lunedì 18 agosto 2025

18 AGOSTO - COLLETTIVO BIANCOROSSO - PARTE SECONDA


 COLLETTIVO BIANCOROSSO

GRANDE DORICI


Parte Seconda
Ricordi sparsi
Come quasi tutte le squadre, l’Ancona ha militato nelle serie cosiddette minori, dalla Serie D in su, almeno questo.
Stadio Dorico - La Gradinata

Nella puntata precedente ho dimenticato di dire che all’inizio la squadra si chiamava U.S. Anconitana, e solo negli anni 70 prese il nome di Ancona Calcio SPA.
Con il vecchio nome ebbe momenti di gloria negli anni quaranta partecipando ad un girone SUD della Serie A, campionato poi vinto dalla Roma, vi potete immaginare il clima.
Bene Serie A, girone Sud, e poi tanti campionati dalle parti della Serie D e , C e B, fino al grande salto con Edoladro in serie A, 1992/93.
Edoladro, al secolo Edoardo Longarini, il grande presidente, palazzinaro romano che nella più classica tradizione ha voluto abbinare il motto ‘panem et circem’, e così dopo aver mangiato quello che si poteva a Roma, ha pensato di prendere le redini della squadra di calcio, circem, e di presidiare tutti gli appalti stradali di Ancona e provincia, panem, per lui (n.d.r.)


Sergio Zarate el raton
Questa gioiosa parentesi ha fatto si che l’Ancona potesse approdare al grande palcoscenico della Serie A, nell’ultimo scorcio del secolo scorso, vedendo giocare gente come Ruggeri, argentino di classe cristallina, quando era giovane e vinceva il campionato del mondo del 1978; Zarate detto el raton, il più piccolo centravanti argentino, penso più basso di nanugalderisi; Detari, principe magiaro genio e sregolatezza, castigatore dell’Inter al Del Conero; Glonek, onesto operaio titolare della nazionale di qualche repubblica sorta dopo la caduta del Muro di Berlino.
Per gli italiani, basta ricordare Pecoraro Scanio, fratello del parlamentare dei verdi, Centofanti, il Thomas Millian del calcio, che poi giocherà a San Siro sulla sponda nerazzurra.
Felice Centofanti

Mi raccomando, arrivammo penultimi si, ma sempre davanti al Pescara, ed ho detto tutto!

domenica 17 agosto 2025

17 AGOSTO - COLLETTIVO BIANCOROSSO - PARTE PRIMA


 COLLETTIVO BIANCOROSSO


GRANDE DORICI


Parte Prima
Introduzione
Scriverò qualche nota per i miei lettori, nella speranza che vogliano e desiderino sapere di come la squadra dorica abbia giocato, ma prima una breve presentazione.
Anni fa l’Ancona Calcio SPA, militava in serie A, guidata da allenatori della grande esperienza quali Nedo Sonetti, e Giovanni Galeone, nell’ordine un Trap ed un Ceko dei poveri, è riuscita ad arrivare buona ultima cogliendo una solo vittoria per tutto il campionato di serie A, 2003/04.
Nota che trattasi del secondo campionato in serie A dei dorici.


Ingresso Stadio Dorico
Nel Giugno/Luglio oscure manovre, o meglio la resa dei conti ed i nodi al pettine di fantomatiche operazioni finanziarie approntate dal presidente Ermanno Pieroni, cresciuto alla scuola di Gaucci (n.d.r.), hanno fatto sì che l’Ancona Calcio SPA non potesse essere iscritta al campionato di Serie B ed il conseguente fallimento della stessa.

A questo punto, gli imprenditori locali hanno tirato su due becchette, e con i soldi recuperati l’unica iscrizione possibile era la C2, il lodo Petrucci non si è potuto applicare in quanto l’azionariato non ha depositato la cifra richiesta dalla Lega a garanzia di una iscrizione nella Serie Cadetta.
Gli imprenditori delle città di mare sono sempre molto ‘tirati’ ed ‘accorti’.
La Curva

E così ecco cominciare l’avventura della C2 anno 2004/05, lo scrivente ricorda alcuni campionati di serie D, con epici scontri con le stesse squadre che adesso militano nella attuale C2.
Sì Sì Sì, serie C sulle ossa del Forlì.
C'era un altro slogan, che comprendeva anche il Fano, ma questo è consigliato per i maggiori di diciotto anni.
Questo si urlava allo Stadio ‘Dorico’, in Viale della Vittoria, dove esisteva una sola Curva con alla sommità piantati dei bei pini marittimi che nelle calde domeniche di maggio/giugno erano molto apprezzati.


A proposito lo stadio Dorico, inaugurato nel Ventennio, originariamente si chiamava giustamente 'Littorio', e comprendeva anche una discreta pista di atletica che ha visto cimentare lo scrivente in lunghi allenamenti di atletica specialità fondo, ma questa è un'altra storia.
Stadio Del Conero

Adesso si gioca allo Stadio ‘Del Conero’, questa mania di dare nomi asettici mi fa innervosire, a me piacevano dediche come: Arena Garibaldi, Stadio della Vittoria, Partenio, Cino e Lillo Del Duca, Helvia Recina e non questi anonimi mari (Stadio di Via del Mare) e monti (Stadio Delle Alpi)

E va bene, Stadio del Conero, questa volta con tutte e due le curve a disposizione degli spettatori ed una capienza di ca 23.000 persone.