sabato 31 marzo 2018

31 MARZO 2018 - SABATO SANTO

In questi giorni, dal venerdì al sabato, tutti i simboli sacri vengono tolti dalle chiese in attesa della Messa della notte tra il sabato e la domenica di Pasqua.




giovedì 29 marzo 2018

29 MARZO 2018 - I SEPOLCRI





dal web
L'altare della reposizione è il luogo in cui, nella liturgia cattolica, viene riposta e conservata l'Eucaristia al termine della messa vespertina del Giovedì santo, la Messa nella Cena del Signore (in Cena Domini).
La liturgia cattolica prevede che l'altare della reposizione non coincida con l'altare dove si celebra l'Eucaristia. È inoltre tradizione che nelle chiese l'altare della reposizione sia addobbato in modo solenne, con composizioni floreali o altri simboli, in omaggio all'Eucaristia, che viene conservata in un'urna, detta repositorio, per poter permettere la Comunione nel giorno seguente, il Venerdì santo, ai fedeli che partecipano all'Azione liturgica della Passione del Signore; infatti il Venerdì santo non si offre il Sacrificio della Messa, e dunque non si consacra l'Eucaristia. Inoltre la reposizione dell'Eucaristia si compie per invitare i fedeli all'adorazione nella sera del Giovedì santo e nella notte tra Giovedì e Venerdì santo, in ricordo dell'istituzione del sacramento dell'Eucaristia e nella meditazione sopra i misteri della Passione di Cristo, soprattutto sopra quello dell'agonia nel Getsemani.
L'altare della reposizione rimane allestito fino al pomeriggio del Venerdì santo, quando, durante la celebrazione della Passione del Signore, l'Eucaristia viene distribuita ai fedeli; se le ostie consacrate non sono state consumate interamente, esse vengono conservate non in chiesa ma in un luogo appartato, e l'altare viene dismesso, per ricordare con austerità la morte di Gesù in croce, fino al giorno seguente, quando durante la Veglia pasquale si celebra la risurrezione di Gesù.

Nella tradizione e nel linguaggio popolare gli altari della reposizione vengono comunemente chiamati "Sepolcri": soprattutto nei centri dell'Italia meridionale, dove con il termine "andare a fare i sepolcri" si intende proprio il visitare, a partire dal pomeriggio del giovedì, il sepolcro di Cristo addobbato. L'usanza, non certificata dalla dottrina, è che ogni fedele visiti da cinque (quante sono le piaghe di Cristo) a sette (quanti sono i dolori della Madonna) di questi allestimenti in varie chiese vicine, compiendo il cosiddetto giro "delle sette chiese" o "sepolcri". Tale terminologia è impropria, perché in essi viene riposta l'Eucaristia, ossia le ostie precedentemente consacrate, che la Chiesa cattolica crede essere il segno sacramentale di Gesù Cristo vivo e risorto. L'altare della reposizione non è dunque un sepolcro che simboleggia la morte di Gesù, ma un luogo in cui adorare l'Eucaristia.

giovedì 22 marzo 2018

22 MARZO 2018 - ULTIMA DELLE CINQUE GIORNATE DI MILANO

CINQUE GIORNATE DI MILANO 1848








Le cinque giornate di Milano furono un'insurrezione avvenuta tra il 18 e il 22 marzo 1848 nell'omonima città, allora parte del Regno Lombardo-Veneto, che portò alla liberazione della stessa dal dominio austriaco.
Fu uno dei moti liberal-nazionali europei del 1848-1849 nonché uno degli episodi della storia risorgimentale italiana del XIX secolo, preludio all'inizio della prima guerra d'indipendenza italiana: la rivolta infatti influenzò le decisioni del re di Sardegna Carlo Alberto che dopo aver a lungo esitato, approfittando della debolezza degli Austriaci in ritirata, dichiarò guerra all'Impero austriaco.

