembre 2024

07 NOVEMBRE - LA RIVOLUZIONE DI OTTOBRE


1917
Russia: i bolscevichi assaltano il Palazzo d'Inverno,
 sede del governo provvisorio retto da Aleksandr Fëdorovič Kerenskij. 
È l'inizio della Rivoluzione d'Ottobre che porta al potere Lenin.
(La Russia usava ancora il calendario Giuliano, i riferimenti dell'epoca indicano quindi la data del 25 ottobre)







dal web


La rivoluzione d'ottobre è la fase finale e decisiva della rivoluzione russa iniziata in Russia nel febbraio 1917 del calendario giuliano, che segnò dapprima il crollo dell'Impero russo e poi l'instaurazione della Repubblica sovietica.

Dopo il rovesciamento della monarchia, per alcuni mesi la Russia fu sconvolta da conflitti tra i partiti politici e dalla crescente disgregazione militare ed economica, e il partito bolscevico guidato da Lenin e Lev Trockij decise l'azione armata contro il debole governo provvisorio di Aleksandr Fëdorovič Kerenskij per assumere tutto il potere a nome dei Soviet degli operai, dei soldati e dei contadini.

L'insurrezione, avviata nella notte tra il 6 e il 7 novembre (24 e 25 ottobre del calendario giuliano) 1917 a Pietrogrado, si concluse con successo; i bolscevichi formarono un governo rivoluzionario presieduto da Lenin e furono in grado di estendere progressivamente il loro potere su gran parte dei territori del vecchio Impero zarista. La reazione armata delle forze controrivoluzionarie e l'intervento delle potenze straniere provocò l'inizio di una cruenta guerra civile che si concluse con la vittoria bolscevica tra il 1921 e il 1922.

martedì 5 novembre 2024

05 NOVEMBRE - MEMORIE SENZA TEMPO

Seconda Battaglia di El Alamein
Data
23 ottobre - 5 novembre 1942
Luogo
El Alamein, Egitto








lunedì 4 novembre 2024

04 NOVEMBRE - MEMORIE SENZA TEMPO - ANNO 2018 I 100 ANNI 1° CONFLITTO MONDIALE

La Prima Guerra Mondiale termina!

MEMORIE SENZA TEMPO -  ANNO 2018 I 100 ANNI 1° CONFLITTO MONDIALE

BOLLETTINO DELLA VITTORIA

« Comando Supremo, 4 novembre 1918, ore 12
La guerra contro l'Austria-Ungheria che, sotto l'alta guida di S.M. il Re, duce supremo, l'Esercito Italiano, inferiore per numero e per mezzi, iniziò il 24 maggio 1915 e con fede incrollabile e tenace valore condusse ininterrotta ed asprissima per 41 mesi, è vinta.

La gigantesca battaglia ingaggiata il 24 dello scorso ottobre ed alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una czeco slovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita.

La fulminea e arditissima avanzata del XXIX Corpo d'Armata su Trento, sbarrando le vie della ritirata alle armate nemiche del Trentino, travolte ad occidente dalle truppe della VII armata e ad oriente da quelle della I, VI e IV, ha determinato ieri lo sfacelo totale della fronte avversaria. Dal Brenta al Torre l'irresistibile slancio della XII, della VIII, della X armata e delle divisioni di cavalleria, ricaccia sempre più indietro il nemico fuggente.

Nella pianura, S.A.R. il Duca d'Aosta avanza rapidamente alla testa della sua invitta III armata, anelante di ritornare sulle posizioni da essa già vittoriosamente conquistate, che mai aveva perdute.

L'Esercito Austro-Ungarico è annientato: esso ha subito perdite gravissime nell'accanita resistenza dei primi giorni e nell'inseguimento ha perduto quantità ingentissime di materiale di ogni sorta e pressoché per intero i suoi magazzini e i depositi. Ha lasciato finora nelle nostre mani circa trecentomila prigionieri con interi stati maggiori e non meno di cinquemila cannoni.

I resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza.

Il capo di stato maggiore dell'esercito, il generale Diaz »



04 NOVEMBRE - FESTA DELL' UNITA' NAZIONALE

FESTA DELL'UNITA' NAZIONALE


04 NOVEMBRE - SAN CARLO BORROMEO

San Carlo Borromeo Vescovo




 4 novembre Arona, Novara, 1538 - Milano, 3 novembre 1584
 Nato nel 1538 nella Rocca dei Borromeo, sul Lago Maggiore, era il secondo figlio del Conte Giberto e quindi, secondo l'uso delle famiglie nobiliari, fu tonsurato a 12 anni. Studente brillante a Pavia, venne poi chiamato a Roma, dove venne creato cardinale a 22 anni. Fondò a Roma un'Accademia secondo l'uso del tempo, detta delle «Notti Vaticane». Inviato al Concilio di Trento, nel 1563 fu consacrato vescovo e inviato sulla Cattedra di sant'Ambrogio di Milano, una diocesi vastissima che si estendeva su terre lombarde, venete, genovesi e svizzere. Un territorio che il giovane vescovo visitò in ogni angolo, preoccupato della formazione del clero e delle condizioni dei fedeli. Fondò seminari, edificò ospedali e ospizi. Utilizzò le ricchezze di famiglia in favore dei poveri. Impose ordine all'interno delle strutture ecclesiastiche, difendendole dalle ingerenze dei potenti locali. Un'opera per la quale fu obiettivo di un fallito attentanto. Durante la peste del 1576 assistì personalmente i malati. Appoggiò la nascita di istituti e fondazioni e si dedicò con tutte le forze al ministero episcopale guidato dal suo motto: «Humilitas». Morì a 46 anni, consumato dalla malattia il 3 novembre 1584




domenica 3 novembre 2024

03 NOVEMBRE - SANTA SILVIA

AUGURI Silvia

Santa Silvia Madre di S. Gregorio Magno
3 novembre








VI secolo
Silvia è stata la madre di san Gregorio Magno, papa e dottore della Chiesa del VI secolo. Questi visse a Roma sul Celio in un ambiente cristiano esemplare anche grazie alla santità delle zie (cognate di Silvia) Tersilia ed Emiliana (o Amelia). La famiglia era importante anche dal punto di vista civile: il marito di Silvia, Gordiano, era un integerrimo senatore divenuto anche lui cristiano. Silvia seppe conciliare la guida della famiglia con le esigenze della radicalità evangelica. Dal figlio Gregorio traspare la sua santità. Su di lui, infatti, l'esempio e l'insegnamento della madre deve avere avuto un peso che non si può ignorare. Quando Gregorio non ebbe più bisogno he della sua guida, Silvia abbandonò il mondo e si ritirò a vita claustrale presso la basilica di San Paolo fuori le mura. Morì probabilmente verso il 590. (Avvenire)
Etimologia: Silvia = abitatrice delle selve, donna dei boschi, selvaggia, dal latino

Martirologio Romano: A Roma, commemorazione di santa Silvia, madre del papa san Gregorio Magno, che, secondo quanto lo stesso Pontefice riferì nei suoi scritti, raggiunse il vertice della vita di preghiera e di penitenza e fu per il prossimo un eccelso esempio.

03 NOVEMBRE - MEMORIE SENZA TEMPO - 2018 I 100 ANNI 1° CONFLITTO MONDIALE

2018 I 100 ANNI 1° CONFLITTO MONDIALE

Le truppe Italiane entrano a Trieste.





sabato 2 novembre 2024

02 NOVEMBRE - COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI

Commemorazione di tutti i fedeli defunti
2 novembre




La pietas verso i morti risale agli albori dell’umanità. In epoca cristiana, fin dall’epoca delle catacombe l’arte funeraria nutriva la speranza dei fedeli. A Roma, con toccante semplicità, i cristiani erano soliti rappresentare sulla parete del loculo in cui era deposto un loro congiunto la figura di Lazzaro. Quasi a significare: Come Gesù ha pianto per l’amico Lazzaro e lo ha fatto ritornare in vita, così farà anche per questo suo discepolo! La commemorazione liturgica di tutti i fedeli defunti, invece, prende forma nel IX secolo in ambiente monastico. La speranza cristiana trova fondamento nella Bibbia, nella invincibile bontà e misericordia di Dio. «Io so che il mio redentore è vivo e che, ultimo, si ergerà sulla polvere!», esclama Giobbe nel mezzo della sua tormentata vicenda. Non è dunque la dissoluzione nella polvere il destino finale dell’uomo, bensì, attraversata la tenebra della morte, la visione di Dio. Il tema è ripreso con potenza espressiva dall’apostolo Paolo che colloca la morte-resurrezione di Gesù in una successione non disgiungibile. I discepoli sono chiamati alla medesima esperienza, anzi tutta la loro esistenza reca le stigmate del mistero pasquale, è guidata dallo Spirito del Risorto. Per questo i fedeli pregano per i loro cari defunti e confidano nella loro intercessione. Nutrono infine la speranza di raggiungerli in cielo per unirsi gli eletti nella lode della gloria di Dio.
Martirologio Romano: Commemorazione di tutti i fedeli defunti, nella quale la santa Madre Chiesa, già sollecita nel celebrare con le dovute lodi tutti i suoi figli che si allietano in cielo, si dà cura di intercedere presso Dio per le anime di tutti coloro che ci hanno preceduti nel segno della fede e si sono addormentati nella speranza della resurrezione e per tutti coloro di cui, dall’inizio del mondo, solo Dio ha conosciuto la fede, perché purificati da ogni macchia di peccato, entrati nella comunione della vita celeste, godano della visione della beatitudine eterna.