mercoledì 21 marzo 2018

21 MARZO 2018 - FRANCESCO PODESTI

Francesco Podesti (Ancona, 21 marzo 1800 – Roma, 10 febbraio 1895)
è stato un pittore italiano. Insieme ad Francesco Hayez e Giuseppe Bezzuoli, è considerato uno dei maggiori pittori italiani della prima metà dell'Ottocento, come testimonia lo stesso Mazzini.
Fu esponente del romanticismo storico ed è oggi particolarmente noto per gli affreschi della sala dell'Immacolata, nei palazzi vaticani.
Ultimo esponente della "pittura di storia", tra accademismo e romanticismo, raggiunse notorietà europea, espose a Londra e a Parigi e ottenne fama e gloria proprio quando stavano sorgendo le nuove correnti artistiche delle avanguardie.
La sua grande notorietà declinò infatti subito dopo la morte, a causa della diffusione di una concezione dell'arte completamente diversa da quella che egli stesso rappresentava.
Attualmente, uno sguardo più distaccato nei confronti dell'arte ottocentesca ha permesso di riscoprire il suo valore universale come artista.

21 MARZO 2018 - SAN BENEDETTO


La tradizione dice:
a San Benedetto, la rondine sotto al tetto!



lunedì 19 marzo 2018

19 MARZO 2018 - SAN GIUSEPPE


San Giuseppe Sposo della Beata Vergine Maria
19 marzo 


 Questa celebrazione ha profonde radici bibliche; Giuseppe è l'ultimo patriarca che riceve le comunicazioni del Signore attraverso l'umile via dei sogni. Come l'antico Giuseppe, è l'uomo giusto e fedele (Mt 1,19) che Dio ha posto a custode della sua casa. Egli collega Gesù, re messianico, alla discendenza di Davide. Sposo di Maria e padre putativo, guida la Sacra Famiglia nella fuga e nel ritorno dall'Egitto, rifacendo il cammino dell'Esodo. Pio IX lo ha dichiarato patrono della Chiesa universale e Giovanni XXIII ha inserito il suo nome nel Canone romano. (Mess. Rom.)
Patronato: Padri, Carpentieri, Lavoratori, Moribondi, Economi, Procuratori Legali

Etimologia: Giuseppe = aggiunto (in famiglia), dall'ebraico

Emblema: Giglio

Martirologio Romano: Solennità di san Giuseppe, sposo della beata Vergine Maria: uomo giusto, nato dalla stirpe di Davide, fece da padre al Figlio di Dio Gesù Cristo, che volle essere chiamato figlio di Giuseppe ed essergli sottomesso come un figlio al padre. La Chiesa con speciale onore lo venera come patrono, posto dal Signore a custodia della sua famiglia.



19 MARZO 2018 - AUGURI PABLO

AUGURI DI BUON COMPLEANNO!




venerdì 16 marzo 2018

16 MARZO 2018 - PER NON DIMENTICARE


16 MARZO 1978 - PER NON DIMENTICARE
Via Fani - Roma

Rapimento di Aldo Moro ed uccisione della sua scorta
(Oreste Leonardi e Domenico Ricci, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera e Francesco Zizzi)


martedì 13 marzo 2018

13 MARZO 2018 - MEMORIE SENZA TEMPO - 100 ANNI 1° CONFLITTO MONDIALE

Alle 4:30 del 13 marzo 1918 furono fatti brillare 50.000 kg di tritolo e altri esplosivi in una camera di scoppio al di sotto del Dente Italiano, provocando una gigantesca esplosione e causando il crollo della parte settentrionale del monte. Rimasero uccisi nel crollo della roccia 52 militari italiani e, a causa del ritorno di fiamma dei gas, anche 3 austro-ungarici.

Le postazioni italiane erano state ridotte al minimo in quell'occasione, a causa di una mina italiana che doveva essere fatta scoppiare quella mattina stessa.

Con quest'ultima grande mina austriaca terminò la guerra di mine che interessò il Dente Italiano ed Austriaco.