venerdì 1 novembre 2024

01 NOVEMBRE - TRADIZIONI SENZA DATA

  Il web non è aggiornato e riporta le notizie antiche
Per fortuna
Notte dal 1 al 2 novembre




calitri tradizioni 
LA NOTTE DEI MORTI Il culto dei morti era profondamente sentito dal popolo di Calitri, che aveva elaborato intorno ad esso una credenza poetica e triste. Si diceva che, nella notte precedente il 2 novembre, l'Angelo del Signore dischiudesse ai defunti le porte dell'oltretomba, e i morti, nel silenzio gelido della notte, mentre la torre dell'orologio pubblico batteva il primo rintocco della mezzanotte, riprendevano il cammino – soli, a piccoli gruppi, o a schiere – verso la terra che avevano dovuto lasciare.Tutto il vasto tenimento di Calitri, si riempiva, allora, di pallide ombre, confuse e sperdute nel freddo della notte.Ognuna di esse ritrovava il sentiero verso la propria abitazione d'una volta, salendo senza fatica per le ripide chine, discendendo rapida per le valli, riconoscendo i vigneti, le terre, la chiesa, la piazza, i vicoli tortuosi e ripidi del paese.
Giunto all'abitazione, lo spirito si fermava sullo stipite; dietro di lui, molte e molte altre ombre avevano fatto la stessa via, ritrovandosi davanti allo stesso stipite a pregare per la pace e serenità dei vivi.
In questo pellegrinaggio, le ombre erano guidate dalla fioca luce delle cozz' r' muort', grosse zucche, che, vuotate dei semi, venivano incise in modo da raffigurare un teschio umano: dentro si collocava un lucernino ad olio o un móccolo, che illuminava lugubremente la zucca.
Perciò i vivi – aggiungeva la credenza – non solo non dovevano chiudere le finestre in quella notte (altrimenti i cari scomparsi sarebbero tornati indietro piangendo delusi), ma sul davanzale di esse dovevano collocare una "cozza r' muort'" illuminata, provvedendo che rimanesse accesa per tutta la notte.
Sempre secondo la leggenda, per vedere le anime dei morti, bastava mettere (nei pressi della "cozza r' muort'" o di un'altra piccola luce, quest'ultima al centro della casa) in quella stessa notte un catino pieno d'acqua.
Vecchi volti di antenati, tremuli visi di bimbi, aspetti gentili di donne, ad uno ad uno tacitamente passavano riflessi sul fondo del catino, confusi al chiarore del debole mòccolo, rapidi come un battito d'ali.
All'ultimo tremulo tocco della mezzanotte, le ombre dei morti partivano, lasciando nel cuore di chi le aveva viste attraverso l'acqua del catino un soffio della loro vita immortale. 

01 NOVEMBRE - MEMORIE SENZA TEMPO - 2018 i 100 ANNI 1° CONFLITTO MONDIALE

L'impresa di Pola

La Viribus Unitis fu affondata il 1º novembre 1918 nel porto di Pola in seguito all'incursione di una piccola unità d'assalto italiana, in quella che fu poi ribattezzata Impresa di Pola




01 NOVEMBRE - FESTA DI TUTTI I SANTI

Tutti i Santi
1 novembre


Come in un bassorilievo antico i volti dei santi in Paradiso guardano in un’unica direzione. Sono rapiti da una corrente d’amore che cattura i loro sguardi a formare l’unica Chiesa che ha un cuor solo e un’anima sola. L’originaria corrente d’amore trinitaria non si vede, protetta dalla nuvola dorata che l’amore di Dio ha innalzato ad impedire che la creatura svanisca di fronte alla sua onnipotenza. Il loro sguardo è diretto verso il centro dove si erge la figura dell’Agnello che ancora reca le cicatrici del supplizio. Sono segni trasfigurati. Le ferite dei chiodi e della lancia hanno lasciato il posto alle stigmate del martirio, testimonianza di un amore eterno che non viene mai meno e sempre pulsa a conquistare il cuore degli uomini. A quella vista anche i volti dei fedeli in contemplazione sono trasfigurati.
Risplendono sul loro volto le beatitudini da Gesù proclamate sul monte. I poveri di spirito si sentono a casa. I volti rigati dalle lacrime sono asciutti. Sono appagati gli sguardi di coloro che hanno percorso la vita alla ricerca della giustizia. I miti, i misericordiosi, i puri di cuore, gli operatori di pace, i perseguitati, i martiri, sono protetti dal manto della misericordia di Dio. Splendenti di luce, i beati leggono nel cuore degli uomini, sanno delle loro paure e dei loro affanni e tengono viva la comunione tra cielo e terra. La festa dei santi è speranza per i cristiani e per gli uomini che Dio ama.
Martirologio Romano: Solennità di tutti i Santi uniti con Cristo nella gloria: oggi, in un unico giubilo di festa la Chiesa ancora pellegrina sulla terra venera la memoria di coloro della cui compagnia esulta il cielo, per essere incitata dal loro esempio, allietata dalla loro protezione e coronata dalla loro vittoria davanti alla maestà divina nei secoli eterni.

01 NOVEMBRE - PER NON DIMENTICARE








Negli ultimi anni della seconda guerra mondiale Ancona, a causa della sua importanza strategica, subì numerosissimi bombardamenti da parte delle forze alleate, che dovevano preparare il passaggio del fronte. In particolare, quello del 1º novembre 1943 fu uno dei più tragici; in pochi minuti migliaia di persone persero la vita, di cui settecento all'interno di un solo rifugio di fortuna, e un intero rione della città storica (rione Porto) venne quasi cancellato.